Calolzio: 'spesso il mal di vivere ho incontrato' declinato in 332 componimenti per il concorso 'A Susanna'
“Un'umanità incredibile si è riversata come un fiume in piena su di me. Non mi ha però sommerso, ma avvolta di calore”. Così la professoressa Roberta Zaccagni ha descritto le decine e decine di mail arrivate sulla sua posta personale e su quella dedicata al concorso, dopo la pubblicazione sul Corriere della Sera, di una sua lettera, scritta per condividere la sua esperienza di mamma che ha perso, drammaticamente, una figlia e per dare respiro davvero nazionale all'iniziativa strenuamente voluta per ricordarla, ponendosi in posizione d'ascolto verso l'altro e i giovani in particolare.
332 i componimenti poetici candidati alla prima edizione del concorso “A Susanna”, nato “dal senso di fallimento per non aver saputo evitare un tragico destino” e allo stesso tempo dalla consapevolezza che nella condivisione è più facile sostenere il peso del dolore. Il premio è così diventato un modo per “aiutare sé stessi, aiutando il prossimo”, seguendo quella strada che la stessa Susanna aveva provato a percorrere attivamente, avvicinandosi ai Volontari del Soccorso di Calolziocorte nei mesi precedenti il suo andare incontro alla morte, nel giugno del 2021. A soli vent'anni.
Nel suo zaino, rimasto sulla banchina della stazione ferroviaria, custodiva un biglietto, scritto a mano. Di suo pugno aveva riportato un passo di Shakespeare, diventato aforisma: "Ama, ama follemente, ama più che puoi. Se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente".
Brulicava ieri pomeriggio la piccola sala del Monastero di Santa Maria del Lavello - “luogo da sempre di confessioni”, ha sottolineato il vicesindaco Aldo Valsecchi – per la cerimonia di premiazione. Ma alla lettura, da parte di Paolo d'Anna, di ogni testo selezionato dalla giuria – composta per lo più da insegnati - calava un rispettoso silenzio, “aggraziato” solo dai brani proposti dal maestro Alberto Sgro alla tastiera, accompagnato dalla figlia Elisa al violino.
Da brividi, per il senso d'angoscia trasmesso, alcuni dei componimenti. Specie quelli a firma dei ragazzi delle categorie giovani (dalla prima alla quinta superiore) e giovanissimi (dalla prima alla terza media), proprio in considerazione dell'età di autori capaci comunque di trasferire su carta il peso di situazioni ben più grandi di loro, con la disperazione spesso capace di manifestarsi plasticamente in immagini quasi palpabili.
Per la categoria adulti, prima classificata Franca Iannone di Roma con “Canto Spezzato”. A seguire Francesca Battaglia (Vaprio d'Adda) con “Come un fiore di pesco” e Stefania Compagnoni (Curtatone) con “Sotto la neve”. Menzioni speciali per “Da Lierna al Cielo” di Flavio Provini (Milano), “Senza tempo” di Manuela Capri (Bologna) e “La crocchia di mia nonna” di Anna Maria Longo (Alessandria).
Per la categoria giovani, vince Ginevra Puccetti con “Apatia”. A seguire Amalia Rusnac con “Lei” e Andrea Migliore con “L'ultima sigaretta”. Segnalata “Accettarsi” di Katia Saccomanno.
Per la categoria giovanissimi, sul podio due calolziesi inframmezzati da una torinese. Primo gradino per Luca Carenini e la sua “Dolore e sofferenza”. Alle sue spalle Klelia Sulejmani con “I pensieri volano, io rimango. A Susanna” e Sofia Ekisa Valsecchi con “Anime distrutte”. Menzione per Rocco Antonio Raduazzo di Avellino con “Paura”.
Assegnato anche un premio speciale, intitolato ai Volontari del Soccorso di Calolziocorte, ad una poesia dedicata a Gino Strada, in grado di sottolineare il valore dello spendersi per gli altri. Se l'è aggiudicato Luciano Giovannini (Roma) con “Il dolore dell'anima”.
Nella convinzione appunto che la poesia possa essere mezzo sociale, per far emergere alcuni temi e che “la fragilità non ha genere ne' età”, è spettato alla professoressa Grazia Toscano, a nome del comitato promotore, lanciare la seconda edizione dell'iniziativa.
Non prima di essersi appellata alle istituzioni, rappresentate in sala per l'appunto dal vicesindaco Aldo Valsecchi affiancato dalla consigliera comunale Silvia Bosio, da Fabio Pio Mastroberardino anche quale delegato della Provincia nonché come giurato e dal Presidente della Comunità Montana Val San Martino Carlo Greppi: “la comunità non può essere sorda al richiamo, spesso inascoltato, dei nostri ragazzi”. Un messaggio chiaro, ulteriormente declinato indicando anche la via da seguire:“la comunità deve farsi ascoltatore muto e promuovere l'accoglienza, avulsa da giudizi, educando anche all'affettività” ha proseguito infatti la docente, indicando nel verso di Neruda “vorrei fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi” il tema del secondo concorso nazionale di poesia “A Susanna”.
La violenza sulle donne e le debolezze degli uomini l'ispirazione, con il perimetro allargato però più in generale al rapporto tra l'universo maschile e quello femminile, in negativo ma anche in positivo.
Saldo l'obiettivo, coinvolgere – oltre agli adulti – in primis le classi, gli studenti, inviando alle scuole anche materiale quale spunto di riflessione, per creare dibattito. Per ascoltare. Anche per iscritto.
332 i componimenti poetici candidati alla prima edizione del concorso “A Susanna”, nato “dal senso di fallimento per non aver saputo evitare un tragico destino” e allo stesso tempo dalla consapevolezza che nella condivisione è più facile sostenere il peso del dolore. Il premio è così diventato un modo per “aiutare sé stessi, aiutando il prossimo”, seguendo quella strada che la stessa Susanna aveva provato a percorrere attivamente, avvicinandosi ai Volontari del Soccorso di Calolziocorte nei mesi precedenti il suo andare incontro alla morte, nel giugno del 2021. A soli vent'anni.
Nel suo zaino, rimasto sulla banchina della stazione ferroviaria, custodiva un biglietto, scritto a mano. Di suo pugno aveva riportato un passo di Shakespeare, diventato aforisma: "Ama, ama follemente, ama più che puoi. Se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente".
“La rappresentava alla perfezione”, aveva detto, nel giorno dell'ultimo saluto la sua mamma che, ben consapevole di come quella frase venisse dalla scuola e – da insegnante – del ruolo importante che riveste chi sta in cattedra, ha scelto un altro verso poetico quale tema del concorso dedicato alla figlia. “Spesso il mal di vivere ho incontrato”. Un Montale declinato per l'appunto in 332 diversi componimenti, inviati da ogni parte d'Italia. “Un numero abbastanza strabiliante”, per una prima edizione, lanciata da una realtà tutto sommato piccola come Calolziocorte.
Da brividi, per il senso d'angoscia trasmesso, alcuni dei componimenti. Specie quelli a firma dei ragazzi delle categorie giovani (dalla prima alla quinta superiore) e giovanissimi (dalla prima alla terza media), proprio in considerazione dell'età di autori capaci comunque di trasferire su carta il peso di situazioni ben più grandi di loro, con la disperazione spesso capace di manifestarsi plasticamente in immagini quasi palpabili.
Per la categoria adulti, prima classificata Franca Iannone di Roma con “Canto Spezzato”. A seguire Francesca Battaglia (Vaprio d'Adda) con “Come un fiore di pesco” e Stefania Compagnoni (Curtatone) con “Sotto la neve”. Menzioni speciali per “Da Lierna al Cielo” di Flavio Provini (Milano), “Senza tempo” di Manuela Capri (Bologna) e “La crocchia di mia nonna” di Anna Maria Longo (Alessandria).
Per la categoria giovani, vince Ginevra Puccetti con “Apatia”. A seguire Amalia Rusnac con “Lei” e Andrea Migliore con “L'ultima sigaretta”. Segnalata “Accettarsi” di Katia Saccomanno.
Per la categoria giovanissimi, sul podio due calolziesi inframmezzati da una torinese. Primo gradino per Luca Carenini e la sua “Dolore e sofferenza”. Alle sue spalle Klelia Sulejmani con “I pensieri volano, io rimango. A Susanna” e Sofia Ekisa Valsecchi con “Anime distrutte”. Menzione per Rocco Antonio Raduazzo di Avellino con “Paura”.
Assegnato anche un premio speciale, intitolato ai Volontari del Soccorso di Calolziocorte, ad una poesia dedicata a Gino Strada, in grado di sottolineare il valore dello spendersi per gli altri. Se l'è aggiudicato Luciano Giovannini (Roma) con “Il dolore dell'anima”.
Nella convinzione appunto che la poesia possa essere mezzo sociale, per far emergere alcuni temi e che “la fragilità non ha genere ne' età”, è spettato alla professoressa Grazia Toscano, a nome del comitato promotore, lanciare la seconda edizione dell'iniziativa.
Non prima di essersi appellata alle istituzioni, rappresentate in sala per l'appunto dal vicesindaco Aldo Valsecchi affiancato dalla consigliera comunale Silvia Bosio, da Fabio Pio Mastroberardino anche quale delegato della Provincia nonché come giurato e dal Presidente della Comunità Montana Val San Martino Carlo Greppi: “la comunità non può essere sorda al richiamo, spesso inascoltato, dei nostri ragazzi”. Un messaggio chiaro, ulteriormente declinato indicando anche la via da seguire:“la comunità deve farsi ascoltatore muto e promuovere l'accoglienza, avulsa da giudizi, educando anche all'affettività” ha proseguito infatti la docente, indicando nel verso di Neruda “vorrei fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi” il tema del secondo concorso nazionale di poesia “A Susanna”.
La violenza sulle donne e le debolezze degli uomini l'ispirazione, con il perimetro allargato però più in generale al rapporto tra l'universo maschile e quello femminile, in negativo ma anche in positivo.
Saldo l'obiettivo, coinvolgere – oltre agli adulti – in primis le classi, gli studenti, inviando alle scuole anche materiale quale spunto di riflessione, per creare dibattito. Per ascoltare. Anche per iscritto.
A.M.