Calolzio: nel 50° di ordinazione, il saluto all'Arciprete don Giancarlo Scarpellini

Il giorno del suo ingresso da Arciprete nella parrocchia di San Martino Vescovo in Calolziocorte, nel settembre del 2015, la sua nuova comunità gli aveva messo in spalla una gerla carica di auspici.
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Don Giancarlo con il vicesindaco Aldo Valsecchi

Oggi, idealmente, quella stessa gerla è stata riempita di "grazie" e di doni, inclusa una targa fatta realizzare dall'amministrazione comunale (consegnata dal vicesindaco Aldo Valsecchi, in nome del primo cittadino assente per ragioni familiari) e un suo ritratto, commissionato all'artista Emunuele Iob, con l'augurio che, guardandolo, rivedrà gli sguardi di chi, in questi nove anni, ha avuto attorno a sé. 
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Il ritratto ricevuto in dono dai parrocchiani

Festa grande questa domenica a Calolziocorte per don Giancarlo Scarpellini. Si è celebrato il suo 50° di sacerdozio e, al tempo stesso, l'intera Unità Pastorale si è radunata per tributargli il meritato saluto, avendo raggiunto il traguardo del collocamento a riposo e avendo scelto di stabilire poi la sua residenza a Bagnatica, suo paese d'origine, chiudendo così un cerchio, costellato di tappe intermedie.
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Dopo l'ordinazione, il 29 giugno 1974, è stato destinato infatti, inizialmente quale vicario, a Sarnico (1974 -'76) e San Giovanni Bianco ('76 - '84) per poi essere parroco di Branzi ('84 - '92), San Gervasio ('92 - 2003) e Boltiere (2003 - 2015), prima dell'approdo, appunto, da Arciprete, a Calolzio, dove ha lasciato il segno non solo per aver messo mano al campanile o al campo da calcio dell'oratorio realizzando il manto in erba sintetica, ma anche e soprattutto per aver "avvicinato" la parrocchia di San Martino Vescovo a quelle di Sala e Foppenico che, dal primo settembre, avranno quale comune guida don Antonio Vitali, quel don Tonino oggi reso "Vescovo" dal festeggiato, trovando lo spirito per scherzare in più occasioni durante la santa messa solenne delle 10.30.
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Don Antonio Vitali (nuovo Arciprete di Calolzio) e don Giancarlo Scarpellini

"Grazie per la fraternità condivisa in questi anni, per tutto quello che sei stato e hai fatto per Calolzio" ha detto, quest'ultimo, a nome dei sacerdoti dell'Unità Pastorale, tutti radunati all'altare (e autori del libretto celebrativo consegnato ai fedeli), dopo la lettura del messaggio di auguri recapitato da Francesco Beschi, Vescovo - per davvero - della Diocesi di Bergamo. 

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"Un prete che va in pensione non è un prete rottamato. Un prete dopo 50 anni di sacerdozio porta con sé una ricchezza meravigliosa: fanne dono a chi incontrerai" ha altresì aggiunto in riferimento al ritorno a Bagnatica di don Giancarlo, dove il parroco don Luca Guerinoni già lo attende a braccia aperte, come prezioso collaboratore. 
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Con le catechiste

"Vi chiedo il dono della preghiera". Questa, invece, la richiesta di don Scarpellini alla "sua" gente, al termine di una omelia tutta incentrata sulla figura del prete, soffermandosi dunque su come ciascuno di noi, con il battesimo, riceva i titoli di Re, Sacerdote e Profeta e di come tali titoli, poi, con gli altri sacramenti vengano rafforzati come altresì accade con l'ordinazione.
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"A me ora tolgono i gradi, torno soldato semplice" ha aggiunto, in riferimento al pensionamento. "Ma dovrò continuare comunque la mia missione. Pregate perché la eserciti bene".
A.M.
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