Lecco: in biblioteca 'semi' per Marika. Libri in ricordo dell'attivista
Un seme tra i libri della biblioteca civica “Uberto Pozzoli” di Lecco. Un seme che potrà germogliare in quei lettori che si imbatteranno in quei libri che, accanto al tradizionale timbro della stessa biblioteca, ne riporteranno un altro tutto particolare: “Dono dell’associazione Mir Sada- Progetto per la pace in memoria di Marika Ara”.

E’ il significato della donazione di duecento volumi per un importo complessivo di cinquemila euro che “Mir Sada” ha voluto fare alla biblioteca cittadina per ricordare la volontaria caloziese morta l’11 luglio di due anni fa dopo essere stata colta da un malore improvviso a Kragujevac, in Serbia, dove si era recata come altre volte per portare aiuti alla popolazione locale.


La donazione è stata ufficializzata ieri sera nel corso di una breve cerimonia che ha visto anche lo scoprimento di una targa collocata nella sala dedicata alla lettura dei giornali. All’incontro sono intervenuti il marito di Marika, Corrado Conti; il presidente di Mir Sada, Mauro Castelli; il consigliere comunale di “Cambia Lecco” ed esponente di Mir Sada, Alberto Anghileri; l’assessore alla cultura Simona Piazza e la direttrice della biblioteca Simona Sanna.

L’assessore Piazza ha spiegato come i libri scelti per questa “collezione” siano quelli legati all’impegno sociale della stessa Marika Ara, libri che parlano di cooperazione internazionale, di psicologia di comunità, di intercultura, di incontro con l’altro, libri che appunto costituiscono «un seme per far germogliare una società più coesa, più bella, più attenta all’altro».

E di libri come semi ha parlato anche la direttrice Sanna: «Non sono stati collocati in un solo punto, ma disseminati nei vari scaffali, appunto «come piccoli semi perché spesso i libri più importanti ci sono capitati tra le mani per caso».

Il consigliere Anghileri ha aggiunto che Marika era stata ricordata proprio a Kragujevac ed era quindi giusto che fosse ricordata anche a Lecco «ed è un lavoro che andrà avanti».

Conti ha spiegato come la moglie Marika aveva tre passioni: l’impegno politico e civile antifascista; l’impegno per gli ultimi e in particolare per i bambini che svolgeva con “Mir Sada” e con il circolo “Spazio Condiviso” di Calolziocorte e proprio per questo «in questi mesi sarebbe stata malissimo per i piccoli morti a Gaza»; infine la cultura e i libri: li divorava e pensava che fossero fondamentali e che dovessero essere gli enti pubblici a promuovere la lettura.

Castelli ha invece ricordato come Marika in vent’anni avesse partecipato a tutti i viaggi di “Mir Sada” ed erano due o tre viaggi all’anno. «Quando è stata colta da malore e ci siamo resi conto che non si poteva fare più niente, abbiamo cominciato a pensare come ricordarla. Il primo progetto è stato quello di ristrutturare una scuola elementare in un piccolo quartiere di Kragujevac e che è frequentata da 95 bambini. Poi, abbiamo regalato dieci lavagne ad altre scuole locali. Ed era giusto che anche Lecco la ricordasse e questo è il modo migliore: abbiamo scelto libri attinenti alle sue passioni e alla sua attività. E’ un segnale magari piccolo, ma quando qualcuno si ritroverà in mano questi libri e leggerà quel timbro magari si porrà delle domande: chi fosse Marika, cosa facesse. Tra l’altro, l’anno scorso a Marika è stato assegnato il premio per la pace intitolato a Graziella Fumagalli. Naturalmente sarebbe stato bello fosse stata lei a ritirarlo direttamente».

«Da parte nostra, come “Mir Sada” - ha aggiunto ancora - andiamo in Serbia da 25 anni, ma ora ci sono anche altre esigenze. Come Gaza. Certo. È complicato. Anche perché, in tutti questi anni, gli aiuti e i soldi che abbiamo portato in Serbia li abbiamo consegnati dalle nostre mani direttamente a chi ne aveva bisogno. A Gaza è più difficile. Studieremo come fare. E naturalmente cercheremo il contributo di tutti, perché la solidarietà è una bella parola ma per essere solidali davvero occorrono i soldi».
E’ il significato della donazione di duecento volumi per un importo complessivo di cinquemila euro che “Mir Sada” ha voluto fare alla biblioteca cittadina per ricordare la volontaria caloziese morta l’11 luglio di due anni fa dopo essere stata colta da un malore improvviso a Kragujevac, in Serbia, dove si era recata come altre volte per portare aiuti alla popolazione locale.
La targa in ricordo di Marika Ara
La donazione è stata ufficializzata ieri sera nel corso di una breve cerimonia che ha visto anche lo scoprimento di una targa collocata nella sala dedicata alla lettura dei giornali. All’incontro sono intervenuti il marito di Marika, Corrado Conti; il presidente di Mir Sada, Mauro Castelli; il consigliere comunale di “Cambia Lecco” ed esponente di Mir Sada, Alberto Anghileri; l’assessore alla cultura Simona Piazza e la direttrice della biblioteca Simona Sanna.
L’assessore Piazza ha spiegato come i libri scelti per questa “collezione” siano quelli legati all’impegno sociale della stessa Marika Ara, libri che parlano di cooperazione internazionale, di psicologia di comunità, di intercultura, di incontro con l’altro, libri che appunto costituiscono «un seme per far germogliare una società più coesa, più bella, più attenta all’altro».
E di libri come semi ha parlato anche la direttrice Sanna: «Non sono stati collocati in un solo punto, ma disseminati nei vari scaffali, appunto «come piccoli semi perché spesso i libri più importanti ci sono capitati tra le mani per caso».
Il consigliere Anghileri ha aggiunto che Marika era stata ricordata proprio a Kragujevac ed era quindi giusto che fosse ricordata anche a Lecco «ed è un lavoro che andrà avanti».
Conti ha spiegato come la moglie Marika aveva tre passioni: l’impegno politico e civile antifascista; l’impegno per gli ultimi e in particolare per i bambini che svolgeva con “Mir Sada” e con il circolo “Spazio Condiviso” di Calolziocorte e proprio per questo «in questi mesi sarebbe stata malissimo per i piccoli morti a Gaza»; infine la cultura e i libri: li divorava e pensava che fossero fondamentali e che dovessero essere gli enti pubblici a promuovere la lettura.
Castelli ha invece ricordato come Marika in vent’anni avesse partecipato a tutti i viaggi di “Mir Sada” ed erano due o tre viaggi all’anno. «Quando è stata colta da malore e ci siamo resi conto che non si poteva fare più niente, abbiamo cominciato a pensare come ricordarla. Il primo progetto è stato quello di ristrutturare una scuola elementare in un piccolo quartiere di Kragujevac e che è frequentata da 95 bambini. Poi, abbiamo regalato dieci lavagne ad altre scuole locali. Ed era giusto che anche Lecco la ricordasse e questo è il modo migliore: abbiamo scelto libri attinenti alle sue passioni e alla sua attività. E’ un segnale magari piccolo, ma quando qualcuno si ritroverà in mano questi libri e leggerà quel timbro magari si porrà delle domande: chi fosse Marika, cosa facesse. Tra l’altro, l’anno scorso a Marika è stato assegnato il premio per la pace intitolato a Graziella Fumagalli. Naturalmente sarebbe stato bello fosse stata lei a ritirarlo direttamente».
«Da parte nostra, come “Mir Sada” - ha aggiunto ancora - andiamo in Serbia da 25 anni, ma ora ci sono anche altre esigenze. Come Gaza. Certo. È complicato. Anche perché, in tutti questi anni, gli aiuti e i soldi che abbiamo portato in Serbia li abbiamo consegnati dalle nostre mani direttamente a chi ne aveva bisogno. A Gaza è più difficile. Studieremo come fare. E naturalmente cercheremo il contributo di tutti, perché la solidarietà è una bella parola ma per essere solidali davvero occorrono i soldi».
D.C.