Lecco, via Roma 51: prima svenduto, ora si amplia 'per interesse pubblico'

A Palazzo Bovara si torna a parlare di via Roma 51. Dopo il difficile iter di alienazione di Palazzo Ghislanzoni e l’acquisto da parte di Confcommercio nel 2019 sono infatti cominciati i lavori di ristrutturazione dell’immobile. Dei tre corpi di fabbrica da risistemare il primo, quello che affaccia su via Roma, è già a buon punto, è stato oggetto di un intervento di risanamento conservativo. Ora mancano gli altri due lotti per i quali è previsto un restauro architettonico e un piccolo ampliamento in applicazione dell’articolo 40 bis della legge regionale sulla Rigenerazione urbana. 
viaroma51_-_1.jpeg (48 KB)Il progetto dei nuovi spazi mostrato in aula

Per questo la società Welfare Srl - satellite di Confcommercio - ha depositato il 10 maggio scorso una domanda di “Permesso di costruire convenzionato inerente il progetto di rigenerazione dell’immobile dismesso con criticità”. Su questa richiesta, che già l’assessore Giuseppe Rusconi ha illustrato giovedì sera in commissione quinta, dovrà esprimersi lunedì prossimo il consiglio comunale lecchese: “L’intervento previsto è un restauro architettonico che permetterà il recupero dell’edificio dismesso per un’area di 725 metri quadrati e l’ampliamento con un nuovo corpo di fabbrica di 65 metri quadrati. Dalla perizia risulta che ci sono condizioni tecniche per applicare l’articolo 40 bis, l’interesse pubblico di questo intervento è evidente: si recupererà un immobile dismesso con pregio culturale in centro storico e verrà anche istituito al suo interno un servizio di doposcuola per i figli dei commercianti”. Gli oneri di urbanizzazione sono stati quantificati in 39.400 euro.
Il dibattito tra i consiglieri ha visto andare in scena uno strascico tra del battibecco dei giorni scorsi tra maggioranza e Appello per Lecco: “Questa è una vicenda che aveva tenuto impegnata la nostra amministrazione, dalla liberazione di questo palazzo dalle realtà che lo occupavano fino alle procedure di alienazione, i bandi deserti, per poi infine trovare la disponibilità di Confcommercio a ridare vita a un palazzo nell’interesse pubblico” ha ricordato Corrado Valsecchi rimarcando l’impegno della giunta Brivio bis sulla questione .
“Esatto - ha sottolineato Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) - ci sono stati tre bandi andati deserti e i tempi si sono allungati di molto per colpa di nessuno, come spesso capita nelle amministrazioni pubbliche e l’immobile, invece che fruttare 3,2 milioni di euro per il Comune ne ha fatti incassare 1,7 milioni. Sempre per colpa di nessuno”.
A tal proposito anche il leghista Stefano Parolari si è rammaricato del fatto che l’immobile è stato alienato quando il mercato immobiliare era in difficoltà: “Alla fine ne abbiamo presi un po’ pochi, ma non è colpa di nessuno”.

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M.V.
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