CM Val San Martino e Lario Orientale, Pigazzini: ecco come è nata la proposta, il centrodestra lecchese provi a fare sintesi

Luca Pigazzini quest'oggi è un fiume in piena e da “padrino” - con altri – della proposta diffusa nelle scorse ore per ricostituire la Giunta della Comunità Montana Lario Orientale e Val San Martino mette in fila una serie di elementi, non esplicitati nella nota mandata ieri a tutti i colleghi sindaci coinvolti e ai giornali, utili per comprendere il ragionamento che sta alla base dell'articolazione ora sottoposta al giudizio dello schieramento opposto.
“La prima cosa: non ci sono fasoliani” chiarisce, criticando l'etichetta che abbiamo utilizzato per indicare la compagine opposta a quella capeggiata da Antonio Rusconi. “Io, come molti altri dei 13 amministratori che non hanno votato, nelle assemblee che si sono tenute, per Antonio Rusconi, non ho mai ne' candidato ne' votato per Riccardo Fasoli”.
Ed è vero, anche perché effettivamente il suo nome manca nell'elenco dei sindaci che, a novembre, hanno sostenuto la mozione del sindaco di Mandello e dunque la lista “Territorio e Comunità” che, alla messa ai voti, tra astensioni e uscite dall'aula non ha ricevuto preferenze nel momento in cui quella dell'ex senatore ne incassava 13, pari alla metà degli aventi diritto, numero insufficiente per essere eletto essendo necessario il 50%+1.
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Sempre per restare nel campo delle etichette, non ci sono nemmeno troppi “anti-rusconiani”, evidentemente, visto che ora 11 dei 13 scontenti del metodo con cui si era arrivati alla composizione della sua lista, gli chiedono di fare il numero uno.
“La presidenza a Rusconi – chiarisce Pigazzini – non è una concessione. La presidenza a Rusconi è uno scenario che abbiamo accettato e valutato sulla base di quello che è stato detto in chiusura dell'ultima assemblea”, ovvero, a questo punto, sulla scia delle parole di Gian Carlo Valsecchi che, ritirata la lista capeggiata dal valmadrerese, essendosi riproposta alla seconda chiama la stessa situazione di stallo della prima, ha chiarito che, i suoi 13 sostenitori non avrebbero fatto un passo indietro circa la figura a cui assegnare la “poltrona”.
Accanto a Rusconi (Valmadrera, civici), nello schema ora su tavolo ci sono Pigazzini stesso (Carenno, PD) come vice nonché Luca Tami (Caprino, centrosinistra), Riccardo Fasoli (Mandello, area Fratelli d'Italia pur senza tessera) e Giovanni Bruno Bussola (Ballabio, Lega) come assessori.
Quest'ultimo a sua insaputa.

Ha letto le reazioni dei due “non vostri” che avete inserito?
“Rusconi dice sempre la stessa cosa: vorrebbe essere il presidente di una larga maggioranza, una posizione che ha dall'inizio. Ma all'inizio ha creato divisione: non vai alla conta per arrivare a 13 voti se vuoi essere il presidente di tutti. Noi comunque non ci siamo fermati e abbiamo lavorato per arrivare a una proposta mantenendo fissa la presidenza a Rusconi come richiesto dall'assemblea, anche se anche fra di noi non tutti sono d'accordo. Ma 11 su 13 lo sono.
Ora se già uno degli inseriti – Giovanni Bruno Bussola ndr – non è d'accordo, come ha dichiarato, vedremo il da farsi, vedremo se ci sono presupposti per alternative...
Sul fatto che non sapesse della proposta, tra noi 13 “fasoliani”, come ci avete chiamato, c'è sempre stato uno scambio costante di informazioni. Io, magari sbagliando, ho parlato con qualcuno dei “rusconiani”, sempre per usare questi termini, pensando ci fosse questo flusso di comunicazione anche tra di loro. Solo leggendo quello che dice ora Bussola, ho capito che non è così...
E' stato anche detto che abbiamo rifatto la stessa proposta di mesi fa. Noi non avevamo mai fatto una proposta con Rusconi presidente. Sono loro che da luglio insistono per Rusconi presidente, Bussola e Scola assessori...

Torniamo un passo indietro. Come si è arrivati alla proposta?
“Prima di tutto sono stanco di sentire che noi raccogliamo le poltrone e gli altri pensano al territorio. Il mio ragionamento parte dalla storia di questa Comunità Montana e dunque all'alternanza che c'è sempre stata, tranne nel periodo covid, per la presidenza tra Lario Orientale e Val San Martino. A questo giro spetta al Lario Orientale. Quindi la vice presidenza alla Val San Martino, come un ulteriore assessore. Restano due assessorati, della Lario Orientale, che guarda caso coincidono con caselle che anche politicamente potrebbero essere assegnate al centrodestra lecchese. Se il centrodestra è in grado di fare sintesi e indica due candidati, si chiude il cerchio. In Val San Martino, invece, dove è minoritario, un posto va al centrosinistra ed uno, doverosamente, alla componente bergamasca che ha fatto quadrato indicando il suo rappresentante. Se il centrodestra vuole essere della partita di Rusconi, che vuole essere il presidente di tutti, uno sforzo lo può fare”.

Prevedete già Simone Scola (Civate, quota Lega) come Presidente dell'Assemblea.
La presidenza dell'assemblea a Scola serve anche – visto che tale figura può partecipare alle riunioni della Giunta esecutiva – per dare maggior voce a un'area che può apparire sottodimensionata. Personalmente sarei anche favorevole a modificare lo Statuto per permettere l'assegnazione anche di deleghe

Inserite poi anche il nome del primo supplente, indicando Danilo Riva (vicensindaco di Ello, area Fratelli d'Italia pur non tesserato). Sembra una mossa per blindare l'assetto anche dopo le elezioni 2026 che porteranno alla decadenza di Fasoli
La successione di Fasoli – a meno che la regole valgano a targhe alterne (e cita due casi in cui la decadenza non si è verificata, uno nella stessa CM, l'altro in quella della Valsassina ndr) – si pone solo se Fasoli si candidata a Mandello e perde. Volevamo comunque lasciare tre supplenti all'altra metà del cielo. Visto che ne lasciamo a loro 3, il primo lo scegliamo noi. E, se il nome è quello di un amministratore vicino ad una area politica, penso che la richiesta arrivi da quell'area politica...

E' ottimista?
Forse troppo. Se c'è un'altra proposta che rispetti territorialità e rappresentanza politica noi la ascoltiamo. Il mio è un appello alla responsabilità di tutti.

A.M.
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