Carenno: la CER è realtà. Tra gli obiettivi, il contrasto allo spopolamento
Come altri paesi del circondario ma... a modo proprio. Anche a Carenno, come successo a Olginate nei giorni scorsi, sta entrando nel vivo il percorso per la cosiddetta CER, che prevede la produzione e il consumo di energia pulita in forma associata, con l'obiettivo di limitare l'uso dei combustibili fossili, combattere la povertà energetica e, sul medio-lungo termine, risparmiare sulle bollette.
Percorso che l'Amministrazione guidata da Luca Pigazzini ha deciso però di intraprendere con una formula diversa da quella scelta invece, per esempio, dal collega sindaco Marco Passoni, messosi "in rete" per conto del Comune con altri quattro soci - due cittadini privati, un commerciante e un'azienda - per la firma che lunedì ha sancito l'avvio ufficiale dell'esperienza.
Nel piccolo paese della Valle San Martino, ai piedi del Pertus, la CER ha infatti visto la luce in "appoggio" alla cooperativa SUN-FAI di Dalmine, nata dalla volontà di un gruppo di giovani di fare qualcosa di concreto per contrastare le conseguenze negative del cambiamento climatico e la povertà energetica, che ha poi reso la Comunità Rinnovabile l'elemento fondante del proprio impegno: sarà questa realtà, dunque, a occuparsi pressoché di tutto per il Comune di Carenno, che farà riferimento proprio alla cabina primaria di Olginate (la cui "copertura" arriva sostanzialmente fino a Colle Brianza da un lato e alla Valle Imagna dall'altro).
"Noi, in pratica, non andiamo a fondare nulla di nostro, semplicemente ci uniamo alla cooperativa come punto di partenza di un percorso che, non avendo in paese grosse realtà industriali, vorremmo costruire gradino per gradino a cominciare dal basso, dai cittadini" ha spiegato il sindaco Luca Pigazzini, precisando che l'iter seguito finora è comunque del tutto analogo a quello di altri Comuni, con la partecipazione alla manifestazione d'interesse regionale, una prima assemblea pubblica a inizio settembre e a seguire, l'approvazione in Consiglio dell'accordo con SUN-FAI. "Una delle differenze sostanziali di questo tipo di CER sta nel fatto che la cooperativa chiederà solo - oltre a un contributo di 25 euro a ogni nuovo aderente, che verrebbe poi restituito in caso di recesso dal "contratto" - un 15% dell'incentivo economico ottenuto dal buon funzionamento della Comunità Energetica, per le spese di gestione, lasciandone poi il 50% a consumatori e produttori con la parte restante da destinare a finalità sociali. E quest'ultimo punto è decisivo per noi, che vorremmo proporre ai soci di utilizzarlo per progetti contro lo spopolamento di Carenno, a favore per esempio di famiglie con minori".
"La nostra esperienza è partita con una decina di adesioni, solo da parte di privati, ma ovviamente ora l'obiettivo è quello di aprirla alla partecipazione di altri cittadini, attività economiche ed enti del Terzo settore, anche di Comuni vicini purché rientrino nella stessa cabina primaria" ha aggiunto il sindaco Pigazzini. "In questa fase era importante accelerare e partire per non perdere i fondi del PNRR, con la possibilità di ottenere un contributo a fondo perduto del 40% per l'installazione dei nuovi impianti necessari. Nel concreto, dunque, nei prossimi giorni manderemo la richiesta di adesione al GSE (Gestore dei servizi energetici), avviando poi un percorso di coinvolgimento che, secondo noi, potrebbe e dovrebbe interessare anche i contesti più energivori durante le ore diurne, come per esempio la scuola dell'Infanzia".
"La nostra è dunque una scelta anche politica, che grazie a una formula di cooperazione punta a rendere partecipi il maggior numero possibile di persone e realtà", la chiosa del primo cittadino di Carenno.
Percorso che l'Amministrazione guidata da Luca Pigazzini ha deciso però di intraprendere con una formula diversa da quella scelta invece, per esempio, dal collega sindaco Marco Passoni, messosi "in rete" per conto del Comune con altri quattro soci - due cittadini privati, un commerciante e un'azienda - per la firma che lunedì ha sancito l'avvio ufficiale dell'esperienza.
Nel piccolo paese della Valle San Martino, ai piedi del Pertus, la CER ha infatti visto la luce in "appoggio" alla cooperativa SUN-FAI di Dalmine, nata dalla volontà di un gruppo di giovani di fare qualcosa di concreto per contrastare le conseguenze negative del cambiamento climatico e la povertà energetica, che ha poi reso la Comunità Rinnovabile l'elemento fondante del proprio impegno: sarà questa realtà, dunque, a occuparsi pressoché di tutto per il Comune di Carenno, che farà riferimento proprio alla cabina primaria di Olginate (la cui "copertura" arriva sostanzialmente fino a Colle Brianza da un lato e alla Valle Imagna dall'altro).
"Noi, in pratica, non andiamo a fondare nulla di nostro, semplicemente ci uniamo alla cooperativa come punto di partenza di un percorso che, non avendo in paese grosse realtà industriali, vorremmo costruire gradino per gradino a cominciare dal basso, dai cittadini" ha spiegato il sindaco Luca Pigazzini, precisando che l'iter seguito finora è comunque del tutto analogo a quello di altri Comuni, con la partecipazione alla manifestazione d'interesse regionale, una prima assemblea pubblica a inizio settembre e a seguire, l'approvazione in Consiglio dell'accordo con SUN-FAI. "Una delle differenze sostanziali di questo tipo di CER sta nel fatto che la cooperativa chiederà solo - oltre a un contributo di 25 euro a ogni nuovo aderente, che verrebbe poi restituito in caso di recesso dal "contratto" - un 15% dell'incentivo economico ottenuto dal buon funzionamento della Comunità Energetica, per le spese di gestione, lasciandone poi il 50% a consumatori e produttori con la parte restante da destinare a finalità sociali. E quest'ultimo punto è decisivo per noi, che vorremmo proporre ai soci di utilizzarlo per progetti contro lo spopolamento di Carenno, a favore per esempio di famiglie con minori".
"La nostra esperienza è partita con una decina di adesioni, solo da parte di privati, ma ovviamente ora l'obiettivo è quello di aprirla alla partecipazione di altri cittadini, attività economiche ed enti del Terzo settore, anche di Comuni vicini purché rientrino nella stessa cabina primaria" ha aggiunto il sindaco Pigazzini. "In questa fase era importante accelerare e partire per non perdere i fondi del PNRR, con la possibilità di ottenere un contributo a fondo perduto del 40% per l'installazione dei nuovi impianti necessari. Nel concreto, dunque, nei prossimi giorni manderemo la richiesta di adesione al GSE (Gestore dei servizi energetici), avviando poi un percorso di coinvolgimento che, secondo noi, potrebbe e dovrebbe interessare anche i contesti più energivori durante le ore diurne, come per esempio la scuola dell'Infanzia".
"La nostra è dunque una scelta anche politica, che grazie a una formula di cooperazione punta a rendere partecipi il maggior numero possibile di persone e realtà", la chiosa del primo cittadino di Carenno.
B.P.