Olginate: nel 50° AIDO premiati Mariani e il dott. Martini. Dalla Basilicata ospite l'amico Popia
Momenti colmi di emozione quelli vissuti nella prima serata di oggi, mercoledì 22 novembre, nella sala consiliare del Comune di Olginate. Il sindaco Marco Passoni ha infatti accolto i volontari della sezione AIDO che, dopo la Messa celebrata un paio di settimane fa, sono tornati a riunirsi per festeggiare il 50° di fondazione del gruppo, che ad oggi conta circa 1.080 iscritti e che continua a portare avanti con tanto entusiasmo il proprio impegno di sensibilizzazione per la donazione degli organi.
Tanti gli ospiti intervenuti in Municipio, tra cui il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio e il Commendatore Fabiano Popia, presidente dell'AIDO regionale della Basilicata e della sezione comunale di Valsinni, in provincia di Matera: quest'ultima è gemellata da tempo con quella di Olginate (e Valgreghentino), comunità dove l'uomo - oggi 80enne - ha vissuto a lungo in gioventù e con cui, anche dopo essere tornato "a casa", ha sempre mantenuto un forte legame di affetto.
Chi in paese vive da un po' di anni conosce bene la sua storia: Popia, proveniente da una zona dell'Italia in cui nessuno aveva mai parlato di trapianti, si è avvicinato all'AIDO grazie alla figlia Rosella, che da studentessa del Collegio Volta di Lecco aveva conosciuto questa realtà proprio grazie ai volontari olginatesi e, parlandone in famiglia, aveva espresso il proprio consenso alla donazione degli organi; il destino ha poi voluto che la giovane venisse prematuramente a mancare in un incidente stradale nella terra d'origine dei suoi genitori che, nel momento del dolore più grande, hanno pienamente rispettato le sue volontà per poi diventare - papà Fabiano in primis - autentici "testimonial" dell'AIDO in Basilicata, che negli anni successivi ha conosciuto un vero e proprio "exploit" di prelievi di organi, in misura superiore a qualsiasi altra zona del Sud Italia.
Ed è proprio dal territorio lucano (con Regione e la stessa AIDO), oltre che da ANCI, che sono giunte le targhe e le pergamene per omaggiare due figure che tanto hanno fatto per diffondere la mission dell'associazione, ovvero lo storico volontario Giampietro Mariani e il dottor Cristiano Martini, già direttore del Dipartimento di Neuroscienze - Servizio Anestesia e Neurorianimazione dell'ospedale Manzoni di Lecco, dove si è occupato a lungo in prima persona del delicato tema dei trapianti. "Io l'ho fatto a livello scientifico, com'era doveroso, ma il vero motore di tutto questo sono stati e saranno sempre i volontari" ha commentato l'ex Primario, non senza emozione. "Fabiano Popia in questo senso è stato un esempio lampante di coinvolgimento, perché grazie a lui persone che non sapevano nulla di donazione degli organi hanno contribuito ad aprire strade nuove e inesplorate".
La parola, poi, è passata allo stesso Commendatore, elogiato sia dal sindaco Marco Passoni perché "da un momento tanto negativo dalla sua vita ha fatto nascere qualcosa di grande" sia dall'ex primo cittadino olginatese Italo Bruseghini, che a sua volta ha riconosciuto come il seme da lui gettato abbia dato frutti straordinari. "Devo tanto a questa comunità, dove ho imparato a stare tra la gente e ho sempre trovato grande amicizia e rispetto, nonostante qualche diversità di vedute" ha affermato Popia, giunto a Olginate insieme alla zia della figlia, Gina Solaro. "Ancora oggi il mio ringraziamento va a Mariani e al professor Martini, che hanno parlato a Rosella di donazione. Dopo quello che è successo ho "consumato" tre furgoni, accompagnato per mano da loro, per andare in giro a divulgare quel messaggio tra piazze, scuole, parrocchie, ovunque... E tante volte come Basilicata siamo stati la prima Regione del Sud Italia per numero di prelievi, un traguardo straordinario. Non sempre ho trovato solidarietà da parte gli amministratori, ma per 28 anni ho sponsorizzato l'AIDO e lo sto facendo ancora, per rispetto di Rosella. Ho continuato a farlo anche quando magari, parlando ai giovani, mi veniva il magone o sentivo qualcuno piangere".
Commosso e grato per i riconoscimenti ricevuti anche Giampietro Mariani, ex sacrestano e "un'Istituzione" a Olginate come sottolineato da Giulio De Capitani. "Ringrazio di cuore tutti coloro che sono intervenuti quest'oggi: i sindaci (oltre a Passoni era presente anche Matteo Colombo di Valgreghentino, ndr.), il Prefetto, don Matteo Gignoli, l'AVIS, il presidente dell'AIDO regionale Corrado Valli e quello provinciale Giacomo Colombo, nonchè i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza e i tanti amici" ha commentato, proponendo poi una lettera indirizzata idealmente, quasi trent'anni fa, dal professor Martini a Rosella Popia, per raccontare come il papà avesse trasformato il dolore e gli insegnamenti appresi "in solidarietà concreta".
La chiusura è stata invece affidata al Prefetto Sergio Pomponio. "Con queste storie ci troviamo di fronte a una dimensione privata che si proietta nella collettività, aperta al dono e all'accoglienza, con persone che hanno contribuito alla crescita di questo territorio e hanno anche ricevuto tanto in cambio", le sue parole. "Al di là del vincolo paterno con Rosella, con il suo impegno Fabiano ha consentito di avviare un percorso virtuoso che ha coinvolto un'intera Regione, portando avanti un messaggio fondamentale di una vita che va oltre la morte. Ciò che caratterizza la donazione degli organi è il fatto di alterare il rapporto con il corpo, quello che spesso riteniamo la parte più importante di noi, dalla quale è molto difficile staccarsi anche per chi come me, grazie alla fede, crede nell'immortalità. Sono io, quindi, che ringrazio per questi esempi".
I festeggiamenti per il 50° dell'AIDO di Olginate e Valgreghentino avrebbero poi dovuto proseguire con un intervento al Teatro Jolly del Colonnello Carlo Calcagni, che invece è stato costretto a dare forfait per indisposizione; l'incontro sarà recuperato nel 2024.
Tanti gli ospiti intervenuti in Municipio, tra cui il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio e il Commendatore Fabiano Popia, presidente dell'AIDO regionale della Basilicata e della sezione comunale di Valsinni, in provincia di Matera: quest'ultima è gemellata da tempo con quella di Olginate (e Valgreghentino), comunità dove l'uomo - oggi 80enne - ha vissuto a lungo in gioventù e con cui, anche dopo essere tornato "a casa", ha sempre mantenuto un forte legame di affetto.
Chi in paese vive da un po' di anni conosce bene la sua storia: Popia, proveniente da una zona dell'Italia in cui nessuno aveva mai parlato di trapianti, si è avvicinato all'AIDO grazie alla figlia Rosella, che da studentessa del Collegio Volta di Lecco aveva conosciuto questa realtà proprio grazie ai volontari olginatesi e, parlandone in famiglia, aveva espresso il proprio consenso alla donazione degli organi; il destino ha poi voluto che la giovane venisse prematuramente a mancare in un incidente stradale nella terra d'origine dei suoi genitori che, nel momento del dolore più grande, hanno pienamente rispettato le sue volontà per poi diventare - papà Fabiano in primis - autentici "testimonial" dell'AIDO in Basilicata, che negli anni successivi ha conosciuto un vero e proprio "exploit" di prelievi di organi, in misura superiore a qualsiasi altra zona del Sud Italia.
Ed è proprio dal territorio lucano (con Regione e la stessa AIDO), oltre che da ANCI, che sono giunte le targhe e le pergamene per omaggiare due figure che tanto hanno fatto per diffondere la mission dell'associazione, ovvero lo storico volontario Giampietro Mariani e il dottor Cristiano Martini, già direttore del Dipartimento di Neuroscienze - Servizio Anestesia e Neurorianimazione dell'ospedale Manzoni di Lecco, dove si è occupato a lungo in prima persona del delicato tema dei trapianti. "Io l'ho fatto a livello scientifico, com'era doveroso, ma il vero motore di tutto questo sono stati e saranno sempre i volontari" ha commentato l'ex Primario, non senza emozione. "Fabiano Popia in questo senso è stato un esempio lampante di coinvolgimento, perché grazie a lui persone che non sapevano nulla di donazione degli organi hanno contribuito ad aprire strade nuove e inesplorate".
La parola, poi, è passata allo stesso Commendatore, elogiato sia dal sindaco Marco Passoni perché "da un momento tanto negativo dalla sua vita ha fatto nascere qualcosa di grande" sia dall'ex primo cittadino olginatese Italo Bruseghini, che a sua volta ha riconosciuto come il seme da lui gettato abbia dato frutti straordinari. "Devo tanto a questa comunità, dove ho imparato a stare tra la gente e ho sempre trovato grande amicizia e rispetto, nonostante qualche diversità di vedute" ha affermato Popia, giunto a Olginate insieme alla zia della figlia, Gina Solaro. "Ancora oggi il mio ringraziamento va a Mariani e al professor Martini, che hanno parlato a Rosella di donazione. Dopo quello che è successo ho "consumato" tre furgoni, accompagnato per mano da loro, per andare in giro a divulgare quel messaggio tra piazze, scuole, parrocchie, ovunque... E tante volte come Basilicata siamo stati la prima Regione del Sud Italia per numero di prelievi, un traguardo straordinario. Non sempre ho trovato solidarietà da parte gli amministratori, ma per 28 anni ho sponsorizzato l'AIDO e lo sto facendo ancora, per rispetto di Rosella. Ho continuato a farlo anche quando magari, parlando ai giovani, mi veniva il magone o sentivo qualcuno piangere".
Commosso e grato per i riconoscimenti ricevuti anche Giampietro Mariani, ex sacrestano e "un'Istituzione" a Olginate come sottolineato da Giulio De Capitani. "Ringrazio di cuore tutti coloro che sono intervenuti quest'oggi: i sindaci (oltre a Passoni era presente anche Matteo Colombo di Valgreghentino, ndr.), il Prefetto, don Matteo Gignoli, l'AVIS, il presidente dell'AIDO regionale Corrado Valli e quello provinciale Giacomo Colombo, nonchè i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza e i tanti amici" ha commentato, proponendo poi una lettera indirizzata idealmente, quasi trent'anni fa, dal professor Martini a Rosella Popia, per raccontare come il papà avesse trasformato il dolore e gli insegnamenti appresi "in solidarietà concreta".
La chiusura è stata invece affidata al Prefetto Sergio Pomponio. "Con queste storie ci troviamo di fronte a una dimensione privata che si proietta nella collettività, aperta al dono e all'accoglienza, con persone che hanno contribuito alla crescita di questo territorio e hanno anche ricevuto tanto in cambio", le sue parole. "Al di là del vincolo paterno con Rosella, con il suo impegno Fabiano ha consentito di avviare un percorso virtuoso che ha coinvolto un'intera Regione, portando avanti un messaggio fondamentale di una vita che va oltre la morte. Ciò che caratterizza la donazione degli organi è il fatto di alterare il rapporto con il corpo, quello che spesso riteniamo la parte più importante di noi, dalla quale è molto difficile staccarsi anche per chi come me, grazie alla fede, crede nell'immortalità. Sono io, quindi, che ringrazio per questi esempi".
I festeggiamenti per il 50° dell'AIDO di Olginate e Valgreghentino avrebbero poi dovuto proseguire con un intervento al Teatro Jolly del Colonnello Carlo Calcagni, che invece è stato costretto a dare forfait per indisposizione; l'incontro sarà recuperato nel 2024.
B.P.