Lecco: Aspoc cresce ancora, tanti i progetti nel 20° anno. E il college è 'personalizzato'
Prima la festa, in un piovoso martedì sera, poi il momento di incontro e "restituzione". Un altro sabato speciale per Aspoc, l'associazione lecchese per lo sviluppo del potenziale cognitivo, che nell'anno del ventennale di attività è tornata protagonista al Polo territoriale del Politecnico con il proprio consueto appuntamento autunnale dedicato alla presentazione dei suoi progetti - vecchi e nuovi - e delle tante idee che frullano nella testa di educatori e volontari, tutti parte di una "grande famiglia" che nel tempo ha saputo diventare un importante punto di riferimento per tantissime persone alle prese ogni giorno con il mondo della disabilità.
Ad aprire i lavori quest'oggi, prima che la giornata entrasse nel vivo durante il pomeriggio insieme agli stessi ragazzi, era stata nel corso della mattinata Anna Contardi, per anni coordinatrice nazionale dell'AIPD - Associazione Italiana Persone Down Onlus: "corteggiata" da Aspoc fin dal 2004, tanto che il suo nome è rimasto impresso sul verbale di uno dei primissimi incontri dei fondatori, ha tenuto una relazione rivolta soprattutto a operatori, insegnanti e genitori - con i quali è stato poi aperto un dibattito - sul tema del protagonismo e dell'assunzione attiva di responsabilità da parte della persona con disabilità, chiamata in età adulta a prendere, come tutti, decisioni per la propria autodeterminazione e autonomia; un argomento ampio e articolato, che finisce per coinvolgere direttamente anche le stesse famiglie che di conseguenza hanno bisogno, a loro volta, di una guida e una "mediazione".
L'Aspoc Day, come dicevamo, è poi entrato nel vivo nel pomeriggio, alla presenza dei giovani legati all'associazione, dei loro parenti più stretti e anche di alcuni rappresentanti istituzionali come la vice sindaco di Lecco Simona Piazza. A dare loro il benvenuto, come sempre, il presidente Domenico Bodega, che ha nuovamente ripercorso i primi vent'anni di attività del sodalizio fin da quando era "solo" un gruppo di genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva, uniti dal desiderio di costruire un futuro su misura dei loro figli e di fare rete per superare, anche attraverso strumenti e progetti innovativi, le difficoltà della vita quotidiana.
Di strada ne ha fatta Aspoc, che ora con il suo piccolo-grande mondo è un esempio anche a livello nazionale, in primis con la sua articolata esperienza del College. Si tratta, in poche parole, di una vera e propria scuola pensata per ragazzi che hanno concluso il loro percorso di studi alle Superiori, nell'ottica di un futuro inserimento lavorativo e di una vita il più possibile indipendente: ospitato presso la sede in via Solferino, a poca distanza dal centro di Lecco, è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00 ed è giunto all'ottava edizione.
"Negli ultimi tempi ci siamo concentrati sempre di più sulla personalizzazione dell'offerta, considerando la frequenza alle attività come una parte del progetto di vita di ciascun ragazzo a cui dunque offriamo la possibilità di partecipare anche solo ad alcuni moduli, senza "spacchettare" l'Aspocollege ma piuttosto guardandolo come un luogo inclusivo, aperto e dinamico di conoscenza, formazione, socializzazione e benessere che, in quanto tale, è giusto possa essere integrato con impegni extra come uno stage pre lavorativo" ha spiegato la responsabile Sabrina Roma, lasciando poi la parola agli stessi ragazzi che hanno raccontato la loro esperienza anche tramite un video.
I laboratori vanno a coprire diverse aree di interesse: sviluppo cognitivo, comunicazione ed empowerment, intelligenza emotiva, arte e creatività, scienza e natura, vocalizzazione ed espressività vocale, nonché la competenza logica sviluppata attraverso il gioco, la lingua inglese, il benessere e la cura di sé, la conoscenza delle notizie dal mondo e l'apprendimento dell'innovazione con la realtà virtuale (un'attività, quest'ultima, svolta proprio al Politecnico).
Il tutto è reso possibile grazie a un team di educatori e insegnanti specializzati che Aspoc riesce a "stipendiare" grazie a risorse proprie ma anche e soprattutto ad appositi bandi, come quello recentemente ottenuto tramite Intesa San Paolo e l'organizzazione umanitaria CESVI, che oggi hanno portato a Lecco due loro rappresentanti.
Degni di nota anche i due progetti per l'acquisizione di autonomie nell'ambito personale, domestico, sociale, relazionale e comunicativo, per una vita dignitosa e indipendente, sviluppato nell'appartamento domotico di Aspoc: qui i ragazzi, divisi in due gruppi a seconda delle rispettive esigenze e abilità, hanno la possibilità di essere protagonisti di varie attività e iniziative, in alcuni casi trascorrendo anche la notte insieme nel fine settimana, con la supervisione di un paio di educatori e di una psicologa dell'associazione.
"Vent'anni rappresentano un traguardo tutt'altro che scontato per un'associazione" ha commentato la vice sindaco Simona Piazza, riflettendo con i presenti sull'importanza del connubio cultura-sociale e assicurando ad Aspoc la piena disponibilità dell'Amministrazione comunale di Lecco a nuove collaborazioni, dopo quelle proficue degli scorsi anni. "Quando penso a questa realtà mi vengono in mente tre parole: solidità, quella di un sodalizio che saputo crescere e rinnovarsi con una grande coesione interna; credibilità, per la sua mission chiara e definita, con uno e tanti progetti che rendono l'associazione una preziosa antenna sul territorio; capacità di fare rete per rispondere a tanti bisogni. Ad Aspoc buon compleanno e buon lavoro".
Un plauso è poi arrivato anche dal dottor Ottaviano Martinelli, Direttore del Dipartimento di Salute mentale dell'ASST, con i promotori di Aspoc "fin dall'inizio", che ha sottolineato l'importanza "dell'inclusione e dell'impegno capillare sul territorio" insieme alla grande capacità del lecchese di portare avanti iniziative e progetti dalle forti implicazioni sociali, come accennato poco prima anche da Piazza.
In tutto ciò, comunque, Aspoc è pure aggregazione e divertimento: in questa cornice, come illustrato dalla volontaria Terry Fumagalli, si inseriscono dunque, anche quest'anno, i sabati in compagnia – tra eventi in sede e uscite al cinema, nei musei, nei palazzetti e nei parchi –, il laboratorio di manualità e le attività pensate specificamente per i mesi estivi, ogni settimana con un tema diverso sviluppato con proposte indoor e outdoor.
E per il divertimento c'è stato spazio anche oggi al Politecnico: dopo il momento più "formale" i presenti hanno infatti concluso la giornata con la musica rock degli "Slowhand Voyagers" e un apericena in compagnia preparato dalle famiglie.
Per tutte le informazioni sull'attività di Aspoc - che tra l'altro è sempre alla ricerca di nuovi volontari - è possibile consultare il sito web www.aspoc.it
Ad aprire i lavori quest'oggi, prima che la giornata entrasse nel vivo durante il pomeriggio insieme agli stessi ragazzi, era stata nel corso della mattinata Anna Contardi, per anni coordinatrice nazionale dell'AIPD - Associazione Italiana Persone Down Onlus: "corteggiata" da Aspoc fin dal 2004, tanto che il suo nome è rimasto impresso sul verbale di uno dei primissimi incontri dei fondatori, ha tenuto una relazione rivolta soprattutto a operatori, insegnanti e genitori - con i quali è stato poi aperto un dibattito - sul tema del protagonismo e dell'assunzione attiva di responsabilità da parte della persona con disabilità, chiamata in età adulta a prendere, come tutti, decisioni per la propria autodeterminazione e autonomia; un argomento ampio e articolato, che finisce per coinvolgere direttamente anche le stesse famiglie che di conseguenza hanno bisogno, a loro volta, di una guida e una "mediazione".
L'Aspoc Day, come dicevamo, è poi entrato nel vivo nel pomeriggio, alla presenza dei giovani legati all'associazione, dei loro parenti più stretti e anche di alcuni rappresentanti istituzionali come la vice sindaco di Lecco Simona Piazza. A dare loro il benvenuto, come sempre, il presidente Domenico Bodega, che ha nuovamente ripercorso i primi vent'anni di attività del sodalizio fin da quando era "solo" un gruppo di genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva, uniti dal desiderio di costruire un futuro su misura dei loro figli e di fare rete per superare, anche attraverso strumenti e progetti innovativi, le difficoltà della vita quotidiana.
Di strada ne ha fatta Aspoc, che ora con il suo piccolo-grande mondo è un esempio anche a livello nazionale, in primis con la sua articolata esperienza del College. Si tratta, in poche parole, di una vera e propria scuola pensata per ragazzi che hanno concluso il loro percorso di studi alle Superiori, nell'ottica di un futuro inserimento lavorativo e di una vita il più possibile indipendente: ospitato presso la sede in via Solferino, a poca distanza dal centro di Lecco, è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00 ed è giunto all'ottava edizione.
"Negli ultimi tempi ci siamo concentrati sempre di più sulla personalizzazione dell'offerta, considerando la frequenza alle attività come una parte del progetto di vita di ciascun ragazzo a cui dunque offriamo la possibilità di partecipare anche solo ad alcuni moduli, senza "spacchettare" l'Aspocollege ma piuttosto guardandolo come un luogo inclusivo, aperto e dinamico di conoscenza, formazione, socializzazione e benessere che, in quanto tale, è giusto possa essere integrato con impegni extra come uno stage pre lavorativo" ha spiegato la responsabile Sabrina Roma, lasciando poi la parola agli stessi ragazzi che hanno raccontato la loro esperienza anche tramite un video.
I laboratori vanno a coprire diverse aree di interesse: sviluppo cognitivo, comunicazione ed empowerment, intelligenza emotiva, arte e creatività, scienza e natura, vocalizzazione ed espressività vocale, nonché la competenza logica sviluppata attraverso il gioco, la lingua inglese, il benessere e la cura di sé, la conoscenza delle notizie dal mondo e l'apprendimento dell'innovazione con la realtà virtuale (un'attività, quest'ultima, svolta proprio al Politecnico).
Il tutto è reso possibile grazie a un team di educatori e insegnanti specializzati che Aspoc riesce a "stipendiare" grazie a risorse proprie ma anche e soprattutto ad appositi bandi, come quello recentemente ottenuto tramite Intesa San Paolo e l'organizzazione umanitaria CESVI, che oggi hanno portato a Lecco due loro rappresentanti.
Degni di nota anche i due progetti per l'acquisizione di autonomie nell'ambito personale, domestico, sociale, relazionale e comunicativo, per una vita dignitosa e indipendente, sviluppato nell'appartamento domotico di Aspoc: qui i ragazzi, divisi in due gruppi a seconda delle rispettive esigenze e abilità, hanno la possibilità di essere protagonisti di varie attività e iniziative, in alcuni casi trascorrendo anche la notte insieme nel fine settimana, con la supervisione di un paio di educatori e di una psicologa dell'associazione.
"Vent'anni rappresentano un traguardo tutt'altro che scontato per un'associazione" ha commentato la vice sindaco Simona Piazza, riflettendo con i presenti sull'importanza del connubio cultura-sociale e assicurando ad Aspoc la piena disponibilità dell'Amministrazione comunale di Lecco a nuove collaborazioni, dopo quelle proficue degli scorsi anni. "Quando penso a questa realtà mi vengono in mente tre parole: solidità, quella di un sodalizio che saputo crescere e rinnovarsi con una grande coesione interna; credibilità, per la sua mission chiara e definita, con uno e tanti progetti che rendono l'associazione una preziosa antenna sul territorio; capacità di fare rete per rispondere a tanti bisogni. Ad Aspoc buon compleanno e buon lavoro".
Un plauso è poi arrivato anche dal dottor Ottaviano Martinelli, Direttore del Dipartimento di Salute mentale dell'ASST, con i promotori di Aspoc "fin dall'inizio", che ha sottolineato l'importanza "dell'inclusione e dell'impegno capillare sul territorio" insieme alla grande capacità del lecchese di portare avanti iniziative e progetti dalle forti implicazioni sociali, come accennato poco prima anche da Piazza.
In tutto ciò, comunque, Aspoc è pure aggregazione e divertimento: in questa cornice, come illustrato dalla volontaria Terry Fumagalli, si inseriscono dunque, anche quest'anno, i sabati in compagnia – tra eventi in sede e uscite al cinema, nei musei, nei palazzetti e nei parchi –, il laboratorio di manualità e le attività pensate specificamente per i mesi estivi, ogni settimana con un tema diverso sviluppato con proposte indoor e outdoor.
E per il divertimento c'è stato spazio anche oggi al Politecnico: dopo il momento più "formale" i presenti hanno infatti concluso la giornata con la musica rock degli "Slowhand Voyagers" e un apericena in compagnia preparato dalle famiglie.
Per tutte le informazioni sull'attività di Aspoc - che tra l'altro è sempre alla ricerca di nuovi volontari - è possibile consultare il sito web www.aspoc.it
B.P.