Lecco Pride: i messaggi dal palco, con 'gocce di idee'
È molto comune chiedersi che ruolo si abbia dentro la società senza cadere nella trappola individuo-società. È una trappola -e non un binomio- perché se ci si pensa così, si finisce per pensare che “uno” davanti a tanta vastità, e tanti disastri che l’umanità sta attraversando, non conti nulla.
E invece no.
E il tema del Lecco Pride è stata, anche quest’anno, una boccata d’aria fresca per riconquistare le possibilità che abbiamo, ognuno di noi a modo suo, di essere (non di fare) la differenza: i piccoli movimenti creano i grandi cambiamenti.
Idea ripresa con un creativo flash mob che ha raccolto gocce di idee, cartelloni, alzati tutti insieme, con suggerimenti per cambiare il mondo. Ma anche gocce vuote per comunicare uno spazio pronto da riempire, con la partecipazione di tutte, tutti e tutt*.
È stato un Pride vivace e aperto quello odierno, culminato – dopo il corteo per le strade del centro (QUI tutte le foto) - con una serie di interventi dal palco di Piazza Garibaldi. Toccante il discorso di Silvia, mamma di Zoe, ragazza transgender di 14 anni, sulla libertà e sul senso della resistenza. Hanno focalizzato il loro contributo sul senso della Scelta invece due papà che hanno portato la loro esperienza.
Spazio poi alla denuncia delle brutalità commesse da Hamas e del Genocidio operato da Israele nella Striscia di Gaza. Critiche esplicite si sono levate anche nei confronti del Governo e di Giorgia Meloni in particolare, tacciata di rivendicare il suo essere donna non per difendere le donne.
Si è parlato anche dell’ascesa dell’estrema destra in Italia e in Europa, con gli interventi dal palco di Mauro Pirovano – presidente di Renzo e Lucio, associazione promotrice del Lecco Pride – e dell'attivista Alessia, mentre sinceri ringraziamenti sono stati espressi alle amministrazioni locali che patrocinano l'iniziativa.
Toccato anche il tema della genitorialità e quello della discriminazione che le persone meno agiate (tutte) subiscono. Già nel corso del corte Riccardo Tomba aveva dato voce ai migranti, denunciando le condizioni di vita a cui sono costretti.
Reagire e cercare la libertà per le persone Lgbtqia+ va di pari passo a combattere le altre forme di oppressione che vanno a braccetto con chi, per ideologie politiche, impedisce il pieno sviluppo di persone e personalità non combattendo (o alimentando) la violenza e le discriminazioni contro le donne, le persone queer e tutte le sfaccettature che non rientrano nelle categorie standard comode alla società.
La difesa della Democrazia, ha detto il sindaco Mauro Gattinoni, leggendo delle parola di Mattarella, è opposta all’intolleranza.
Silvio, Mendy e Luca, che hanno accolto dal palco l’arrivo del lunghissimo serpentone partito da via Ghislanzoni, hanno usato espressioni chiare: “non è stato un anno facile. […] e siamo convinti che dal governo nazionale non si avranno risultati”. Registrata così l'assenza di iniziative politiche per difendere le libertà e per combattere le discriminazione. Il governo Meloni, di contro, è stato sostenuto, sta ostacolando i passi avanti fatti in passato. E quindi le sollecitazioni devono arrivare dal basso. Dai “piccoli movimenti” richiamati nel titolo di questa edizione del Lecco Pride.
Un Pride che sta crescendo e maturando: dal primo avvenuto 4 anni fa che ha accolto l’entusiasmo della comunità lariana a quello di oggi, inclusivo, attento e schierato.
E invece no.
E il tema del Lecco Pride è stata, anche quest’anno, una boccata d’aria fresca per riconquistare le possibilità che abbiamo, ognuno di noi a modo suo, di essere (non di fare) la differenza: i piccoli movimenti creano i grandi cambiamenti.
Idea ripresa con un creativo flash mob che ha raccolto gocce di idee, cartelloni, alzati tutti insieme, con suggerimenti per cambiare il mondo. Ma anche gocce vuote per comunicare uno spazio pronto da riempire, con la partecipazione di tutte, tutti e tutt*.
È stato un Pride vivace e aperto quello odierno, culminato – dopo il corteo per le strade del centro (QUI tutte le foto) - con una serie di interventi dal palco di Piazza Garibaldi. Toccante il discorso di Silvia, mamma di Zoe, ragazza transgender di 14 anni, sulla libertà e sul senso della resistenza. Hanno focalizzato il loro contributo sul senso della Scelta invece due papà che hanno portato la loro esperienza.
Spazio poi alla denuncia delle brutalità commesse da Hamas e del Genocidio operato da Israele nella Striscia di Gaza. Critiche esplicite si sono levate anche nei confronti del Governo e di Giorgia Meloni in particolare, tacciata di rivendicare il suo essere donna non per difendere le donne.
Si è parlato anche dell’ascesa dell’estrema destra in Italia e in Europa, con gli interventi dal palco di Mauro Pirovano – presidente di Renzo e Lucio, associazione promotrice del Lecco Pride – e dell'attivista Alessia, mentre sinceri ringraziamenti sono stati espressi alle amministrazioni locali che patrocinano l'iniziativa.
Toccato anche il tema della genitorialità e quello della discriminazione che le persone meno agiate (tutte) subiscono. Già nel corso del corte Riccardo Tomba aveva dato voce ai migranti, denunciando le condizioni di vita a cui sono costretti.
Reagire e cercare la libertà per le persone Lgbtqia+ va di pari passo a combattere le altre forme di oppressione che vanno a braccetto con chi, per ideologie politiche, impedisce il pieno sviluppo di persone e personalità non combattendo (o alimentando) la violenza e le discriminazioni contro le donne, le persone queer e tutte le sfaccettature che non rientrano nelle categorie standard comode alla società.
La difesa della Democrazia, ha detto il sindaco Mauro Gattinoni, leggendo delle parola di Mattarella, è opposta all’intolleranza.
Silvio, Mendy e Luca, che hanno accolto dal palco l’arrivo del lunghissimo serpentone partito da via Ghislanzoni, hanno usato espressioni chiare: “non è stato un anno facile. […] e siamo convinti che dal governo nazionale non si avranno risultati”. Registrata così l'assenza di iniziative politiche per difendere le libertà e per combattere le discriminazione. Il governo Meloni, di contro, è stato sostenuto, sta ostacolando i passi avanti fatti in passato. E quindi le sollecitazioni devono arrivare dal basso. Dai “piccoli movimenti” richiamati nel titolo di questa edizione del Lecco Pride.
Un Pride che sta crescendo e maturando: dal primo avvenuto 4 anni fa che ha accolto l’entusiasmo della comunità lariana a quello di oggi, inclusivo, attento e schierato.
M.Bo.