Ballabio ha 9 nuovi benemeriti, con il Miro 'si colma un vuoto'

Da tempo Ballabio ha intitolato una via a uno dei suoi cittadini più illustri, l’alpinista Casimiro Ferrari, il cui nome è indissolubilmente legato alla “conquista” lecchese della Patagonia e a quell’epica impresa che fu l’ascensione al Cerro Torre e che è scolpita nella storia dell’alpinismo mondiale, giusto mezzo secolo fa.
La benemerenza alla memoria di Casimiro Ferrari

Sei anni dopo, Ferrari sarebbe stato anche assessore comunale nella giunta guidata da Bruno Colombo. Eppure, l’albo ufficiale dei benemeriti ballabiesi, compilato dal 1998 quando il Comune istituì il riconoscimento civico, paradossalmente non contemplava ancora il suo nome.
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Quest’anno si è quindi colmato un vuoto, come ha detto il sindaco Giovanni Bruno Bussola, ieri sera nella sala consiliare in occasione dell’assegnazione delle benemerenze civiche per il 2024. Con Ferrari, altri otto ballabiesi tra singoli cittadini e associazioni o aziende, hanno ricevuto il riconoscimento.
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La cerimonia di assegnazione degli attestati civici è stato il momento più significativo dell’iniziativa con cui il Comune ha ufficialmente inaugurato il ciclo natalizio del paese alle porte della Valsassina, con l’accensione delle luminarie e dell’albero nel cortile del municipio distribuendo vin brulé (e cioccolata per i bambini, come sempre rapiti dalla magia delle luci).
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Nel suo breve discorso, il sindaco Bussola ha ricordato come dal 1998 a oggi siano stati 41 i riconoscimenti consegnati per avere favorito la crescita culturale, economica, spirituale e sportiva della comunità. Per quanto riguarda quest’anno, Bussola ha voluto sottolineare come i premiati abbiano ottenuto l’unanimità dei consensi da parte della commissione di valutazione delle segnalazioni arrivate dai cittadini, commissione composta da esponenti della maggioranza e della minoranza consiliari, ciò dimostrando come le benemerenze oltre che essere meritate accomunino le varie espressioni del paese. Ricordando infine come i benemeriti siano un esempio ma anche un messaggio di speranza per l’intera comunità.
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La benemerenza alla memoria di Piera Combi. Sotto quella a Piercarlo Fontana
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I riconoscimenti assegnati quest’anno, come detto, sono stati complessivamente nove. Quelli alla memoria sono andati appunto a Casimiro Ferrari (a ritirare l’attestato i figli Ugo e Laura per la quale il papà sarebbe stato davvero contento) e poi a Piera Combi, per vent’anni presidente del corpo musicale “Il risveglio” ( ha ritirato il premio il figlio Fabrizio) e a Piercarlo Fontana, animatore di molte associazioni, come l’Asc ’89, il Comitato genellaggi e la Pro loco (a ritirare il premio la moglie Mariapia).
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La benemerenza per lo Sporting club. Sotto per “Donghi Shoes”
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Sul versante economico, un premio è andato all’albero Sporting club, «un attività importante per il paese» operativa dal 1957 e il cui titolare, nel ritirare la pergamena, ha voluto dedicarla «ai genitori che ci hanno insegnato il mestiere, ai nonni che ci hanno cresciuti e anche ai figli che ogni tanto ci danno una mano». Un altro a Elisa Donghi, titolare del negozio “Donghi Shoes” esistente in paese da circa un secolo: «Io sono arrivata nel 1988, ma prima c’erano stati i miei genitori, i miei nonni e miei bisnonni.
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Gabriella Bolchi. Sotto Alice Pasini e il parroco don Benvenuto Riva
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Ballabiesi benemeriti, inoltre sono Gabriella Bolchi (a lungo amministratrice comunale, impegnata nelle attività della parrocchia ed esponente di punta del gruppo Avis), la giovanissima Alice Pasini (atleta di ginnastica ritmica) e il parroco don Benvenuto Riva, il quale ha detto di rappresentare la comunità cristiana del paese e offrendo una propria “parabola” a proposito dei cristiani come sale della terra: «Ballabio è un bel piatto di risotto. Ci vuole un po’ di sale, né troppo, né troppo poco. La comunità cristiana è come il sale, una presenza delicata e invisibile che rende il risotto gradevole».
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Il gruppo sportivo
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Tra le associazioni, infine, la benemerenza quest’anno è andata al Gruppo sportivo oratorio che quest’anno celebra i quarant’anni (a ritirare il premio, il presidente Fabio Invernizzi).
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Omaggio a Franco Zapelli e Giusi Calò
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La cerimonia è stata inoltre accompagna da alcuni intermezzi musicali con Franco Zapelli al pianoforte e il canto di Giusi Calò.
D.C.
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