Nel '98 a 14 anni salvò 43 ragazzi da un bus in fiamme, oggi è Cavaliere. Attribuite altre 5 Onorificenze

"La sua è una storia particolarissima". Anna Galimberti, funzionaria della Prefettura, lo ha chiarito subito, già nel rivolgergli l'invito a salire sul palco, con il sindaco di Lierna, il paese dove vive, sottobraccio. Nel tardo pomeriggio odierno il dottor Milos Panizza, è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica per un gesto di coraggioso altruismo compiuto... nel lontano 1998, appena quartodicenne.
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Era il 25 aprile. Un autobus carico di ragazzini di ritorno da un incontro con il Vescovo a Morbegno, prese fuoco percorrendo la provinciale 72 all'altezza del territorio comunale di Bellano dopo lo scontro con un motociclista, purtroppo spirato a seguito dell'impatto. Stessa drammatica fine avrebbero potuto fare i 43 adolescenti a bordo con il parroco e due suore se Panizza non avesse dimostrato sangue freddo e lucidità, riuscendo a mantenere la calma sufficiente per mandare in frantumi un finestrino e aprire così un varco per sé e per i suoi compagni, poi messi in salvo in una piazzola sufficientemente lontana dalla galleria teatro della collisione, presto riempitasi di fumo.

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Un quarto di secolo dopo, tale atto di eroismo è valso al liernese, come detto, l'Onorificenza al Merito della Repubblica, concessa dal Presidente Sergio Mattarella e consegnata quest'oggi dal Prefetto Sergio Pomponio, pronto a sottolineare come il lungo differimento nell'attribuzione del meritato pubblico "encomio" - almeno in questa occasione - non sia dettato dai tempi della burocrazia bensì da ragioni prettamente anagrafiche. E in ogni caso, come si usa dire, meglio tardi che mai. Caldo l'applauso riservato dunque a Panizza dai sindaci e dalle autorità radunate nell'Auditorium della Sala dell'Economia, per la solenne cerimonia, completamento del momento di restituzione del lavoro svolto in questo 2023 dalla Prefettura (QUI l'articolo).
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E sincero è stato anche il battimano riservato a tutti gli altri premiati. A cominciare dal professor Cesare Alippi, nominato Commendatore. Ordinario al Politecnico di Milano - Polo territoriale di Lecco - svolge attività didattica e di ricerca sui sistemi ciberfisici. Rappresenta poi l'Ateneo presso il MIUR e il CNR nell'ambito dello sviluppo dell'intelligenza artificiale. Cesare Alippi, casa a Mandello come ricordato dalla presenza sul palco del sindaco Riccardo Fasoli nonché di Vico Valessi per UniverLecco, è anche Pro-rettore all'internazionalizzazione e professore ordinario presso l'Università della Svizzera Italiana di Lugano dove svolge un ruolo fondamentale nel mantenere i rapporti tra le università italiane e elvetiche. Ha poi rivestito e riveste la selettiva carica di visiting professor in diversi atenei in Giappone e Stati Uniti, avendo altresì assunto altro prestigioso incarico, dal dicembre 2018, anche in Cina. 
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Sono espressione del mondo dell'imprenditoria locale, lecchese in particolare, invece, gli altri quattro neo-Cavalieri, premiati dal Prefetto e dal sindaco Mauro Gattinoni. Gian Pietro Gandolfi ha iniziato la propria carriere lavorativa alla Badoni, passando presto alla Fiocchi Munizioni – rappresentata alla cerimonia da Stefano Fiocchi - dove ha poi ricoperto incarichi di sempre maggiore responsabilità, arrivando ad avviare anche due stabilimenti all'estero, uno in Ungheria nel '78 e uno degli USA nel '93. Nel 1990 Gandolfi è stato nominato direttore del sito produttivo, carica che ha mantenuto sino al 1998, anno del pensionamento. Già premiato nel 1991 con la stella al merito del lavoro, non si è risparmiato nemmeno nel campo del volontariato, nelle GEV e nel gruppo di Protezione civile comunale. E' stato inoltre Console dei Maestri del Lavoro di Lecco e Como, fino allo scorso anno. Dal 2009 è guida ecomuseale della Valle San Martino e presidente dell'Associazione per lo sviluppo dell'Imprenditoria Non Profit di Lecco.
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Tifo da stadio - e non poteva essere altrimenti visto il ruolo ricoperto dal primo tra le fila della Calcio Lecco - infine per i fratelli Angelo, Celeste e Pietro Battazza, fondatori, nel 1968, della spa che porta il loro cognome, azienda che si occupa di trasporti e spedizioni per conto terzi, raccogliendo il testimone del padre Terzo che aveva colto la necessità di offrire alla aziende siderurgiche locali risposte in termini di mobilità e logistica. "Ancora oggi alla guida dell'azienda - è stato detto -  hanno saputo adattare le continue trasformazioni del tessuto economico e industriale non solo lecchese, investendo in nuovi mezzi e tecnologie, offrendo elevata specializzazione e qualità di servizio".
Laboriosità, ricerca e altruismo, dunque, i pilastri delle Onorificenze di fine anno, completamento di quelle già attribuito in occasione del 2 Giugno.
A.M.
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