San Pietro al Monte, candidatura UNESCO: altro step a Parigi, a settembre il 'verdetto'. Dalla Regione 35.000 euro

35.000 euro. E' il contributo assegnato alla Fondazione comunitaria del Lecchese per il progetto “Insediamenti Benedettini Altomedievali in Italia” quale ulteriore sostegno – questa volta economico – della Regione alla candidatura UNESCO del complesso di San Pietro al Monte.
“L’Iniziativa, che ha preso avvio dalla lungimirante visione di Mario Romano Negri, oggi prosegue grazie al lavoro congiunto tra Fondazione comunitaria del Lecchese, Provincia di Lecco e Comune di Civate che si sono attivati per realizzare questo ambizioso progetto, dal quale il territorio lecchese potrà cogliere l’opportunità di valorizzare il patrimonio artistico monumentale, anche a livello internazionale, di San Pietro al Monte. Ringrazio l’Assessore alla Cultura Francesca Caruso per aver sostenuto questa candidatura e per aver dato la possibilità di raggiungere questo importante traguardo: una vera e propria soddisfazione per tutti gli enti che da tempo credono in questo progetto” dichiara il Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia Mauro Piazza.
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“Questi 35.000 euro sono per noi molto importanti come lo è l'appoggio della Regione anche quale volano per le altre regioni coinvolte” aggiunge la Presidente della Fondazione Comunitaria Lecchese Maria Grazia Nasazzi, capocordata di un progetto che, come noto, non coinvolge solo San Pietro al Monte ma anche altri  siti benedettini quali il monastero di Subiaco; le Abbazie di Montecassino, di Santa Maria a Farfa e di San Vincenzo al Volturno; la Sacra di San Michele alle Chiuse in Val di Susa e il paesaggio circostante; il complesso di San Vittore alle Chiuse di Genga e, ancora, le abbazie di Sant’Angelo in Formis, nei pressi di Capua.
“La somma stanziata di fatto l'abbiamo già spesa, anticipando noi le risorse, altrimenti avremmo fermato la procedura” aggiunge Nasazzi, reduce, proprio quest'oggi da un altro incontro importantissimo nel lungo percorso a step verso il riconoscimento UNESCO. Dopo aver già superato la “fase italiana”, infatti, quest'oggi il progetto è stato presentato all'ufficio ICOMOS - International Council on Monuments and Sites - di Parigi, l'articolazione successiva, a cui è stata trasmessa tutta la documentazione prodotta attraverso la fruttuosa collaborazione di più realtà coordinate dalla Fondazione, forte del sostegno dei dirigenti del Ministero della Cultura e della Regione nonché della validità del Comitato Scientifico composto da un team di professionisti di riconosciuto spessore guidato da Ruggero Longo. Proprio agli studiosi è stato chiesto da ICOMOS un ulteriore approfondimento, una domanda “importante perché – ha spiegato Nasazzi – riprova dell'interesse che c'è, altrimenti non sarebbe stato necessario andare oltre. Il tutto è stato presentato questa mattina quando siamo “andati a Parigi”, pur con una call, presentati dal Ministero. Ora – e la Presidente ovviamente già incrocia le dita – entro la fine di settembre o al massimo inizio ottobre avremo la prima risposta decisiva: se ICOMOS dirà sì, si andrà avanti e ci aspetta un altro anno di lavoro, se dirà no, si fermerà chiaramente tutto. Ma nulla in ogni caso andrà perso, avendo lavorato per valorizzare San Piero e gli altri siti”. 
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Tornando ai contributi regionali, complessivamente, sono stati finanziato 340 progetti culturali in tutto il territorio attraverso uno stanziamento di oltre 6 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere musei, biblioteche, archivi storici, luoghi riconosciuti dall'Unesco, itinerari culturali, aree e parchi archeologici. Si tratta di realtà che hanno aderito al bando 'Avviso unico cultura 2024', i cui esiti sono stati pubblicati sul Burl regionale.
“Come Regione – ha evidenziato l’assessore Caruso - mettiamo a disposizione risorse per supportare iniziative che valorizzino il patrimonio storico-artistico della Lombardia, in tutte le sue espressioni. Al bando hanno aderito tante realtà che grazie al contributo regionale potranno realizzare un’offerta culturale di alto livello. Abbiamo già avuto modo di incrementare lo stanziamento iniziale di oltre mezzo milione di euro per mostrare la centralità della cultura nelle politiche regionali”.
"Per la prima volta - ha proseguito Caruso - abbiamo deciso di creare un'unica grande misura per tutti gli attori del settore, soddisfando tutte le candidature ammissibili. La misura abbraccia tutto il territorio lombardo, dai grandi centri ai luoghi più periferici che necessitano di arricchire la proposta di eventi. Regione Lombardia è concretamente vicina a chi fa cultura”.
In totale per l’Avviso unico cultura 2024 sono stati stanziati 6.208.778 euro. 
QUI il dettaglio per la Provincia di Lecco
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