CM Val San Martino e Lario Orientale, Passoni: 'no a pacchetti già pronti, servono nomi che rappresentino tutti i territori'
Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Marco Passoni - sindaco di Olginate e responsabile enti locali del PD Provincia di Lecco - in riferimento alla discussione in atto per il rinnovo dell'amministrazione della Comunità Montana Valle San Martino e Lario Orientale.Poiché in uno dei vostri articoli sulle prossime nomine in Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino vengo tirato in ballo dall'ex sindaco di Valmadrera - il quale dichiara che lo avrei chiamato per offrigli la presidenza della comunità stessa - mi sembra corretto raccontare la mia versione dei fatti.
Ciò che viene riportato nel vostro articolo non corrisponde al vero in quanto è stato l'ex sindaco di Valmadrera a contattarmi per informarmi che tutti i sindaci di centro destra gli avevano chiesto la disponibilità per guidare Comunità Montana.
In quell'occasione ha precisato che - considerata la sua storia politica - avrebbe accettato solo se ci fosse stato il supporto anche dei sindaci del centro sinistra. Dopo questa comunicazione, non ho e non abbiamo più avuto alcuna notizia in merito.
La convergenza sul suo nome poteva anche esserci inizialmente, ma in seguito ad alcune interlocuzioni abbiamo appreso di un pacchetto già pronto “prendere o lasciare” che non teneva conto né di Valle San Martino né della bergamasca.
Ritengo che di fronte ad esclusioni importanti come queste sia necessario rimettere al centro del dibattito le questioni fondamentali, i contenuti, le prospettive di un ente che dovrà gestire appuntamenti importanti per i nostri territori, senza dimenticare quanto di buono è stato fatto fino ad oggi.
Il territorio della Valle S. Martino e la rappresentanza dei Comuni della bergamasca non possono in alcun modo essere messi in secondo piano, al contrario devono essere parte integrante del territorio di cui fanno parte i Comuni del Lario Orientale. La rappresentatività proposta all’interno di Comunità Montana deve mettere tutti sullo stesso piano, rifuggendo alla tentazione di dare priorità a chi vorrebbe usare l’ente come l’ennesimo luogo di spartizione decisa tra pochi, cosa che di fatto metterebbe in secondo piano esigenze e particolarità che dovrebbero invece occupare il primo posto nel confronto.
Considerato quindi il dibattito a senso unico che si è sviluppato, ritengo sia necessario mettere dei punti fermi, in qualità di amministratori, per arrivare a un dialogo che renda onore alle specificità dei nostri territori e alla concretezza con cui amministriamo ogni giorno i nostri Comuni. Le ambizioni di pochi non possono e non devono mettere in secondo piano le esigenze di tutti.
Sono disponibile a valutare prospettive comuni che possano aiutarci a superare un’impasse che poco interessa chi amministra la quotidianità, ripartendo dall’individuazione di nomi che realmente rappresentino tutti i territori nella Nostra Comunità.
Lo spazio, come sempre, è poi a disposizione per eventuali ulteriori repliche e contributi.
Di nostro, ci permettiamo solo di segnalare che della telefonata usata dall'esponente dem quale punto di partenza per prendere la parola, non è citata nell'articolo "incriminato" che si limita a virgolettare ad Antonio Rusconi la frase “Marco Passoni, poi, mi ha chiesto la stessa cosa” - in riferimento alla candidatura a Presidente dell'Ente - senza entrare nel merito di chi ha chiamato chi.
Ciò che viene riportato nel vostro articolo non corrisponde al vero in quanto è stato l'ex sindaco di Valmadrera a contattarmi per informarmi che tutti i sindaci di centro destra gli avevano chiesto la disponibilità per guidare Comunità Montana.
In quell'occasione ha precisato che - considerata la sua storia politica - avrebbe accettato solo se ci fosse stato il supporto anche dei sindaci del centro sinistra. Dopo questa comunicazione, non ho e non abbiamo più avuto alcuna notizia in merito.
La convergenza sul suo nome poteva anche esserci inizialmente, ma in seguito ad alcune interlocuzioni abbiamo appreso di un pacchetto già pronto “prendere o lasciare” che non teneva conto né di Valle San Martino né della bergamasca.
Ritengo che di fronte ad esclusioni importanti come queste sia necessario rimettere al centro del dibattito le questioni fondamentali, i contenuti, le prospettive di un ente che dovrà gestire appuntamenti importanti per i nostri territori, senza dimenticare quanto di buono è stato fatto fino ad oggi.
Il territorio della Valle S. Martino e la rappresentanza dei Comuni della bergamasca non possono in alcun modo essere messi in secondo piano, al contrario devono essere parte integrante del territorio di cui fanno parte i Comuni del Lario Orientale. La rappresentatività proposta all’interno di Comunità Montana deve mettere tutti sullo stesso piano, rifuggendo alla tentazione di dare priorità a chi vorrebbe usare l’ente come l’ennesimo luogo di spartizione decisa tra pochi, cosa che di fatto metterebbe in secondo piano esigenze e particolarità che dovrebbero invece occupare il primo posto nel confronto.
Considerato quindi il dibattito a senso unico che si è sviluppato, ritengo sia necessario mettere dei punti fermi, in qualità di amministratori, per arrivare a un dialogo che renda onore alle specificità dei nostri territori e alla concretezza con cui amministriamo ogni giorno i nostri Comuni. Le ambizioni di pochi non possono e non devono mettere in secondo piano le esigenze di tutti.
Sono disponibile a valutare prospettive comuni che possano aiutarci a superare un’impasse che poco interessa chi amministra la quotidianità, ripartendo dall’individuazione di nomi che realmente rappresentino tutti i territori nella Nostra Comunità.
Lo spazio, come sempre, è poi a disposizione per eventuali ulteriori repliche e contributi.
Di nostro, ci permettiamo solo di segnalare che della telefonata usata dall'esponente dem quale punto di partenza per prendere la parola, non è citata nell'articolo "incriminato" che si limita a virgolettare ad Antonio Rusconi la frase “Marco Passoni, poi, mi ha chiesto la stessa cosa” - in riferimento alla candidatura a Presidente dell'Ente - senza entrare nel merito di chi ha chiamato chi.