Calolzio: l'addio alla giovane Susanna, vent'anni appena. La mamma: 'così sensibile da sembrare senza pelle'

Nello zaino che martedì è rimasto sulla banchina, custodiva un biglietto, scritto a mano. Di suo pugno aveva riportato un passo di Shakespeare, diventato aforisma: "Ama, ama follemente, ama più che puoi. Se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente". "La rappresentava alla perfezione" è stato detto, quest'oggi nel giorno dell'ultimo, doloroso, saluto. In tanti nel pomeriggio odierno si sono ritrovati in chiesa a Calolzio, per le esequie di Susanna Marelli, vent'anni appena.

 

Susanna Marelli

"Non posso pensare che non ci sei più, tu bellissima e ombrosa creatura. Avevi il mondo in mano ma senza armi non lo si può affrontare" è stato riconosciuto da chi la conosceva bene, con la voce strozzata da un dolore sordo, dinnanzi ad una morte tanto tragica e improvvisa.

"E tu così te ne vai, lasciandoci sgomenti. Senza parole, senza fiato. Senza dirci addio. Un'ultima volta avrei voluto vedere i tuoi occhi grandi. Avrei voluto ricevere un tuo abbraccio, intenso e avvolgente. Un'ultima volta avrei voluto bere uno Spritz in tua compagnia. Ma il tempo si è formato e con quello anche il tuo respiro", lo straziante saluto della sorella a cui ha fatto seguito, letto per voce altrui, l'intenso ricordo della mamma che, ad una platea tanto composta, ammutolita dal rispetto verso una famiglia privata di un suo petalo, ha voluto tratteggiare a cuore aperto, con tanta tenera onestà, chi era la sua Susy.

Anche la mamma a sorreggere a spalla il feretro all'uscita

"Oggi si è spento il sole. Oggi il cielo si è oscurato. E vedo solo la notte attorno. Susanna uno dei tre miracoli che il Padre eterno mi ha concesso come mamma non c'è più. L'ho amata, l'abbiamo amata, tanto fin dal giorno della sua nascita. E' venuta al mondo con i suoi occhi grandi, spalancati su di me. E la stessa espressione seria. E' cresciuta come una bimba timida e timorosa. Lei stava a guardare attenta, prima di buttarsi nella mischia. L'adolescenza ha accentuato tutto questo, rivelandone l'indole un pò introversa che nascondeva tutto in un cuore grande, capace di grande generosità. Aveva pochi amici ma dell'anima e per la vita intera. E a chi si è lascito fermare dai suoi occhi seri voglio dire questo: Susy sa dare tanto. E' così generosa da dimenticare se stessa. Susy ama tanto, forse ama troppo. Quando succede un fuoco la brucia. Susy è sensibile, così tanto da sembrare senza pelle. Le persone come lei soffrono per ogni torto. Le persone che ama di più in assoluto sono i suoi fratelli che non hanno mai smesso di starle accanto in questi ultimi difficili tre anni. Poi la tragedia immensa l'ha portata via da me. Voglio credere che quella strada l'abbia portata dal nonno che adorava, il suo angelo custode. D'altronde quella è la strada di tutti. Sono certa - la conclusione rivolta direttamente alla sua bambina - che ci rivedremo un giorno e che ti voglio ancora qui, tra le mie braccia. La tua mamma".

I palloncini bianchi liberati in cielo al termine della funzione

Ai bambini viene spiegato con una storiella. Quella che è stata letta in chiesa. "Il ricordo è un modo di incontrarsi". E con questa convinzione anche le colleghe di Susanna dell'asilo l'Aquilone di Lecco le hanno dedicato un toccante pensiero. "E' difficile trovare le parole giuste perché non esistono parole per racchiudere un dolore così grande, siamo attoniti difronte all'impotenza e al vuoto che è rimasto. Hai saputo metterti in gioco, sei riuscita con calma e meticoloso impegno a tessere legami con ognuna di noi. Ti abbiamo vista crescere, cambiare giorno dopo giorno, metterti in gioco quotidianamente nelle relazioni, vincere la timidezza, parlare, esporti. Non dimenticheremo la tua disponibilità, il tuo fare discreto, la tua sensibilità, la creatività con cui ci supportavi. E così all'improvviso, come ci stringevi forte nei tuoi abbracci, ci aggrapperemo ai ricordi per incontrarti ancora, per sentire un pò meno la tua mancanza. Grazie per aver condiviso con noi un pezzo del tuo cammino".

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Un grazie espresso anche da altri amici di Susanna: le tute gialle e arancioni della grande famiglia dei Volontari del Soccorso di Calolzio - nella quale, in punta di piedi, era entrata da qualche tempo - che hanno "vegliato" il feretro per tutto il corso della cerimonia, salutandola poi con la sirena prima di intraprendere l'ultimo viaggio. A tutti i presenti, l'invito del celebrante, don Giancarlo Scarpellini che evidenziando il filo conduttore con la ricorrenza odierna del Sacro Cuore ha ricordato la necessità di lasciare un mondo migliore di come l'abbiamo trovato. Questo il testamento di Susanna.

A.M.
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