Il non vedere al di là di un muro (di vernice rossa)

trezzipaolofiocchi.jpg (54 KB)
Paolo Trezzi
Si tiene bloccata la città e le vie per le partite. Si tiene bloccata la città e le vie per vedere le auto andare e tornare dalla Valtellina. Si tiene bloccata la città e le vie per i gonfiabili, le bancarelle del mercato europeo o del cioccolato in centro. Si tiene bloccata la città e le vie per il Teleriscaldamento, i ponti chiusi a singhiozzo, i sensi unici a caso, le auto impunemente in sosta davanti alle finestre delle scuole. 
Ma il "nostro" Zamperini si agita facile solamente ora a favore di propaganda elettorale perché un migliaio e oltre di cittadini, nel pieno rispetto della Costituzione e del Diritto a manifestare - deve farsene, veramente però, una ragione di entrambe le cose (Costituzione e Diritto) un sabato pomeriggio a Lecco ha esercitato un Diritto per un interesse superiore non per tornaconto personale o elettorale. Certo bisognerebbe manifestare, prima e anche, per il lavoro precario e che non c'è, per la sanità che è privatizzata e non è più universale, per il Diritto alla studio e alla Casa, per i salari poco dignitosi che financo gli Enti pubblici e il Comune pagano oggi, ma ogniuno manifesta per quello che vuole e quello che può. 
Zamperini quindi (ma non solo) se ne faccia una ragione, una buona ragione, non tanto ma anche perché i negozi erano pieni, il mercato europeo sul lungolago sembrava Milano e i prezzi anche più specificatamente da Via della Spiga, i bar e i negozi erano a pieno regime e han lavorato con i tavolini che occupavano pure la strada, certo diversi hanno, in altre zone, preferito stare chiusi, chissà magari più di qualcuno proprio perché era in manifestazione. 
Eviti invece, se può, di fare credere che questa o altre manifestazioni che ci sono state e ci saranno ancora in città, portino rischi di immagine o di solidità aziendale alla Fiocchi o a altre fabbriche di bossoli o presse. O è ingenuo o è in malafede. Bastassero le manifestazioni sarebbe almeno una bella utopia. Queste manifestazioni, importanti e doverose, anche solo per la coscienza o la solidarietà di ognuno, sembra però abbiano più il risultato di far emergere la retorica propaganda per interesse di partito del solo Zamperini. Ed è l'unico vero motivo, a voler vedere, per cui non andrebbero fatte. 
Infine prevengo il comodo argomento che terrà banco nei prossimi giorni su tutta la stampa e nei consigli comunali sugli imbrattamenti di 20 ragazzi incappucciati. Lo spettacolo è un'arma a doppio taglio e siamo immersi nella società dello spettacolo, i primi a capirlo dovrebbero essere gli stessi manifestanti, i primi ad averlo capito sono i politici dei nostri tempi grami Così che questi 20 ragazzi che hanno imbrattato i muri, hanno la sfortuna maggiore di essere utili per chi vuole trovare, e sono tanti, troppi, un paravento dietro cui affossare – o almeno provarci con maggior vigore – la realtà Tutta. Così da nascondere, cancellare, le proprie omissioni, la propria cecità, il proprio gettare lo sguardo altrove, il proprio quieto vivere, il proprio non vedere al di là di un muro: “ma anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”, cantava De André Ecco io le scritte sui muri, gli imbrattamenti, la vernice sulle insegne aziendali non le farei e non condivido l'averlo fatto. 
Vedo una cosa più nitida a differenza degli Zamperini... L'impotenza non ha obiettivi per definizione: infrange quel che trova. Ma odio chi piange infrazioni ai muri di cinta e mai ai diritti. Restiamo Umani.
Paolo Trezzi
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.