Calcio Lecco, Di Nunno nella bufera: squadra e tecnici 'alzano la voce'

Situazione fuori controllo in casa Calcio Lecco 1912. Dopo il clamoroso "comizio" nel pre partita, in cui si è rivolto ai tifosi con parole incredibili come "meritate la Terza Categoria" e la promessa di lasciare presto il club, ieri dopo la sconfitta per 1 a 0 contro il Palermo il patron bluceleste Paolo Leonardo Di Nunno ha rincarato pesantemente la dose esternando, ai microfoni del portale online ILovePalermoCalcio, un sospetto di combine. 
"Nel calcio si vendono e truccano le partite", il commento dell'imprenditore, duramente contestato ieri dai tifosi presenti in uno stadio Rigamonti-Ceppi già di per sè caldissimo, alla luce della posizione in classifica della squadra. "Del risultato mi interessa poco perché ormai siamo condannati a retrocedere (il Lecco è ultimo a quota 21 punti, a nove giornate dalla fine del campionato di Serie B, ndr.). Piuttosto mi preoccupa altro. Ancora oggi nel calcio si vendono e si truccano le partite, ho paura di movimenti strani da parte dei nostri tesserati. Spero che mettano il telefono sotto controllo a tutti".
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Uno degli striscioni esposti ieri in Curva Nord

Parole sconcertanti, che neanche a dirlo hanno fatto il giro d'Italia scatenando reazioni da ogni dove, finchè ad alzare la voce non sono stati gli stessi giocatori del Lecco, insieme ai tecnici, con una nota diffusa nel pomeriggio odierno tramite l'AssoCalciatori.
"I Calciatori e i Tecnici tesserati per la società Calcio Lecco 1912 Srl esprimono il proprio sconcerto per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Paolo Leonardo Di Nunno dopo la partita disputata nella giornata di ieri", si legge nel comunicato. "Le sue affermazioni, riguardanti un presunto coinvolgimento dei tesserati in condotte illecite, sono semplicemente diffamatorie. Nessuno deve o dovrà mai mettere in dubbio il nostro impegno sul campo, la nostra lealtà e la nostra trasparenza. Respingiamo dunque fermamente le illazioni del Presidente, lesive della nostra reputazione, parole che gettano discredito sul lavoro svolto da ogni singolo membro della squadra e sull’immagine del nostro club nel suo complesso. Il nostro gruppo è unito e determinato per continuare, con il massimo impegno, a inseguire una salvezza che a molti sembra impossibile e per difendere l’onore della nostra squadra, della nostra città e dei nostri tifosi, certi di poter sempre onorare sul campo la maglia che indossiamo fino all’ultimo minuto". 

Nel prossimo turno di campionato il Lecco è atteso dal match in trasferta contro l'Ascoli, uno scontro più che diretto che potrebbe davvero essere un punto di non ritorno. Di Nunno, tra l'altro, era finito nella bufera già una settimana fa: dopo la sconfitta delle Aquile contro il Sudtirol, infatti, il patron aveva deciso di esonerare mister Alfredo Aglietti, terzo allenatore stagionale, e di richiamare il tecnico della promozione in Serie B Luciano Foschi, salvo poi tornare sui suoi passi. A pagare, infine, con la risoluzione di contratto era stato il direttore sportivo Domenico Fracchiolla, principale artefice della "rivoluzione" di mercato di gennaio che finora non ha dato alcun frutto. L'auspicio, ora, è che quantomeno la rabbia dei giocatori si riversi sul campo, per provare a dare un senso al finale di una stagione che si è improvvisamente trasformata in un incubo.
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B.P.
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