Monte Marenzo: esodo dalla Rsa, tra ospiti già ricollocate e varie dipendenti 'ai saluti'

Che la decisione della chiusura fosse irrevocabile era ormai cosa nota. Prosegue senza soluzione di continuità e si intensifica sempre di più, dunque, l'"esodo" dalla RSA di Monte Marenzo, dove entro la fine dell'anno si metterà la parola fine a oltre mezzo secolo di servizio nell'assistenza quotidiana a donne anziane, fragili e non autosufficienti, affidate dai loro famigliari alla struttura di via Mazzini gestita con cura e passione dalle Suore Somasche Figlie di San Girolamo Emiliani con il supporto dell'Associazione laicale Mater Boni Consilii. La sofferta scelta di chiudere i battenti, come noto, era stata presa lo scorso agosto e aveva suscitato non poca sorpresa all'interno della comunità, oltre che naturalmente tra i parenti più stretti delle 22 ospiti: ad oggi circa la metà di queste ultime, come confermato da Madre Lidia, sono state ricollocate presso analoghe strutture del territorio dove si sono liberati spazi, cosa che si conta di fare entro il 31 dicembre anche con le altre tuttora "residenti" a Monte Marenzo.
"Se non sarà possibile, ovviamente continueremo a garantire loro assistenza per tutto il tempo necessario, come abbiamo comunicato anche ad ATS" ha precisato la religiosa ribadendo come, anche dopo vari confronti con gli enti locali, non siano stati ravvisati margini di intervento per provare a "salvare" la RSA ed evitarne la chiusura. "Si sono tutti resi conto che era impossibile, alla luce della perdita economica: con i numeri messi nero su bianco non è rimasto altro da fare che alzare le mani e arrendersi, anche perché purtroppo non sono tempi facili per nessuno".
Una situazione, questa, confermata anche dal dottor Ivano Venturini, direttore della RSA Madonna della Fiducia di Calolzio che fin da subito aveva offerto la sua massima disponibilità per provare a mettere "una pezza" e poi, una volta compresa la gravità della vicenda, per accorrere in aiuto delle famiglie delle ospiti: "Le prime "in lista" sono state accolte dalle strutture di Calolzio e Brivio, ma anche a Villa d'Adda, Pontida, Civate e alla Borsieri di Lecco: abbiamo cercato di fare rete sul territorio, ora continueremo con lo stesso modus operandi fino al 31 dicembre ma chiaramente è difficile prevedere quando e dove esattamente si libereranno posti. Posso confermare, comunque, che nessuna anziana sarà lasciata "a piedi", perché a Monte Marenzo si continueranno a garantire tutti i servizi finchè sarà necessario".
A questo proposito, l'esodo di cui si parlava inizialmente sta riguardando come prevedibile anche il personale dipendente della RSA (circa 25 figure tra OSS, infermiere e altre professioniste): già diversi, infatti, i licenziamenti volontari da parte di lavoratrici che a loro volta puntano a un ricollocamento presso altre realtà del territorio. Ciò che è certo, dunque, è che indietro non si torna più. E che la Valle San Martino è destinata a perdere un importante punto di riferimento per il Sociale.
B.P.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.