Premana: una nuova pista ciclo-pedonale montana tra Solino e Deleguaggio

È nell’ambito della progettualità “Re-start terre alte Valsassina Valvarrone” – recentemente finanziata nell’ambito del “Bando Valli Prealpine” e di cui il Comune di Premana è Ente capofila – che l’amministrazione del “paese delle lame” riceverà contributi regionali per una serie di interventi sul territorio. Tra questi – oltre al completamento del raccordo e di un nuovo tratto di Via Valtellina e ad alcuni interventi strutturali e di riqualificazione del percorso Forno – Barconcelli – è compresa anche la realizzazione di una pista ciclo-pedonale tra le località Sosta di Solino e Alpe di Deleguaggio.
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Il tracciato della pista Solino-Deleguaggio

Il nuovo tratto di collegamento “d’alta quota” si configura come completamento di una continuità di tracciato che vede già esistenti e completate le V.A.S.P. carrabili da Premana a Premaniga e da Premaniga a Sosta di Solino. Nascerà così un unico itinerario ciclabile in grado di condurre dai 1000 m del paese fino ai 1670 m di Deleguaggio, garantendo al contempo il recupero e la fruizione dei luoghi attraversati, oltre ad un’operazione di monitoraggio per eventuali interventi di mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico (le complementari opere di urbanizzazione prevedono canali, scoli e gestione delle acque meteoriche pericolose in caso di eventi meteo puntuali e forti). Un tema – questo - di primaria importanza quando si parla del territorio della Valsassina e della Valvarrone. Il contributo ottenuto da Regione Lombardia per l’intervento è di 222.500,00 €, mentre altri 27.500,00 € (pari all’ 11 % dell’importo complessivo) saranno a carico dell’amministrazione comunale.
Tra i fini dell’opera – si legge nella scheda d’intervento – vi è il miglioramento della mobilità sostenibile nelle aree agro-silvo-pastorali del territorio montano del Comune di Premana; a servizio e per una migliore logistica per le attività agricole, di pastorizia, aziende boschive e ricettive/rifugi presenti. La pista Solino – Deleguaggio, come l’intera progettualità “Re-start”, si colloca in un contesto di crescente interesse per un turismo locale, giornaliero, attivo, sportivo, green e sostenibile. Un turismo che apprezza sempre di più l’ambiente incontaminato e i percorsi escursionistici di diversi livelli di difficoltà, da percorrere sia a piedi che in mountain bike ed e-bike.
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Il consigliere regionale Giacomo Zamperini, l'assessore Marco Alparone, il sindaco di Premana Elide Codega e Giovanni Gianola

Abbiamo contattato l’assessore del Comune di Premana e CEO di Premax – Giovanni Gianola – per qualche domanda.

Assessore, nell’elaborato progettuale di “Re-start terre alte Valsassina Valvarrone” si parla “un “filo rosso” concettuale, che è anche un percorso fisico ciclovia e trekking, che lega e collega tutti gli interventi del progetto e che permetterà al turista e ospite di raggiungere e vivere i luoghi, i paesaggi e i punti di interesse proposti e realizzati”. Da Ente capofila, cosa può dirci a proposito?


L’idea è stata propria quella di creare questo filo conduttore di percorsi in grado di unire tutti e cinque i comuni coinvolti nella progettualità (oltre a Premana, vi sono Pagnona, Casargo, Margno e Valvarrone, ndr). Il percorso ideato con “Re-start terre alte” offrirà l’opportunità di vivere il territorio e le sue peculiarità, che si fondano su elementi di un patrimonio naturale e identitario ancora in buona parte da scoprire, oltre che su nuovi punti di eccellenza dal punto di vista culturale e scientifico, come sarà l’Osservatorio Astronomico di Giumello nel Comune di Casargo.
Preciso che non è previsto un unico grande anello ciclo-pedonale percorribile che tocca i cinque comuni: il “filo rosso” è più una motivazione logica e concettuale di unione del territorio. Aggiungo, infine, che è prevista la riqualificazione di tratti di sentiero e di strade agro-silvo pastorali, per favorire il collegamento tra i vari centri.
Il_'filo_rosso'_di_Re-start.png (909 KB)Il "filo rosso" di Re-start

Restando nell’ambito di “Re-start”, come giudica gli interventi previsti per gli altri comuni coinvolti: sia presi singolarmente, sia per quanto riguarda la loro sinergia con l’intera progettualità e con i suoi fini?

Il giudizio è positivo. Premana si è proposta fin da subito come Ente capofila, nel quadro di un partenariato formalizzato tra i cinque comuni. La logica è quella di diversificare l’economia dell’Alta Valsassina da manifatturiera-artigianale-industriale a turistico-ricettiva, trovando dunque un’alternativa complementare, che dia valenza e fruibilità in termini di infrastrutture e punti di interesse per un turismo rurale, sostenibile e di mezza montagna, con trekking ed e-bike. Inoltre, noi abbiamo un importantissimo patrimonio edilizio di seconde case da sfruttare. Con i vari tracciati che abbiamo realizzato e con quelli nuovi che realizzeremo, vogliamo consentire ai proprietari delle baite di accedere all'alpeggio in modo agevole, per evitare l’abbandono delle stesse e dei luoghi circostanti. 
Sui singoli interventi, credo che il già menzionato osservatorio astronomico di Giumello sia “il fiore all’occhiello”: si trova in una zona ottima per l’osservazione degli astri e si inserirà in una rete scientifica e culturale con altri osservatori. L’altro punto di interesse è il progetto di Margno, che prevede la riqualificazione del ristoro in quota presso “Cima del Laghetto” e che si inquadra nella più ampia iniziativa di ripartenza dell’Alpe di Paglio e del Pian delle Betulle. Sul Comune di Valvarrone vi poi una serie di interventi volti a restaurare edifici e musei a favore del “turista rurale”, del “turista camminatore”. Premana e Pagnona, invece, si sono maggiormente concentrate sul lato della viabilità e della fruibilità in termini di strade A.S.P. e percorsi e-bike.

Tornando alla pista ciclo-pedonale Solino – Deleguaggio, sa darci qualche indicazione di massima sui tempi di inizio e di conclusione dei lavori?

Il finanziamento c’è stato e sappiamo che tutti i lavori previsti all’interno di Re-Start devono terminare ed essere rendicontati entro novembre del 2025. Sembra una data lontana, ma per gli appalti pubblici in realtà non lo è. In questo momento, tutti i comuni devono impegnarsi per commissionare i progetti esecutivi, cosa che richiede un quattro mesi circa. Nella primavera del 2024 si potrà passare alle gare di appalto per l’assegnazione dei lavori, con l’obiettivo di consegnarne l’esecuzione alle ditte vincitrici entro la prossima estate. Da quel momento, ci vorranno dai sei ai dieci mesi di lavoro, con termine in primavera 2025 e rendicontazione entro novembre dello stesso anno.

Per ultimo, un’altra domanda sulle specifiche del progetto. Nella scheda d’intervento si menziona, tra gli obiettivi dell’opera, quello di “monitoraggio per eventuali interventi di mitigazione del rischio di dissesto idrogeologico”. Non vi è tuttavia il rischio che la stessa opera comporti costanti interventi manutentivi come, del resto, già è avvenuto e avviene per le varie strade A.S.P. presenti sul territorio di Premana?

Fare delle strade comporta mantenerle e sostenerle, questo è indubbio. Ma i vantaggi sono troppo importanti. Uno dei problemi del Comune di Premana è quello dell’eccessivo imboschimento; le strade servono proprio a mandare le aziende a disboscare, con un’azione preventiva fondamentale contro il dissesto idrogeologico.
Sappiamo che le A.S.P. devono essere mantenute, ma i ticket servono proprio a questo. In più, una parte del ricavato viene devoluta alle compagnie degli alpeggi, che – insieme al volontariato degli alpigiani – sono il motore per altri interventi di mantenimento preventivi. La cosa sta abbastanza funzionando.
Alessandro Tenderini
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