Vendrogno: il ricordo dell'esinese Gianclaudio Ferraroli tramite i suoi libri e le parole della figlia

È stato molto partecipato l’appuntamento che la Biblioteca parrocchiale "Anna Marcati" ha proposto sabato pomeriggio a Vendrogno, nel cortile interno di quello che era l’oratorio. Una cinquantina le persone che hanno assistito a “L’orto di montagna e altre storie”, evento attraverso il quale Claudia Ferraroli, insegnante e pedagogista clinica, ha raccontato, tramite i libri, il padre Gianclaudio, recentemente scomparso.
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Gianclaudio Ferraroli e, sotto, la figlia Claudia
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Originario di Bellano, quest'ultimo ha sempre avuto nel cuore la "sua" Esino Lario, il paese dove ha sempre abitato e che - come raccontato dalla figlia - “ha portato nei suoi testi insieme alla sua passione per la storia, la fotografia, la natura e l’orto". "Papà era anche molto social, nonostante l’età. Ogni tanto facevamo a gara a chi aveva più amici su Facebook” ha rivelato Claudia strappando un sorriso ai presenti.
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Sette i volumi scritti da Ferraroli. Negli anni 2000, in collaborazione con il Comune di Esino, ha prodotto "Isen", un libro fotografico dedicato appunto al paese, recuperando tutte le istantanee che ha potuto andando di casa in casa e ricostruendo tutte le storie dei vari personaggi, con un’introduzione relativa poi al gonfalone e alla storia della topografia. Il secondo volume, invece, "Come eravamo", ha comportato una ricerca di ben otto anni, partendo dalle tombe presenti nei cimiteri di Esino superiore e inferiore, di origini rispettivamente celtica e romana.
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Sempre dalla penna di Ferraroli sono poi usciti “Storia di un emigrante”, “Ricette della nonna”, “Lombardi a Cuba” - in omaggio alla terra per cui ha anche fondato una associazione - e “Orto di montagna”. Tanti gli aneddoti legati alla redazione dei volumi, con cui Ferraroli ha sempre trasmesso il legame della sua famiglia con la terra di origine. Terra intesa anche come quella da coltivare, da cui è nata la storia secondo la quale la nonna, a servizio dalla famiglia Sforza di Milano, ha avuto in dono alcuni semi, che ha poi piantato, producendo lo zafferano, di cui il nipote ha portato avanti la coltivazione.
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Tornando ai racconti di Gianclaudio, che è stato anche consigliere comunale a Esino e "numero uno" della Comunità Montana, la figlia Claudia ha sottolineato la costante presenza tra le pagine dei membri della sua famiglia, compreso uno zio che, da giovane soldato "del '99", durante un combattimento si ritrovò un mortaretto su un piede, che per sua grande fortuna rimase inesploso: come ringraziamento, il congiunto di Ferraroli seguì la strada del seminario diventando sacerdote e trasformò l’involucro del mortaretto in un calice per la sua prima Messa.
Tutti racconti e ricordi che la donna ha saputo descrivere in maniera eccellente – con grande coinvolgimento emotivo – trasmettendo al pubblico tutto l’amore provato per il padre.
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M.A.
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