Malgrate: il centro diurno psichiatrico fa volare la nave dell’accoglienza in oratorio

"Chi prende una nave lo fa con la speranza di andare verso una terra migliore". Quello espresso da Vittoria Speltoni è un concetto tanto semplice quanto ignorato, spesso consapevolmente. Ed è per questo che è fondamentale ribadirlo, soprattutto in eventi come quello organizzato questo pomeriggio all'oratorio di Malgrate, intitolato "La nave dell'accoglienza". Esso è stato organizzato dal Centro Diurno Psichiatrico dell'ASST di Lecco, gestito dal Consorzio Stabile HCM, assieme al Forum salute mentale di Lecco, all'associazione HORUS e all'ASD Vibes.

Gli educatori del centro diurno

"L'obiettivo di iniziative come queste è creare sinergie tra le associazioni che si occupano dei diversi e dei più fragili. Oggi qui ci sono realtà che si prendono cura di tante diversità. La collaborazione tra questi enti è fondamentale perché le istituzioni possono arrivare solo fino ad un certo punto nella cura delle fragilità" ha aggiunto Speltoni, coordinatrice del centro diurno. "In parallelo, vogliamo lanciare un messaggio di inclusione. Vogliamo spingere le persone a conoscersi l'un l'altro superando la paura. Solo così si può essere veramente accoglienti".

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Assieme agli altri educatori, Speltoni ci ha mostrato gli oggetti realizzati dagli ospiti del centro con materiale di scarto. "Abbiamo costituito anche una redazione che realizza un giornale quadrimestrale. Ogni numero contiene delle storie legate ad uno specifico tema. Attraverso la narrazione, gli ospiti condividono le proprie storie e questo è fondamentale per alleggerire la fatica" ha aggiunto la coordinatrice. Dall'altra parte del campo da calcio, i volontari dell'ASD VIBES stavano tenendo una divertente lezione di giocoleria accanto allo stand del truccabimbi, anch'esso incentrato sull'inclusività. In mezzo, invece, si stagliava maestosa una nave di cartone a cui erano stati attaccati centinaia di palloncini.

Vittoria Speltoni

"Chi prende una nave lo fa con la speranza di andare verso una terra migliore. Per chi parte non è facile lasciare la propria casa. Partire è una scommessa. L'immagine della nave è associata a tragedie come quella di Cutro e invece dovrebbe significare speranza" ha sottolineato Vittoria Speltoni al microfono una volta giunti alla fase più importante del pomeriggio.
Sono poi intervenuti proprio Claudia Villa e Andrea Gallo, i quali hanno sviluppato un'intensa riflessione sui giovani a partire dal libro "Gli sdraiati" di Michele Serra.
"I giovani vengono definiti troppo spesso fannulloni, sdraiati. Noi siamo sdraiati perché la nostra visione è ampia e orizzontale e possiamo puntare al cielo. Ci hanno scartati perché siamo inesperti e ci siamo dovuti reinventare. Avremmo bisogno di un po' di fiducia e di avere la responsabilità di sperimentare" ha sottolineato Claudia Villa.

Claudia Villa e Andrea Gallo di Vibes

Dopo il saluto di don Andrea Lotterio, parroco di Malgrate, ha preso la parola il sindaco Flavio Polano. "Questi momenti servono per far condividere con il territorio l'attività che svolgete. Il vostro è un lavoro faticoso ma vi invito a continuare e a non mollare" ha sottolineato il primo cittadino.
Il momento più emozionante, tuttavia, è stato sicuramente il successivo. Mentre alcune volontarie del forum salute mentale leggevano il testo di un capolavoro come "La Cura" di Franco Battiato, un gruppo di bambini ha sollevato la barca e l'ha portata in giro per il campo assieme alle speranze e ai sogni che essa conteneva. Speranze di giungere un giorno ad un mondo più inclusivo ed aperto al riconoscimento e all'integrazione di tutte le diversità.

Le volontarie del forum di salute mentale

L'emozione si è poi sciolta in un lungo applauso. Prima di ritornare ai giochi, le volontarie hanno distribuito ai bambini presenti, visibilmente entusiasti, i palloncini attaccati alla barca.
A.Bes.
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