Ipocrisia Lega: al Governo del Paese, della Regione e del territorio, si assuma le proprie responsabilità sulla sicurezza
È curioso il comunicato della Lega, dopo l’ennesimo atto di violenza in stazione a Calolziocorte. La Lega parla dell’ennesima situazione drammatica avvenuta in un Comune amministrato da loro, in una Provincia amministrata da loro, che fa parte di una Regione amministrata da loro, in un Paese al cui Governo siedono anche loro. Non solo: l’aggressione è avvenuta in una stazione di Trenord, che amministrano sempre loro, e rientra nelle competenze di un Ministero a guida loro.
Basterebbe questo, se non fosse una situazione drammatica, per chiedersi se stanno scherzando, oppure abbiano l’intenzione di continuare a prendere in giro i cittadini.
È ormai evidente a tutti che esiste un problema sicurezza, ma è ancora più evidente che questo problema si inserisce in una situazione di emergenza sociale. Emergenza che la Lega, al Governo, pensa di risolvere con tagli alla spesa corrente delle amministrazioni locali, che significa meno servizi a sostegno della popolazione e quindi abbandono dei più fragili. Oppure la Lega pensa di rispondere a questo problema con il taglio appena fatto di 25% ai fondi regionali per la sicurezza, che servirebbero a supportare i Comuni e i corpi di polizia locale nel presidio del territorio, tant’è che gli stanziamenti scendono da 6,5 a 4 milioni di euro nei prossimi tre anni. Una cifra pari allo 0,012% del bilancio regionale complessivo.
Verrebbe da chiedere cosa ha fatto la maggioranza di destra del Comune di Calolziocorte, in cui siede il Segretario provinciale della Lega, per mettere in sicurezza un luogo come la stazione, dove i cittadini da anni denunciano la situazione di abbandono, già teatro di episodi ancora più drammatici. Ricordiamo tra l’altro che il Comune di Calolziocorte ha scelto di non aderire al progetto Stazioni Sicure (ed è l’unico comune della Provincia di Lecco a non farlo sulla linea S8 Lecco-Milano), un progetto che avrebbe portato risorse economiche da dedicare proprio alla sicurezza.
Consigliamo di uscire dal vicolo cieco dell’ipocrisia in cui si attaccano le amministrazioni di centrosinistra se avvengono episodi nelle loro città, mentre quando fatti analoghi si verificano nei Comuni in cui amministra la Lega, la colpa viene sempre attribuita ad altri. È ora di assumersi le proprie responsabilità e spiegare concretamente come affrontare e risolvere i problemi.
Il periodo della propaganda è finito. Era di fronte ai tagli dei fondi per i servizi dei Comuni, all’abbandono del personale delle forze dell’ordine con stipendi fermi da anni e al taglio dei fondi alla sicurezza che la Lega di Lecco avrebbe dovuto utilizzare questa determinazione. Invece, abbiamo assistito ad un silenzio che pagheranno ancora i cittadini.
Investire in presidi territoriali, potenziare il personale dedito alla sicurezza, investire sui servizi e sulla prevenzione: queste dovrebbero essere le priorità. Invece, assistiamo all’esatto opposto per mano di una destra che sulla sicurezza ha fatto solo tanto rumore.
Sulla nuova teoria della “remigrazione” continuino pure a gridare “eureka”. Ormai si sa che, quando non si è in grado di trovare una soluzione ai problemi, si sceglie di spararla grossa nel tentativo tragicomico di non perdere la poca credibilità rimasta sull’unico tema rimasto. Invece di continuare a prendere in giro i cittadini sull’immigrazione, che non saranno mai in grado di bloccare, dicano chiaramente quali sono le loro proposte. L’indignazione del momento e le dichiarazioni ad effetto sui giornali non servono più a nessuno.
Basterebbe questo, se non fosse una situazione drammatica, per chiedersi se stanno scherzando, oppure abbiano l’intenzione di continuare a prendere in giro i cittadini.
È ormai evidente a tutti che esiste un problema sicurezza, ma è ancora più evidente che questo problema si inserisce in una situazione di emergenza sociale. Emergenza che la Lega, al Governo, pensa di risolvere con tagli alla spesa corrente delle amministrazioni locali, che significa meno servizi a sostegno della popolazione e quindi abbandono dei più fragili. Oppure la Lega pensa di rispondere a questo problema con il taglio appena fatto di 25% ai fondi regionali per la sicurezza, che servirebbero a supportare i Comuni e i corpi di polizia locale nel presidio del territorio, tant’è che gli stanziamenti scendono da 6,5 a 4 milioni di euro nei prossimi tre anni. Una cifra pari allo 0,012% del bilancio regionale complessivo.
Verrebbe da chiedere cosa ha fatto la maggioranza di destra del Comune di Calolziocorte, in cui siede il Segretario provinciale della Lega, per mettere in sicurezza un luogo come la stazione, dove i cittadini da anni denunciano la situazione di abbandono, già teatro di episodi ancora più drammatici. Ricordiamo tra l’altro che il Comune di Calolziocorte ha scelto di non aderire al progetto Stazioni Sicure (ed è l’unico comune della Provincia di Lecco a non farlo sulla linea S8 Lecco-Milano), un progetto che avrebbe portato risorse economiche da dedicare proprio alla sicurezza.
Consigliamo di uscire dal vicolo cieco dell’ipocrisia in cui si attaccano le amministrazioni di centrosinistra se avvengono episodi nelle loro città, mentre quando fatti analoghi si verificano nei Comuni in cui amministra la Lega, la colpa viene sempre attribuita ad altri. È ora di assumersi le proprie responsabilità e spiegare concretamente come affrontare e risolvere i problemi.
Il periodo della propaganda è finito. Era di fronte ai tagli dei fondi per i servizi dei Comuni, all’abbandono del personale delle forze dell’ordine con stipendi fermi da anni e al taglio dei fondi alla sicurezza che la Lega di Lecco avrebbe dovuto utilizzare questa determinazione. Invece, abbiamo assistito ad un silenzio che pagheranno ancora i cittadini.
Investire in presidi territoriali, potenziare il personale dedito alla sicurezza, investire sui servizi e sulla prevenzione: queste dovrebbero essere le priorità. Invece, assistiamo all’esatto opposto per mano di una destra che sulla sicurezza ha fatto solo tanto rumore.
Sulla nuova teoria della “remigrazione” continuino pure a gridare “eureka”. Ormai si sa che, quando non si è in grado di trovare una soluzione ai problemi, si sceglie di spararla grossa nel tentativo tragicomico di non perdere la poca credibilità rimasta sull’unico tema rimasto. Invece di continuare a prendere in giro i cittadini sull’immigrazione, che non saranno mai in grado di bloccare, dicano chiaramente quali sono le loro proposte. L’indignazione del momento e le dichiarazioni ad effetto sui giornali non servono più a nessuno.
Manuel Tropenscovino, Segretario Provinciale PD Lecco e Monica Corti, Segretaria Circolo PD Calolziocorte, Erve, Vercurago