Malgrate: banchetti in riva al lago per la giornata della salute mentale. 'Fare rete'

Fare rete. È un concetto che ricorre spesso tra le bancarelle ordinatamente disposte in un tratto del lungolago di Malgrate. È un concetto che sta molto a cuore a Vittoria Speltoni, coordinatrice del centro diurno di Lecco. Lo aveva spiegato a luglio in oratorio e lo ha ribadito ieri di fronte agli espositori radunati in riva al lago dal consorzio stabile HCM, l’ente che gestisce il centro diurno del CPS di Lecco, e dal dipartimento salute mentale dell’ASST per la giornata della salute mentale.
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“Abbiamo visto che dare ai ragazzi delle possibilità lavorative, formative e aggregative ha su di loro un effetto terapeutico equiparabile a quello farmacologico. Per guarire è fondamentale seguire la propria individualità. Non a caso, proponiamo dei laboratori diversi a seconda dei ragazzi” ha ricordato Speltoni.
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Vittoria Speltoni e Francesco Bombelli

Alcune delle bancarelle riguardavano proprio prodotti realizzati dagli utenti che frequentato il centro diurno psichiatrico. La presenza accanto alla dottoressa Speltoni di Flavio Polano, sindaco di Malgrate, costituiva un esempio plastico di cosa vuol dire fare rete. “Sempre più persone soffrono di problemi legati alla salute mentale, soprattutto tra i giovani. È un problema serio e bisogna intervenire per tempo. È fondamentale che ci sia una collaborazione tra le varie realtà. Solo così possiamo rispondere in modo efficace ai bisogni di queste persone. Altrimenti, esse rischiano di rimanere indietro” ha ricordato il primo cittadino.
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Flavio Polano

Oltre alla rete tra istituzioni e associazioni del terzo settore, è fondamentale anche la rete tra i cittadini comuni. “Bisogna parlare di questi problemi per abbattere lo stigma e la paura. Dalle situazioni di sofferenza si può uscire ma bisogna impedire che esse si cronicizzino. Per farlo, è necessario riumanizzare il nostro mondo. Dobbiamo concentrarci di più sulla relazione con l’altro” ha aggiunto la dottoressa Simonetta Martini, responsabile dell’area territoriale del DSM.
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Simonetta Martini

“Nella società di oggi si è molto soli. C’è poca solidarietà e consapevolezza di appartenere alla medesima grande comunità. Alcuni ragazzi faticano a stare dietro a questo modo di vivere e finiscono con l’isolarsi. Non c’è un bel clima per i giovani”. 
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Grazie agli operatori del CPS, però, chi sta affrontando dei momenti di sofferenza riesce a ritrovare una speranza. Non servono miracoli ma la capacità di ascoltare. “Guardando e ascoltando questi ragazzi possiamo vedere la parte migliore di noi. Loro sono il nostro specchio più bello” ha ricordato non a caso il Cavalier Francesco Bombelli, fondatore del consorzio Stabile HCM, prima di incamminarsi tra gli stand assieme agli altri educatori.
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Tra gli espositori presenti, in particolare, si ricordano Antonio Guerra, Vibes, Horus Club, Forum salute mentale, Caridde, Idee e fantasie in erba.
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Sempre nel quadro della giornata della salute mentale, lo ricordiamo, fino al 20 ottobre è aperto il concorso per la ricerca del nome e del logo per il nuovo CPS, pronto a trasferirsi da Via Ghislanzoni a Via dei Tubi una volta terminati i lavori di ristrutturazione.
A.Bes.
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