Lecco: approvato dopo un anno il Piano regolatore cimiteriale
Il Comune di Lecco ha finalmente un piano regolatore cimiteriale comunale. Il documento è stato approvato lunedì sera all’unanimità dal consiglio comunale dopo un iter partito nel 2021 con la decisione della giunta di dotare l’ente di questo strumento e un lungo lavoro dei professionisti incaricati nonché dei membri della commissione seconda guidati dall’assessore al Patrimonio Roberto Pietrobelli che a partire dal 7 marzo dello scorso anno si sono riuniti ben otto volte per arrivare alla versione finale degli elaborati.
Come ha spiegato l’architetto Turati, esperto che ha avuto un ruolo molto importante nella realizzazione del piano, si tratta di un documento obbligatorio per legge, sebbene la violazione di quest’obbligo non comporti una sanzione, ma soprattutto “è uno strumento importante per conoscere la realtà della città, per verificare il rispetto delle norme sotto diversi punti di vista e in particolare è fondamentale per quanto riguarda la programmazione”.
Un aspetto quest’ultimo da non sottovalutare perché se un tempo i comuni non avevano nessun problema a individuare degli spazi consoni alla sepoltura dei defunti e, anzi, i proventi da questa attività erano più che sufficienti alla sua gestione, oggi le cose vanno diversamente. “L’affezione delle nuove generazioni a questi luoghi è andata calando nel tempo e la forma di sepoltura che si sta sempre più affermando è la cremazione che per i comuni è la meno remunerativa” ha ricordato l’esperto.
Motivo per cui l’adozione di uno strumento che permette tra le altre cose di monitorare il tasso di occupazione dei diversi spazi nei sette cimiteri cittadini e di programmare le attività degli uffici è oggi più che mai importante ed è un punto di partenza rispetto ad una questione che prima o poi andrà inevitabilmente affrontata: qual è il futuro dei cimiteri? “Questi luoghi rischiano di essere abbandonati tra venti o trent’anni - ha sottolineato Turati - e quindi bisogna iniziare a pensarli come a potenziali luoghi di aggregazione, seppur un’aggregazione particolare, luoghi dove poter leggere un libro, fare una passeggiata o prendersi una pausa. Anche in quest’ottica, una particolare attenzione alla manutenzione del verde e dell’arredo può essere un investimento interessante per il futuro”.
Il piano, rimane orfano del forno crematorio che, originariamente previsto all’interno del cimitero di Castello, è stato stralciato per via del parere negativo di ATS Brianza: “Era un servizio che avevamo ritenuto fosse importante per la cittadinanza, essendo l’unico capoluogo di provincia senza un impianto sul suo territorio - ha ricordato l’assessore Pietrobelli - L’alternativa che ci resta è quella di avviare delle interlocuzioni con i comuni limitrofi per realizzare il forno vicino alla città di Lecco in uno spazio adeguato”.
Soddisfatta della conclusione positiva di questo iter la maggioranza ma anche l’opposizione: “Il percorso fatto su questo tema dalla commissione dovrebbe essere la normalità e non l’eccezione”, ha commentato il consigliere Corrado Valsecchi (Appello per Lecco), seguito da Emilio Minuzzo del centrodestra: “È stato un lavoro lungo, ben strutturato e ben concertato, speriamo che venga seguita in maniera spedita anche la messa a terra”.
Come ha spiegato l’architetto Turati, esperto che ha avuto un ruolo molto importante nella realizzazione del piano, si tratta di un documento obbligatorio per legge, sebbene la violazione di quest’obbligo non comporti una sanzione, ma soprattutto “è uno strumento importante per conoscere la realtà della città, per verificare il rispetto delle norme sotto diversi punti di vista e in particolare è fondamentale per quanto riguarda la programmazione”.
Un aspetto quest’ultimo da non sottovalutare perché se un tempo i comuni non avevano nessun problema a individuare degli spazi consoni alla sepoltura dei defunti e, anzi, i proventi da questa attività erano più che sufficienti alla sua gestione, oggi le cose vanno diversamente. “L’affezione delle nuove generazioni a questi luoghi è andata calando nel tempo e la forma di sepoltura che si sta sempre più affermando è la cremazione che per i comuni è la meno remunerativa” ha ricordato l’esperto.
Motivo per cui l’adozione di uno strumento che permette tra le altre cose di monitorare il tasso di occupazione dei diversi spazi nei sette cimiteri cittadini e di programmare le attività degli uffici è oggi più che mai importante ed è un punto di partenza rispetto ad una questione che prima o poi andrà inevitabilmente affrontata: qual è il futuro dei cimiteri? “Questi luoghi rischiano di essere abbandonati tra venti o trent’anni - ha sottolineato Turati - e quindi bisogna iniziare a pensarli come a potenziali luoghi di aggregazione, seppur un’aggregazione particolare, luoghi dove poter leggere un libro, fare una passeggiata o prendersi una pausa. Anche in quest’ottica, una particolare attenzione alla manutenzione del verde e dell’arredo può essere un investimento interessante per il futuro”.
Il piano, rimane orfano del forno crematorio che, originariamente previsto all’interno del cimitero di Castello, è stato stralciato per via del parere negativo di ATS Brianza: “Era un servizio che avevamo ritenuto fosse importante per la cittadinanza, essendo l’unico capoluogo di provincia senza un impianto sul suo territorio - ha ricordato l’assessore Pietrobelli - L’alternativa che ci resta è quella di avviare delle interlocuzioni con i comuni limitrofi per realizzare il forno vicino alla città di Lecco in uno spazio adeguato”.
Soddisfatta della conclusione positiva di questo iter la maggioranza ma anche l’opposizione: “Il percorso fatto su questo tema dalla commissione dovrebbe essere la normalità e non l’eccezione”, ha commentato il consigliere Corrado Valsecchi (Appello per Lecco), seguito da Emilio Minuzzo del centrodestra: “È stato un lavoro lungo, ben strutturato e ben concertato, speriamo che venga seguita in maniera spedita anche la messa a terra”.
M.V.