I nuovi residenti saranno turisti?
L'editoriale del prof. Magni pur esprimendo indirettamente un concetto condivisibile - la pianificazione urbanistica la deve progettare e pianificare il pubblico- si scontra con delle evidenze che non possono essere lasciate in secondo piano.
- QUESTA Amministrazione non è nulla di diverso da tutte le precedenti da almeno quarant'anni in tema di urbanistica, mancata difesa del suolo, paura dei vuoti e degli spazi, carenza estetica, complice o inerme davanti a interessi immobiliari, bisognosa di oneri di costruzione e urbanizzazione, incapacità pianificatoria e della tutela del territorio. Gli esempi che fa il prof Magni dell'area Caleotto/Meridiane, SAE e aggiungiamoci Broletto e tra i due Ponti, le pendici a Versasio per limitarci a pochi e esemplari quadri sono lì a imperitura conferma del "sacco di Lecco.
- QUESTA Amministrazione di adesso in più millanta la conversazione obbligata e obbligatoria al turismo come primaria fonte di ricchezza collettiva e comunitaria, peraltro attraverso pressoché esclusivamente l'autorizzazione a costruire alberghi, sacrificando o anche solo anteponendoli ai servizi per i residenti: abbiamo una viabilità urbana caotica e dannosa, parcheggi cari, residenziale a prezzi folli, supermercati in ogni angolo, servizi di trasporto pubblico indecorosi
- Per tornare al palazzaccio in Piazza Diaz venduto come riqualificazione dell'area, il prof Magni lo cassa per altezza, e ha ragione, ma anche perché fuori contesto, è davvero convinto che lì i palazzi storici la fanno da padrone estetico? O il palazzone che fa angolo e confine tra la Piazza Stazione e Via Volta, troppo grande, troppo alto, troppo imponente, troppo brutto ormai ha dato il pugno visivo che solo l'abitudine dell'occhio ha evitato il ko?
- Certo l'albergo di lusso davanti a Palazzo Bovara e al Vallo delle mura bibliotecarie non è certo la modernità addirittura valorizzante della piramide di vetro del Louvre ma ormai, sono convinto , a Lecco e pure lì in centro, sono scappati i buoi e pure il buon gusto.
- QUESTA amministrazione, ed è il guaio vero, vuole far passare questo albergo per modernità, per il valore del fare, ed è un simbolo questo e altri alberghi che Lecco deve cedere al turismo con tutte le braghe, cavalcarlo o meglio facendo credere di farlo a vantaggio diffuso.
- Rifare la Piazza per es. mettendoci sotto 100 posti auto è già un segno indecente di chiacchiere sulla mobilità sostenibile che da anni, senza risultati e soluzioni ci propinano: chissà da dove arriveranno le auto per questo parcheggio sotterraneo, magari volano. Autorizzare per visione o urgenza di soldi alberghi su alberghi, di lusso o quasi e relativi negozi dello stesso target consegna la città al turista che porterà si soldi ma resta da rispondere "a chi?"
- Una colata, l'ennesima, di cemento e stanze senza possibilità di residenza. Riempiremo la città di case vuote, di case vacanze per golosoni padroni a rendita senza redistribuzione. Si alzeranno ancora di più i prezzi degli affitti per i residenti che verranno espulsi, così come le famiglie con redditi inconciliabili per questa città del turismo
- QUESTA amministrazione intanto ci ingolfa di traffico caotico aggiunto con le sue scelte, un servizio di trasporto pubblico urbano pressoché dimenticato con qualche parcheggio per disabili occupato da ecoisole e tasse comunali da anni tenute al massimo possibile. Resteranno i turisti, i veri nuovi residenti, e chi ci guadagna vendendogli l'aria in bottiglia e qualche cono sul lungolago e il conto sarà saldato dalle tasche dei lecchesi di prima.
- QUESTA Amministrazione non è nulla di diverso da tutte le precedenti da almeno quarant'anni in tema di urbanistica, mancata difesa del suolo, paura dei vuoti e degli spazi, carenza estetica, complice o inerme davanti a interessi immobiliari, bisognosa di oneri di costruzione e urbanizzazione, incapacità pianificatoria e della tutela del territorio. Gli esempi che fa il prof Magni dell'area Caleotto/Meridiane, SAE e aggiungiamoci Broletto e tra i due Ponti, le pendici a Versasio per limitarci a pochi e esemplari quadri sono lì a imperitura conferma del "sacco di Lecco.
- QUESTA Amministrazione di adesso in più millanta la conversazione obbligata e obbligatoria al turismo come primaria fonte di ricchezza collettiva e comunitaria, peraltro attraverso pressoché esclusivamente l'autorizzazione a costruire alberghi, sacrificando o anche solo anteponendoli ai servizi per i residenti: abbiamo una viabilità urbana caotica e dannosa, parcheggi cari, residenziale a prezzi folli, supermercati in ogni angolo, servizi di trasporto pubblico indecorosi
- Per tornare al palazzaccio in Piazza Diaz venduto come riqualificazione dell'area, il prof Magni lo cassa per altezza, e ha ragione, ma anche perché fuori contesto, è davvero convinto che lì i palazzi storici la fanno da padrone estetico? O il palazzone che fa angolo e confine tra la Piazza Stazione e Via Volta, troppo grande, troppo alto, troppo imponente, troppo brutto ormai ha dato il pugno visivo che solo l'abitudine dell'occhio ha evitato il ko?
- Certo l'albergo di lusso davanti a Palazzo Bovara e al Vallo delle mura bibliotecarie non è certo la modernità addirittura valorizzante della piramide di vetro del Louvre ma ormai, sono convinto , a Lecco e pure lì in centro, sono scappati i buoi e pure il buon gusto.
- QUESTA amministrazione, ed è il guaio vero, vuole far passare questo albergo per modernità, per il valore del fare, ed è un simbolo questo e altri alberghi che Lecco deve cedere al turismo con tutte le braghe, cavalcarlo o meglio facendo credere di farlo a vantaggio diffuso.
- Rifare la Piazza per es. mettendoci sotto 100 posti auto è già un segno indecente di chiacchiere sulla mobilità sostenibile che da anni, senza risultati e soluzioni ci propinano: chissà da dove arriveranno le auto per questo parcheggio sotterraneo, magari volano. Autorizzare per visione o urgenza di soldi alberghi su alberghi, di lusso o quasi e relativi negozi dello stesso target consegna la città al turista che porterà si soldi ma resta da rispondere "a chi?"
- Una colata, l'ennesima, di cemento e stanze senza possibilità di residenza. Riempiremo la città di case vuote, di case vacanze per golosoni padroni a rendita senza redistribuzione. Si alzeranno ancora di più i prezzi degli affitti per i residenti che verranno espulsi, così come le famiglie con redditi inconciliabili per questa città del turismo
- QUESTA amministrazione intanto ci ingolfa di traffico caotico aggiunto con le sue scelte, un servizio di trasporto pubblico urbano pressoché dimenticato con qualche parcheggio per disabili occupato da ecoisole e tasse comunali da anni tenute al massimo possibile. Resteranno i turisti, i veri nuovi residenti, e chi ci guadagna vendendogli l'aria in bottiglia e qualche cono sul lungolago e il conto sarà saldato dalle tasche dei lecchesi di prima.
Paolo Trezzi