Pestaggio di Germanedo: parla uno dei presenti, violenza senza motivo

E pensare che avrebbe potuto restare al bar, scegliendo di non immischiarsi in una "faccenda" che non lo riguardava direttamente. E invece Massimiliano, cinquantenne di Germanedo, a quanto pare, non ha esitato a gettarsi nella mischia nel tentativo di metter pace e di porre fine ad un'aggressione gratuita, scoppiata - apparentemente - senza un motivo, finendo per rischiare la vita. E' lui il lecchese salvato per il rotto della cuffia dai medici dell'ospedale Manzoni dopo il pestaggio che, due giorni fa, all'esito dell'attività investigativa affidata alla Squadra Mobile della Questura cittadina, ha portato all'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari in capo a due fratelli di Belledo, italiani ma di origini balcaniche, accusati di lesioni gravissime.
L'episodio risale a giovedì 9 novembre.
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Il luogo dell'aggressione

"Erano le 18.30" ricorda il titolare del kebab-pizzeria affacciato su piazza V Alpini, "cuore" del Villaggio di Germanedo. Nel suo negozio - nella sua ricostruzione - si affacciano quattro giovanotti, i due "albanesi" poi finiti nei guai e un'altra coppia di ragazzi, tutti a lui già noti in quanto già entrati, in altre occasioni, a chiedere del cibo. Così anche quella sera, con le pietanze poi accompagnate da della birra acquistata in altro esercizio e consumate all'esterno. Proprio fuori dall'uscio però, a un certo punto, dal nulla, il pizzaiolo di origini straniere vede volare tavolini e sedie. Il suo "cosa state facendo?" parrebbe essergli costato un pugno, in pieno volto, tale da "rompermi il naso" dice, sostenendo di essere stato letteralmente trascinato all'interno del suo negozio da altri avventori, per essere messo al sicuro, tra le urla dei suoi bambini che - comprensibilmente spaventati - hanno assistito all'aggressione, ingigantitasi poi all'arrivo di altri soggetti che - dal vicino bar - sono intervenuti in sua difesa, finendo per venire travolti dalla furia dei due balcanici. Uno dei due fratelli gli avrebbe anche rotto il cellulare per impedirgli di chiamare la Polizia. Giovanni – uno dei signori accorsi - avrebbe rimediato una ferita, con i suoi occhiali mandati in frantumi.
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Ma ad avere la peggio – conferma l'esercente - è stato per l'appunto Massimiliano, colpito ripetutamente, tanto da patire - come puntualizzato dalla Questura riportando il referto medico - una emorragia interna al torace e conseguente danno visivo transitorio legato a una ischemia della corteccia cerebrale. E' stato operato d'urgenza, è in miglioramento.
Comparsi invece in Tribunale i due destinatari dell'ordinanza, firmata dal GIP a conclusione di 20 giorni di serrata attività della Polizia di Stato.
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