Lecco è antifascista: presidio contro la commemorazione dei repubblichini
La Lecco antifascista ha risposto, nel tardo pomeriggio odierno, all'appello lanciato ieri da ANPI scendendo in piazza, a tre giorni da un partecipatissimo 25 Aprile, in contrapposizione alla commemorazione che si terrà alle 19.45 su iniziativa di un gruppo di sedicenti camerati che, anche quest'anno, come del resto ogni 28 aprile, renderà omaggio ai 16 repubblichini fucilati allo stadio Ceppi all'indomani della Liberazione.

Decine e decine di persone, dalle 18.30, si sono date appuntamento in Largo Montenero, considerando il "ricordo" organizzato fuori dai cancelli del Rigamonti Ceppi, un'offesa alla città, medaglia d'argento al Valor militare per la sua lotta di Resistenza partigiana, un vero e proprio affronto che sconfina nell'apologia del fascismo.

Dopo aver - invano - chiesto alle Autorità competenti di impedire la cerimonia odierna (preventivamente autorizzata, come appunto negli anni scorsi quando forse di svolgeva più in sordina), fuori dal Liceo Grassi attorno all'ANPI si sono coagulate diverse realtà locali, a cominciare dalla politica e dunque dalle forze di sinistra, con AVS, Rifondazione Comunista e il PD che già prima del presidio hanno fatto sentire la loro voce, passando per l'associazionismo impegnato fino ad arrivare ai "semplici cittadini" con giovani e famiglie con bambini, pronti a cantare Bella Ciao.
Presenti anche il sindaco Mauro Gattinoni e la giunta quasi al completo.
A spiegare le ragioni alla base della scelta di organizzare il presidio odierno è stato Enrico Avagnina di ANPI che ha peraltro annunciato la prossima posa di una targa che spiegherà i fatti accaduti il 27 aprile, con la conseguente fucilazione dei repubblichini il giorno successivo.

Non è però piaciuta a tutti la decisione di dare vita a una manifestazione statica, a distanza rispetto al luogo della commemorazione "incriminata". In pieno dissenso, qualcuno ha così invitato a mettersi in movimento.

Parte dei partecipanti, l'ala più intransigente, ha dunque imboccato Corso Matteotti, dando vita a un corteo diretto verso lo stadio, con il chiaro obiettivo di farsi sentire da organizzatori e aderenti all'altra "cerimonia".
Bloccati dalla Polizia già in via Castagnera, i contestatori hanno tentato di risalire da via Balicco. Con lo stesso esito. Senza però demordere, provando a più riprese ad aggirare i posti di blocco, fino ad arrivare allo scontro con le divise dinnanzi al Municipio, quando è stato messo in atto un tentantivo di ingresso a Palazzo Bovara, dove si stava svolgendo il consiglio comunale. Una "carica di alleggerimento" ha disperso i più esagitati, tra le proteste.

Decine e decine di persone, dalle 18.30, si sono date appuntamento in Largo Montenero, considerando il "ricordo" organizzato fuori dai cancelli del Rigamonti Ceppi, un'offesa alla città, medaglia d'argento al Valor militare per la sua lotta di Resistenza partigiana, un vero e proprio affronto che sconfina nell'apologia del fascismo.

Dopo aver - invano - chiesto alle Autorità competenti di impedire la cerimonia odierna (preventivamente autorizzata, come appunto negli anni scorsi quando forse di svolgeva più in sordina), fuori dal Liceo Grassi attorno all'ANPI si sono coagulate diverse realtà locali, a cominciare dalla politica e dunque dalle forze di sinistra, con AVS, Rifondazione Comunista e il PD che già prima del presidio hanno fatto sentire la loro voce, passando per l'associazionismo impegnato fino ad arrivare ai "semplici cittadini" con giovani e famiglie con bambini, pronti a cantare Bella Ciao.
Presenti anche il sindaco Mauro Gattinoni e la giunta quasi al completo.

Non è però piaciuta a tutti la decisione di dare vita a una manifestazione statica, a distanza rispetto al luogo della commemorazione "incriminata". In pieno dissenso, qualcuno ha così invitato a mettersi in movimento.

Parte dei partecipanti, l'ala più intransigente, ha dunque imboccato Corso Matteotti, dando vita a un corteo diretto verso lo stadio, con il chiaro obiettivo di farsi sentire da organizzatori e aderenti all'altra "cerimonia".
Bloccati dalla Polizia già in via Castagnera, i contestatori hanno tentato di risalire da via Balicco. Con lo stesso esito. Senza però demordere, provando a più riprese ad aggirare i posti di blocco, fino ad arrivare allo scontro con le divise dinnanzi al Municipio, quando è stato messo in atto un tentantivo di ingresso a Palazzo Bovara, dove si stava svolgendo il consiglio comunale. Una "carica di alleggerimento" ha disperso i più esagitati, tra le proteste.
A.M.