Calcio Lecco, mercato chiuso: il ds Minadeo traccia il bilancio

Nel corso della conferenza stampa pre-partita Trento-Lecco, il direttore sportivo Antonio Minadeo ha tracciato un bilancio del mercato bluceleste, conclusosi ieri allo Sheraton di Milano. Quale Lecco è uscito dopo quasi due mesi di trattative ? Anzitutto la squadra si è alleggerita da ingaggi pesanti nel nome della sostenibilità. Sono poi arrivati giovani interessanti, da far crescere sotto l'ala protettiva di atleti “navigati”, quali Lepore, Battistini, Celjak, Marrone, Galli, Beghetto, Ilari, Rocco. Le candidate alla promozione sono altre (Padova, Vicenza, Triestina) ma il Lecco ha tutte le potenzialità per poter disputare un buon campionato.
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DICHIARAZIONI DIRETTORE SPORTIVO MINADEO
- Tanti nomi per l'attacco e alla fine è arrivato Rocco. Un ripiego?
“Non è un ripiego. É stata una strategia tenuta nascosta, in quanto lui era svincolato.  Abbiamo svolto sondaggi, cercato incastri economici e quando non è stato più possibile farne, l'ho tirato fuori da dietro la lavagna. Ha accettato le nostre condizioni. L'anno scorso Rocco ha siglato 15 reti e non 14, arrivando secondo nel girone alle spalle di Lescano”.
- Prima del finale, la campagna acquisti poteva definirsi deludente?
“La questione dei grandi nomi va rivista. Abbiamo trovato 21 giocatori sotto contratto, quattordici sono rimasti, sette sono partiti. Otto sono stati acquisiti. Ieri siamo andati oltre quanto preventivato per permetterci di convincere Rocco e Sipos, senza fare uscite. C'è stato del fuori budget. Fra qualche anno la famiglia Aliberti potrà garantire al Lecco un futuro roseo. Ora stanno facendo passi considerati efficaci”.    
- E Ionita?
“Sono umile e a questo punto dico che dovrebbe essere lui a decidere se venire a Lecco. Il suo target è difficilmente approdabile qui, per quanto il calcio riservi sorprese. Ionita è intelligente e sa come comportarsi”.
- Manca un mediano?
“Abbiamo giocatori forti. Per la mediana sono contento, visto che c'è  anche Ceola, un ragazzo del vivaio. Se servisse un giocatore in più, la società non si tirerà indietro”.
- Intanto l'attaccante Di Carmine è passato al Trento.
“Abbiamo parlato con diversi giocatori. Chiacchiericci e sondaggi si sono sprecati. Il discorso vale anche per Russo e Vartainen, situazioni però più concrete. Avevamo degli accordi che il giorno dopo sono stati disattesi”.
- Mancati obiettivi e situazioni varie.
“In difesa abbiamo voluto tenere Louakima. Ha fatto un passo economico per rimanere con noi. Abbiamo adesso giocatori intercambiabili. Il mister ha alternative, con due elementi per ogni ruolo. Non siamo tuttavia riusciti a completare una cessione. Una sola. É il gioco delle parti. I giocatori rimasti e quelli andati via lo hanno fatto per  volontà loro. La prima offerta per Buso l'abbiamo respinta, ma il ragazzo aveva l'ambizione di andare in serie B. Crociata non poteva restare per questioni legate all'ingaggio e alla carriera. Bianconi e Melgrati hanno chiesto di essere ceduti. Qualcuno è partito per scelta tecnica. Parlo di Ardizzone e Pinzauti. Entrambi ragazzi eccezionali. Tra l'altro hanno scritto la storia del Lecco. Ringrazio personalmente Lorenzo Pinzauti per il comportamento tenuto”  .
- Mendoza scommessa personale?  
“É una scommessa collettiva. L'obiettivo era anche ripulire i vecchi contratti e ringiovanire la rosa”.  
- In merito al budget.
“Proprio ieri ho ricevuto un fuori budget che non mi attendevo. Un budget congruo.  La somma per la cessione di Buso è stata diluita nel corso degli anni. Resterà una risorsa per la società. Dalmasso? Il portiere è rimasto e lavorerà con Fall e Furlan. Per quanto riguarda la questione dei rinnovi, sono già stati avviati contatti con i ragazzi”.
- Sulla rosa.      
“Non voglio dire cavolate alle persone. Nessuno può fissare obiettivi. Desideriamo regalare soddisfazioni alla gente. Ho la fortuna di non essere social e mediatico. La mia educazione è quella del marciapiede e appartengo a un'altra generazione”. 
R.F.
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