Lecco: in trecento alla festa per i 40 anni del Gabbiano
“Finora abbiamo organizzato iniziative di riflessione e proposta. Quella di stasera invece è solo una grande festa”. Non è stato facile scambiare due parole con Cecco Bellosi ieri sera, circondato com’era dall’affetto e dalla riconoscenza della grande famiglia dell’associazione comunità Il Gabbiano.
Quasi trecento persone, infatti, sono giunte allo Spazio Oto Lab per festeggiare i quarant’anni di questa storica realtà, riferimento del terzo settore lecchese e non solo. Il Gabbiano, per esempio, fa parte della rete di associazioni ed enti del terzo settore che da cinque anni ha dato vita a “Donne oltre le mura”, un progetto a sostegno dell’integrazione sociale e lavorativa di adulte in situazione di semilibertà presso Cascina Cuccagna fuori Milano. “È un progetto che ci sta dando tante soddisfazioni. Finora abbiamo donato un futuro diverso a circa ottanta donne” ha commentato Bellosi, direttore dell’area educativa dell’associazione.
La prima parte della serata prevedeva un delizioso aperitivo preparato da alcuni ospiti delle diverse comunità gestite dal Gabbiano nelle province di Lecco e Sondrio. Di fianco all’ingresso, inoltre, è stato allestito un banchetto in cui era possibile acquistare i prodotti della cooperativa agricola sociale aperta dal Gabbiano in Valtellina. Dal 2015 a oggi, attraverso questa struttura, l’associazione ha coinvolto decine di persone fragili nel recupero di terre abbandonate e nella loro coltivazione con pratiche agricole sostenibili. Nella saletta in fondo al locale, infine, sono stati appesi alcuni quadri realizzati da ospiti attuali e passati delle comunità gestite dal Gabbiano. Su un telo montato in mezzo al piccolo spazio scorrevano le immagini del video, intitolato “Una storia di accoglienza”, in cui gli operatori dell’associazione raccontano il loro lavoro.
Oltre alle strutture fisiche, lo ricordiamo, il Gabbiano gestisce anche tre unità mobili, attive nei luoghi del divertimento giovanile in provincia di Lecco e Como. Un impegno a 360 gradi sempre al fianco dei più fragili e di chi si trova ai margini. A partire dalle 21.15, la seconda parte della serata prevedeva l’esibizione di alcuni gruppi musicali storici attivi sulle due sponde del Lario, tra cui i Ciuciakamarononè, i Potage e gli Scarpascès.
“Tutti questi musicisti sono amici del Gabbiano. Alcuni di loro sono stati anche nostri ospiti o nostri operatori per un periodo. Per i 40 anni dell’associazione fino ad ora avevamo proposto solo incontri di riflessione e proposta. Eravamo partiti alla fine dello scorso anno con la presentazione del nuovo progetto sociale. Ieri, per esempio, abbiamo discusso con la dottoressa Giovanna di Rosa, presidente del tribunale di sorveglianza di Milano” ha concluso Cecco Bellosi.
“Quella di stasera, invece, è solo una grande festa. Un’occasione per riunire ospiti, operatori, famiglie e amici del Gabbiano, ritrovarci e stare insieme”. Tra i tanti amici dell’associazione erano presenti anche il senatore Tino Magni, l’assessore al Welfare del comune di Lecco Emanuele Manzoni e l’ex capogruppo PD in consiglio regionale Fabio Pizzul.
Quasi trecento persone, infatti, sono giunte allo Spazio Oto Lab per festeggiare i quarant’anni di questa storica realtà, riferimento del terzo settore lecchese e non solo. Il Gabbiano, per esempio, fa parte della rete di associazioni ed enti del terzo settore che da cinque anni ha dato vita a “Donne oltre le mura”, un progetto a sostegno dell’integrazione sociale e lavorativa di adulte in situazione di semilibertà presso Cascina Cuccagna fuori Milano. “È un progetto che ci sta dando tante soddisfazioni. Finora abbiamo donato un futuro diverso a circa ottanta donne” ha commentato Bellosi, direttore dell’area educativa dell’associazione.
La prima parte della serata prevedeva un delizioso aperitivo preparato da alcuni ospiti delle diverse comunità gestite dal Gabbiano nelle province di Lecco e Sondrio. Di fianco all’ingresso, inoltre, è stato allestito un banchetto in cui era possibile acquistare i prodotti della cooperativa agricola sociale aperta dal Gabbiano in Valtellina. Dal 2015 a oggi, attraverso questa struttura, l’associazione ha coinvolto decine di persone fragili nel recupero di terre abbandonate e nella loro coltivazione con pratiche agricole sostenibili. Nella saletta in fondo al locale, infine, sono stati appesi alcuni quadri realizzati da ospiti attuali e passati delle comunità gestite dal Gabbiano. Su un telo montato in mezzo al piccolo spazio scorrevano le immagini del video, intitolato “Una storia di accoglienza”, in cui gli operatori dell’associazione raccontano il loro lavoro.
Oltre alle strutture fisiche, lo ricordiamo, il Gabbiano gestisce anche tre unità mobili, attive nei luoghi del divertimento giovanile in provincia di Lecco e Como. Un impegno a 360 gradi sempre al fianco dei più fragili e di chi si trova ai margini. A partire dalle 21.15, la seconda parte della serata prevedeva l’esibizione di alcuni gruppi musicali storici attivi sulle due sponde del Lario, tra cui i Ciuciakamarononè, i Potage e gli Scarpascès.
“Tutti questi musicisti sono amici del Gabbiano. Alcuni di loro sono stati anche nostri ospiti o nostri operatori per un periodo. Per i 40 anni dell’associazione fino ad ora avevamo proposto solo incontri di riflessione e proposta. Eravamo partiti alla fine dello scorso anno con la presentazione del nuovo progetto sociale. Ieri, per esempio, abbiamo discusso con la dottoressa Giovanna di Rosa, presidente del tribunale di sorveglianza di Milano” ha concluso Cecco Bellosi.
“Quella di stasera, invece, è solo una grande festa. Un’occasione per riunire ospiti, operatori, famiglie e amici del Gabbiano, ritrovarci e stare insieme”. Tra i tanti amici dell’associazione erano presenti anche il senatore Tino Magni, l’assessore al Welfare del comune di Lecco Emanuele Manzoni e l’ex capogruppo PD in consiglio regionale Fabio Pizzul.
A.Bes.