Aggressioni da parte di stranieri, la Lega: 'Si valuti la remigrazione'
L’aggressione di un 54enne presso la stazione di Calolziocorte, colpito in testa con una bottiglia di vetro da quattro uomini di origine straniera, ha scosso la comunità locale. Un episodio grave, aggravato dal fatto che nella stessa giornata un altro uomo è stato aggredito in via Giuseppe Mazzini, arrivando dunque a due atti di violenza in meno di 24 ore.
Daniele Butti, segretario Provinciale di Lecco della Lega, non usa mezzi termini: "Siamo stanchi di sentirci dire che tutto va bene, che gli episodi criminosi sono in media nazionale se non in calo, che bisogna capire le difficoltà di inserimento di immigrati quasi a giustificare i loro episodi. Tutti i giorni sul territorio lecchese avvengono violenze perpetrate da stranieri! Questo di Calolziocorte è solo l’ultimo di una serie di fatti criminosi avvenuti in provincia, il dato che fa riflettere è che tutti succedono tranquillamente in zone centrali e alla luce del sole. La gente vuole sicurezza, i nostri cittadini non vogliono vivere un coprifuoco forzato dalla violenza di individui che scorribandano grazie a una politica di immigrazione malata delle sinistre. Vogliamo sentirci sicuri di poter prendere un treno, fare la spesa, andare al cinema! Pene certe e rimpatri immediati dei trasgressori. Ribadisco un concetto di qualche giorno fa, noi di stranieri che delinquono non ne vogliamo, ne facciamo a meno, facciano i delinquenti a casa loro ammesso che gli sia consentito. Il tema della remigrazione è stato aperto dai giovani del nostro movimento e credo sia necessario valutare la possibilità".
Ancora più diretto è l’intervento di Andrea Bettega, coordinatore provinciale della Lega Giovani di Lecco: "Questi episodi non sono semplici incidenti, sono la dimostrazione del fallimento delle politiche migratorie e pseudo inclusive della sinistra. Basta con il solito ritornello che siamo razzisti: non proponiamo deportazioni, come qualcuno della sinistra ha avuto la faccia tosta di insinuare. Parliamo di remigrazione, una soluzione concreta per chi non si integra, e soprattutto che non vuole nemmeno farlo, e non rispetta le nostre leggi. È una tematica che va affrontata, pertanto siamo a disposizione per sederci attorno ad un tavolo con chiunque voglia discuterne".
Bettega sottolinea l'urgenza della questione: "La sinistra continua a parlare di 'risorse', ma quali risorse? Questi soggetti sono un problema per la comunità lecchese, non un valore aggiunto. Questi tristi episodi da parte di persone di origine straniera fanno infuriare i tanti immigrati per bene che sono in Italia a lavorare e a contribuire per il bene del nostro territorio. I cittadini hanno il diritto di vivere tranquilli senza il timore di subire aggressioni ogni volta che mettono piede fuori casa, frequentando luoghi pubblici, come stazione o supermercati. Proponiamo il tema remigrazione e misure dure per chi delinque. La sicurezza non è un tema negoziabile".
Il giovane leghista, infine, attacca duramente: "Quante aggressioni dobbiamo ancora vedere prima che si ammetta che il problema è reale? Basta minimizzare: la sicurezza dei cittadini deve venire prima di tutto. Chi non rispetta le nostre regole, torni a casa sua. Questo non è razzismo, è giustizia. E chi ci accusa di essere troppo duri, evidentemente non vive nelle stesse città di coloro che ogni giorno devono subire queste violenze".
Daniele Butti, segretario Provinciale di Lecco della Lega, non usa mezzi termini: "Siamo stanchi di sentirci dire che tutto va bene, che gli episodi criminosi sono in media nazionale se non in calo, che bisogna capire le difficoltà di inserimento di immigrati quasi a giustificare i loro episodi. Tutti i giorni sul territorio lecchese avvengono violenze perpetrate da stranieri! Questo di Calolziocorte è solo l’ultimo di una serie di fatti criminosi avvenuti in provincia, il dato che fa riflettere è che tutti succedono tranquillamente in zone centrali e alla luce del sole. La gente vuole sicurezza, i nostri cittadini non vogliono vivere un coprifuoco forzato dalla violenza di individui che scorribandano grazie a una politica di immigrazione malata delle sinistre. Vogliamo sentirci sicuri di poter prendere un treno, fare la spesa, andare al cinema! Pene certe e rimpatri immediati dei trasgressori. Ribadisco un concetto di qualche giorno fa, noi di stranieri che delinquono non ne vogliamo, ne facciamo a meno, facciano i delinquenti a casa loro ammesso che gli sia consentito. Il tema della remigrazione è stato aperto dai giovani del nostro movimento e credo sia necessario valutare la possibilità".
Ancora più diretto è l’intervento di Andrea Bettega, coordinatore provinciale della Lega Giovani di Lecco: "Questi episodi non sono semplici incidenti, sono la dimostrazione del fallimento delle politiche migratorie e pseudo inclusive della sinistra. Basta con il solito ritornello che siamo razzisti: non proponiamo deportazioni, come qualcuno della sinistra ha avuto la faccia tosta di insinuare. Parliamo di remigrazione, una soluzione concreta per chi non si integra, e soprattutto che non vuole nemmeno farlo, e non rispetta le nostre leggi. È una tematica che va affrontata, pertanto siamo a disposizione per sederci attorno ad un tavolo con chiunque voglia discuterne".
Bettega sottolinea l'urgenza della questione: "La sinistra continua a parlare di 'risorse', ma quali risorse? Questi soggetti sono un problema per la comunità lecchese, non un valore aggiunto. Questi tristi episodi da parte di persone di origine straniera fanno infuriare i tanti immigrati per bene che sono in Italia a lavorare e a contribuire per il bene del nostro territorio. I cittadini hanno il diritto di vivere tranquilli senza il timore di subire aggressioni ogni volta che mettono piede fuori casa, frequentando luoghi pubblici, come stazione o supermercati. Proponiamo il tema remigrazione e misure dure per chi delinque. La sicurezza non è un tema negoziabile".
Il giovane leghista, infine, attacca duramente: "Quante aggressioni dobbiamo ancora vedere prima che si ammetta che il problema è reale? Basta minimizzare: la sicurezza dei cittadini deve venire prima di tutto. Chi non rispetta le nostre regole, torni a casa sua. Questo non è razzismo, è giustizia. E chi ci accusa di essere troppo duri, evidentemente non vive nelle stesse città di coloro che ogni giorno devono subire queste violenze".