Vendrogno: l'addio a Sharon, 'ha saputo donare luce'. Ora per il fratellino è una stella
Un giorno triste, mesto, pieno di dolore quello che ha vissuto oggi la comunità di Vendrogno, riunitasi presso la Chiesa di San Lorenzo per l'estremo saluto a Sharon Maria Vitali. Forte, fortissimo l'abbraccio che il paese ha rivolto alla famiglia della piccola - lo scorso 8 dicembre aveva compiuto quattro anni - devastata, come comprensibile, da una disperazione che lascia spazio a poche parole. Ed ancor più difficile è saper trovare quelle giuste, in una giornata del genere.
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Ci ha provato don Emilio Sorte - parroco di Bellano che ha celebrato la messa insieme a don Angelo Olgiati, residente a Vendrogno - nel corso della sua omelia, con pensieri che hanno cercato di dare un senso a un dolore troppo grande per poter essere in qualche modo compreso. "La vita di Sharon è stata una cometa luminosa, che ha saputo regalare una luce, la sua luce, a tutti coloro che le sono stati vicino. Quella piccola bimba, che è stata fin dalla sua nascita un miracolo di attaccamento alla vita, ha aiutato tutti quelli che l'hanno conosciuta ad andare - o a ritornare - verso ciò che davvero conta, oltre le nostre illusioni, fantasie, rabbie e impotenze" ha affermato il parroco, insistendo sulla speranza che "questa tragedia rappresenti una situazione capace di rinvigorire la nostra fede ed attaccarci ancora di più all'amore per la vita, scuotendoci e riportandoci verso l'essenziale. È questa la scommessa, l'unica possibilità sensata di spiegare questo dolore".
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Don Emilio ha raccontato di come Sharon abbia saputo regalare gioia a tutti coloro che la incontravano "perché lei si è messa nelle mani di chi l'accudiva, di che le permetteva di vivere. Chiedeva amore e ricambiava con un segno, con un piccolo gesto, con un sorriso". E se è vero che c'è più gioia nel donare che nel ricevere, si capisce perché Sharon fosse capace di riempire il cuore di tutti e di dare senso all'esistenza di chi le era vicino. "È stata un dono prezioso che se n'è andato troppo presto, ma che è stato luce e benedizione e ha suscitato amore, comunione e bellezza" ha aggiunto ancora il parroco, prima di concludere così: "Sharon è diventata uno dei tanti angioletti e continua a giocare in cielo, finalmente libera dai tanti impedimenti che la fisicità ci dà. Se prendiamo la semplicità dei bambini e sappiamo fidarci di Dio, allora rinasce la speranza e si crea uno spazio della luce".
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Dopo la benedizione, la mamma di Sharon - Silvia Zucchi - ha voluto rivolgere un pensiero alla sua "trapolina", ripercorrendo passo per passo la difficile vita della bimba: dal parto prematuro, alla lunga battaglia finalmente vinta il 1° settembre 2020, quando lasciò l'ospedale e poté tornare a casa, fino alla "grande sorpresa" di solo pochi giorni fa - appena prima di quel tragico 24 dicembre - quando Sharon aveva iniziato a camminare. "Sono stati momenti ed anni difficili, ma, si sa, l'unione fa la forza. Ed io e te, alla fine, siamo la forza più grande che esista" ha affermato rivolgendosi alla figlia. Salutandola poi per l'ultima volta: "te ne sei andata troppo presto. Da quel 24 dicembre, io, il tuo papà e tutti i parenti abbiamo un vuoto nel cuore che sarà incolmabile a vita. Mattia ha già cercato la stella più luminosa e tutte le sere, quando si fa buio, porta me e papà sulla terrazza per farcela vedere, dicendo "ecco la mia sorellina Sharon". Tu proteggici da lassù e ogni tanto mandaci un segnale. Manchi già tantissimo, ti amiamo infinitamente. Mamma, papà e il tuo fratellino Mattia".
Anche Laura Taddeo - mamma di un compagno d'asilo di Sharon presso la Scuola Materna Tommaso Grossi di Bellano - ha portato un ricordo della piccola vendrognese. "Ci hai dimostrato che non dobbiamo dare nulla per scontato, ma che è necessario lottare per ottenere quello che vogliamo. Hai sempre conquistato quel gradino in più, dandoci una gioia immensa. Il tuo sorriso ci accompagnerà per sempre. Silvia e Cristian, dovete trovare la forza per combattere, proprio come faceva la vostra Sharon. Ciao piccolo Angelo".
Anche il sindaco di Bellano Antonio Rusconi e il suo vice Leonardo Enicanti hanno presso parte alla messa.
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Al termine della funzione, la piccola bara bianca è stata accompagnata dai tanti presenti nel piazzale della chiesa, dove in moltissimi hanno dato a Sharon un ultimo bacio, prima di lasciare che la sua anima volasse in cielo, insieme con quei palloncini bianchi che la accompagneranno fin lassù. “Ciao piccolo Angelo”.
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Mamma Silvia con la sua Sharon
Ci ha provato don Emilio Sorte - parroco di Bellano che ha celebrato la messa insieme a don Angelo Olgiati, residente a Vendrogno - nel corso della sua omelia, con pensieri che hanno cercato di dare un senso a un dolore troppo grande per poter essere in qualche modo compreso. "La vita di Sharon è stata una cometa luminosa, che ha saputo regalare una luce, la sua luce, a tutti coloro che le sono stati vicino. Quella piccola bimba, che è stata fin dalla sua nascita un miracolo di attaccamento alla vita, ha aiutato tutti quelli che l'hanno conosciuta ad andare - o a ritornare - verso ciò che davvero conta, oltre le nostre illusioni, fantasie, rabbie e impotenze" ha affermato il parroco, insistendo sulla speranza che "questa tragedia rappresenti una situazione capace di rinvigorire la nostra fede ed attaccarci ancora di più all'amore per la vita, scuotendoci e riportandoci verso l'essenziale. È questa la scommessa, l'unica possibilità sensata di spiegare questo dolore".
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Don Emilio ha raccontato di come Sharon abbia saputo regalare gioia a tutti coloro che la incontravano "perché lei si è messa nelle mani di chi l'accudiva, di che le permetteva di vivere. Chiedeva amore e ricambiava con un segno, con un piccolo gesto, con un sorriso". E se è vero che c'è più gioia nel donare che nel ricevere, si capisce perché Sharon fosse capace di riempire il cuore di tutti e di dare senso all'esistenza di chi le era vicino. "È stata un dono prezioso che se n'è andato troppo presto, ma che è stato luce e benedizione e ha suscitato amore, comunione e bellezza" ha aggiunto ancora il parroco, prima di concludere così: "Sharon è diventata uno dei tanti angioletti e continua a giocare in cielo, finalmente libera dai tanti impedimenti che la fisicità ci dà. Se prendiamo la semplicità dei bambini e sappiamo fidarci di Dio, allora rinasce la speranza e si crea uno spazio della luce".
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Dopo la benedizione, la mamma di Sharon - Silvia Zucchi - ha voluto rivolgere un pensiero alla sua "trapolina", ripercorrendo passo per passo la difficile vita della bimba: dal parto prematuro, alla lunga battaglia finalmente vinta il 1° settembre 2020, quando lasciò l'ospedale e poté tornare a casa, fino alla "grande sorpresa" di solo pochi giorni fa - appena prima di quel tragico 24 dicembre - quando Sharon aveva iniziato a camminare. "Sono stati momenti ed anni difficili, ma, si sa, l'unione fa la forza. Ed io e te, alla fine, siamo la forza più grande che esista" ha affermato rivolgendosi alla figlia. Salutandola poi per l'ultima volta: "te ne sei andata troppo presto. Da quel 24 dicembre, io, il tuo papà e tutti i parenti abbiamo un vuoto nel cuore che sarà incolmabile a vita. Mattia ha già cercato la stella più luminosa e tutte le sere, quando si fa buio, porta me e papà sulla terrazza per farcela vedere, dicendo "ecco la mia sorellina Sharon". Tu proteggici da lassù e ogni tanto mandaci un segnale. Manchi già tantissimo, ti amiamo infinitamente. Mamma, papà e il tuo fratellino Mattia".
Anche Laura Taddeo - mamma di un compagno d'asilo di Sharon presso la Scuola Materna Tommaso Grossi di Bellano - ha portato un ricordo della piccola vendrognese. "Ci hai dimostrato che non dobbiamo dare nulla per scontato, ma che è necessario lottare per ottenere quello che vogliamo. Hai sempre conquistato quel gradino in più, dandoci una gioia immensa. Il tuo sorriso ci accompagnerà per sempre. Silvia e Cristian, dovete trovare la forza per combattere, proprio come faceva la vostra Sharon. Ciao piccolo Angelo".
Anche il sindaco di Bellano Antonio Rusconi e il suo vice Leonardo Enicanti hanno presso parte alla messa.
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Al termine della funzione, la piccola bara bianca è stata accompagnata dai tanti presenti nel piazzale della chiesa, dove in moltissimi hanno dato a Sharon un ultimo bacio, prima di lasciare che la sua anima volasse in cielo, insieme con quei palloncini bianchi che la accompagneranno fin lassù. “Ciao piccolo Angelo”.
A.Te.