Varenna: taglio del nastro a Villa Monastero dopo i lavori di restauro e valorizzazione del giardino storico
Venerdì 11 aprile 2025. Una data che segna un "nuovo inizio" per Villa Monastero, antica e suggestiva dimora varennese di proprietà della Provincia di Lecco dove questa mattina è stato inaugurato il giardino storico dopo i lavori di restauro e valorizzazione avviati nel 2023 grazie a un bando del Ministero della Cultura a cui l'ente sovracomunale presieduto da Alessandra Hofmann si è piazzato al primo posto, ottenendo un finanziamento di poco meno di due milioni di euro.

L'intervento, illustrato dall'architetto Valerio Cozzi, si è configurato come un'opera di manutenzione straordinaria che è andata a toccare diversi aspetti: l'arricchimento botanico, il miglioramento del terreno e delle condizioni vegetative, la riqualificazione della componente "verde" attraverso l'eliminazione delle piante incoerenti, il completamento e l'armonizzazione dei parapetti, nonché il rifacimento di alcuni punti delle pavimentazioni (in pietra e in ghiaietto).


Si è inoltre proceduto all'ammodernamento ed efficientamento degli impianti di irrigazione (ora sono due, distinti e completamente automatizzati), di alimentazione delle fontane e di illuminazione, oltre che al contenimento del terreno nei punti più esposti ai cedimenti e al restauro di alcuni degli elementi scultorei presenti nel giardino, tra cui il gruppo "La Clemenza di Tito" realizzato tra il 1825 e il 1830 da Giovan Battista Comolli.

Tra gli interventi effettuati, particolare attenzione è stata dedicata al Giardino delle Monache dove, disposti in prose rialzate, si trovano ulivi, un melo, un giuggiolo e un melograno, oltre a una serie di piante aromatiche e officinali posate in cassette in legno; il progetto ha inoltre trasformato l'area pianeggiante situata a sud della Villa, prima non accessibile, in un prato circondato da arbusti in fiore adatto a ospitare eventi, chiamato il Giardino degli Sposi. Rimosse, infine, le staccionate in legno esistenti lungo i percorsi, armonizzando e unificando il sistema dei parapetti, dei corrimani e delle delimitazioni fisiche presenti negli spazi aperti.
Insomma, un "restyling" a 360 gradi, finalizzato anche, a un livello più ampio, a razionalizzare l'uso delle risorse energetiche e dell'acqua, così come a rendere l'intero Bene più sicuro, accessibile e accogliente per tutti i visitatori, in continua crescita negli ultimi anni con numeri tali da far concorrenza - e in alcuni casi addirittura da superare - quelli di altre ville e strutture analoghe, ma più rinomate, della sponda opposta del Lago.


"Questo traguardo è il frutto di un lungo lavoro di tante persone, che ringrazio, a partire dai funzionari della nostra Provincia che, per iniziare, ci hanno aiutato a vincere il bando da primi classificati" ha commentato la presidente Alessandra Hofmann al momento del taglio del nastro, "Questa Villa rappresenta il Bello, quella bellezza che dobbiamo far conoscere alle nuove generazioni affinché possano poi cercarla: se saranno educati a farlo, non andranno di certo dietro al degrado. Mi auguro che tutti, cittadini e turisti, possano apprezzare questo straordinario risultato".


Soddisfazione è stata espressa anche dalla consigliera provinciale Silvia Bosio, che ha sottolineato come il luogo vada ora riempito di "contenuti culturali" (e in questo senso le iniziative non mancheranno, come illustrato in una conferenza stampa dedicata), così come dalla rappresentante della Sovrintendenza Alice Maria Sbriglio, che ha seguito i lavori passo dopo passo.


"Questa è una Signora Provincia, in splendida forma dopo trent'anni" ha poi aggiunto il Sottosegretario regionale Mauro Piazza, facendo riferimento alla presenza di due donne quali esponenti dell'ente ed evidenziando poi la "felice intuizione" di Villa Locatelli nell'acquistare l'immobile varennese. "La buona Amministrazione fa sempre la differenza, e questo è un risultato straordinario. Anche perché ha come leitmotiv la bellezza, che abbiamo da vendere e che qui effettivamente vendiamo, come dimostrano i numeri delle visite".


Sempre questa mattina, durante l'inaugurazione, è stata messa a dimora all'interno del giardino una Dracaena cinnabari - preziosa pianta proveniente dall'isola di Socotra, nello Yemen - donata dal Direttore dei Giardini della Minerva di Salerno Luciano Mauro all'amico e collega architetto Valerio Cozzi, che ne ha sottolineato la rarità e dunque il valore in un contesto comunque già di per sè speciale.

Per l'occasione, dopo il tour nel verde con le autorità presenti, è stato inoltre possibile osservare da vicino il nuovo percorso multimediale allestito negli spazi interni: l'intento è quello di far conoscere, attraverso un linguaggio moderno e "smart", la storia e l'evoluzione di Villa Monastero nel tempo, dalle sue origini di monastero femminile di fondazione cistercense, sorto alla fine del XII secolo, fino alla sua trasformazione in una dimora eclettica, capace di ospitare personaggi di spicco del mondo culturale di varie epoche tra cui numerosi Premi Nobel, arrivando al suo presente di Casa Museo, riconosciuta come tale anche da Regione Lombardia, e di Centro congressi, oltre che di cornice di eventi privati e matrimoni.

L'ingresso al giardino
L'intervento, illustrato dall'architetto Valerio Cozzi, si è configurato come un'opera di manutenzione straordinaria che è andata a toccare diversi aspetti: l'arricchimento botanico, il miglioramento del terreno e delle condizioni vegetative, la riqualificazione della componente "verde" attraverso l'eliminazione delle piante incoerenti, il completamento e l'armonizzazione dei parapetti, nonché il rifacimento di alcuni punti delle pavimentazioni (in pietra e in ghiaietto).

Un'immagine scattata dall'alto prima dei lavori

Si è inoltre proceduto all'ammodernamento ed efficientamento degli impianti di irrigazione (ora sono due, distinti e completamente automatizzati), di alimentazione delle fontane e di illuminazione, oltre che al contenimento del terreno nei punti più esposti ai cedimenti e al restauro di alcuni degli elementi scultorei presenti nel giardino, tra cui il gruppo "La Clemenza di Tito" realizzato tra il 1825 e il 1830 da Giovan Battista Comolli.

Mauro Piazza, Alessandra Hofmann, Silvia Bosio e Alice Maria Sbriglio
Tra gli interventi effettuati, particolare attenzione è stata dedicata al Giardino delle Monache dove, disposti in prose rialzate, si trovano ulivi, un melo, un giuggiolo e un melograno, oltre a una serie di piante aromatiche e officinali posate in cassette in legno; il progetto ha inoltre trasformato l'area pianeggiante situata a sud della Villa, prima non accessibile, in un prato circondato da arbusti in fiore adatto a ospitare eventi, chiamato il Giardino degli Sposi. Rimosse, infine, le staccionate in legno esistenti lungo i percorsi, armonizzando e unificando il sistema dei parapetti, dei corrimani e delle delimitazioni fisiche presenti negli spazi aperti.

Il taglio del nastro

"Questo traguardo è il frutto di un lungo lavoro di tante persone, che ringrazio, a partire dai funzionari della nostra Provincia che, per iniziare, ci hanno aiutato a vincere il bando da primi classificati" ha commentato la presidente Alessandra Hofmann al momento del taglio del nastro, "Questa Villa rappresenta il Bello, quella bellezza che dobbiamo far conoscere alle nuove generazioni affinché possano poi cercarla: se saranno educati a farlo, non andranno di certo dietro al degrado. Mi auguro che tutti, cittadini e turisti, possano apprezzare questo straordinario risultato".


Soddisfazione è stata espressa anche dalla consigliera provinciale Silvia Bosio, che ha sottolineato come il luogo vada ora riempito di "contenuti culturali" (e in questo senso le iniziative non mancheranno, come illustrato in una conferenza stampa dedicata), così come dalla rappresentante della Sovrintendenza Alice Maria Sbriglio, che ha seguito i lavori passo dopo passo.


"Questa è una Signora Provincia, in splendida forma dopo trent'anni" ha poi aggiunto il Sottosegretario regionale Mauro Piazza, facendo riferimento alla presenza di due donne quali esponenti dell'ente ed evidenziando poi la "felice intuizione" di Villa Locatelli nell'acquistare l'immobile varennese. "La buona Amministrazione fa sempre la differenza, e questo è un risultato straordinario. Anche perché ha come leitmotiv la bellezza, che abbiamo da vendere e che qui effettivamente vendiamo, come dimostrano i numeri delle visite".

L'architetto Valerio Cozzi con la Dracaena cinnabari, piantumata nel giardino con la presidente Alessandra Hofmann (temporaneamente, sarà poi spostata in una serra fino al passaggio della perturbazione attesa nei prossimi giorni)

Sempre questa mattina, durante l'inaugurazione, è stata messa a dimora all'interno del giardino una Dracaena cinnabari - preziosa pianta proveniente dall'isola di Socotra, nello Yemen - donata dal Direttore dei Giardini della Minerva di Salerno Luciano Mauro all'amico e collega architetto Valerio Cozzi, che ne ha sottolineato la rarità e dunque il valore in un contesto comunque già di per sè speciale.

Una tappa del percorso multimediale
Per l'occasione, dopo il tour nel verde con le autorità presenti, è stato inoltre possibile osservare da vicino il nuovo percorso multimediale allestito negli spazi interni: l'intento è quello di far conoscere, attraverso un linguaggio moderno e "smart", la storia e l'evoluzione di Villa Monastero nel tempo, dalle sue origini di monastero femminile di fondazione cistercense, sorto alla fine del XII secolo, fino alla sua trasformazione in una dimora eclettica, capace di ospitare personaggi di spicco del mondo culturale di varie epoche tra cui numerosi Premi Nobel, arrivando al suo presente di Casa Museo, riconosciuta come tale anche da Regione Lombardia, e di Centro congressi, oltre che di cornice di eventi privati e matrimoni.
B.P.