Vannacci al Lavello: anche la Provincia salva il CdA della Fondazione. Ma lo 'richiama'

La Provincia, nella persona della presidente Alessandra Hofmann, venuta a conoscenza dell'iniziativa, aveva sentito la Fondazione ponendo la riflessione sull'opportunità di ospitare al Monastero del Lavello la presentazione del libro “Il mondo al contrario” alla presenza dell'autore, il generale Roberto Vannacci. Lo si è scoperto solo ieri sera, quando a Villa Locatelli è stato discusso l'ordine del giorno con il quale la compagine di minoranza guidata da Paolo Lanfranchi ha chiesto la testa del Presidente della Fondazione, lamentando la violazione del codice etico dell'Ente stesso nel concedere uno spazio all'evento promosso dall'Associazione Identità Europea nonché un (presunto) danno d'immagine nell'essere location di un incontro che ha indignato una lunga serie di movimenti e organizzazioni locali.
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La presentazione al Lavello. Sotto alcuni dei contestatori all'esterno della sala
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La risposta – dopo lo stimolante intervento di Giovanni Ghislandi che, per i Civici, ha auspicato che i valori propri di un luogo come il Monastero contagino tutti, per scongiurare il rischio di rendere nuovamente quell'ambiente una curva da stadio – è stata affidata al capogruppo di maggioranza Fabio Pio Mastroberardino. L'esponente di Fratelli d'Italia – che siede anche tra i banchi del consiglio comunale di Calolziocorte – di fatto ha riportato in Provincia parte delle argomentazioni già espresse dalle forze che, nel capoluogo della Val San Martino sostengono la Giunta Ghezzi bis, facendo propria anche una considerazione di Cesare Valsecchi che, dalle file dell'opposizione, in Aula, aveva evidenziato la mancanza di un “controllore” e dunque di un organismo di garanzia chiamato a valutare l'oggettiva aderenza al codice etico e allo statuto della Fondazione delle decisioni assunte dal suo Consiglio di Amministrazione. Un CdA che, nel caso specifico, nella ricostruzione di Mastroberardino, avrebbe approvato all'unanimità la concessione della sala per la presentazione del libro di Vannacci, scegliendo di “far prevalere il diritto d'espressione”, facendo poggiare tale scelta anche sul fatto che “Il mondo al contrario” non ha subito alcuna “censura” da parte della magistratura.
La Provincia, sempre nella persona della presidente Alessandra Hofmann, in ogni caso, quale socio di diritto, chiederà - “con forza” ha sottolineato ancora il capogruppo di maggioranza – alla Fondazione di non concedere più l'utilizzo delle sale del Lavello per incontri su temi divisivi, una maggiore attenzione dunque nella selezione delle proposte affinché siano corrispondenti al livello della location e del livello culturale atteso in un luogo del genere. 
Ricordando la portata delle altre Fondazioni inserite nella stessa short list regionale di quella calolziese, Mastroberardino ha infine espresso “il sogno, il desiderio, l'utopia forse” di vedere un giorno il Lavello registrare lo stesso successo di pubblico che oggi sta avendo Villa Monastero, con “una Fondazione sempre aperta che porti avanti eventi di livello, a differenza di quanto avvenuto questa volta”.
Il tutto mentre lo stesso Vannacci ha deciso di passare al contrattacco presentando le prime querele per diffamazione, per difendersi da quelle che il suo legale ha definito come “aggressioni verbali” patite travalicando – a suo giudizio – il diritto di critica. Nel mirino del generale, sembrerebbero essere già finiti l'ex segretario del PD Pierluigi Bersani ed un utente di X. Al primo vengono contestate alcune frasi pronunciate dal palco della Festa dell'Unità di Ravenna, al secondo – ovviamente – un post social. 
Tornando in Provincia, “bocciato”  - dalla maggioranza - l'ordine del giorno da cui è nata la discussione.
A.M.
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