Lecco: Auser dedica una sala a Marika Ara, nel ricordo del suo 'impegno costante'

Una sala della sede Auser di Corso Monte Santo, nel rione lecchese di San Giovanni, è da oggi intitolata a Marika Ara, la volontaria morta lo scorso mese di luglio dopo che un malore l’aveva sorpresa mentre si trovava in Serbia con “Mir Sada”, l’associazione lecchese che dagli anni Novanta, dall’epoca delle cosiddette guerre jugoslave, si occupa di aiutare le popolazioni dell’ormai disciolta repubblica.
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E la sala che le è stata dedicata  «non è una sala qualsiasi – ha detto il presidente dell’Auser provinciale Claudio Dossi – perché è la sala usata per le nostre riunioni, la sala dove vengono accolti gli ospiti istituzionali, la sala dei momenti di festa dell’associazione. E ogni volta che vi entreremo avremo modo di ricordare Marika».
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Marika Ara
Si chiamava Maria Carla Ara, aveva 70 anni, calolziese, ragioniera in pensione, da sempre impegnata nel sindacato, in politica e nel mondo del volontariato come appunto l’Auser, l’associazione che si occupa di prestare aiuto a persone in difficoltà: inizialmente partita come servizio di accompagnamento degli anziani ha poi allargato le proprie attività grazie all’impegno di 452 volontari.
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Oltre a Dossi, a ricordarne la figura c’erano il marito Corrado Conti, l’assessore comunale lecchese al Sociale Emanuele Manzoni e la presidente regionale dell’Auser Fulvia Colombini.
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Claudio Dossi
«Il sorriso che ci accoglie in questa sala – ha detto aprendo la cerimonia – è lo stesso con il quale Marika ci guardava ogni giorno. Marika in Auser aveva responsabilità importante. Si occupa della contabilità e per noi era una garanzia. Quando cominciava ad accorgersi che mancavano i soldi veniva nel mio ufficio dicendomi che era venuto il momento di battere cassa, Quando ho proposto di intitolarle una sala in memoria, tutti hanno accolto l’idea, segno del riconoscimento del ruolo che Marika ha avuto per noi».
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Corrado Conti
Il marito Corrado Conti, ex funzionario provinciale e figura di primo piano della sinistra lecchese, ha parlato del “vuoto” che la morte di Marika ha lasciato nella sua vita: «Dicono che il tempo lenisce il dolore, ma ogni giorno che passa sento sempre di più la sua mancanza: ogni giorno, guardando le gatte o i luoghi di casa, e le notti… Sto cercando di continuare negli impegni di Marika: “Mir Sada”, “Spazio Condiviso” di Calolzio, i pacchi per la Caritas e quelli per i migranti della rotta balcanica, tutte le attività di solidarietà e l’impegno antifascista, quello con l’Anpi, ma anche il volontariato per il cineforum parrocchiale. L’iniziativa dell’Auser è importante perché è duratura».
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Emanuele Manzoni
L’assessore comunale Manzoni ha parlato della propensione naturale di Marika verso gli altri, «un’attenzione nel riequilibrare le disuguaglianze, un impegno costante e quotidiano, un punto di riferimento in qualsiasi contesto si trovasse. E una fedeltà assoluta ai valori della nostra Costituzione: per lei un aiuto e per noi un ricordo importante».
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Alla Costituzione si è richiamato anche Dossi ricordando come la nostra democrazia sia forte e come si sia grado di affrontare anche i momenti difficili.
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Fulvia Colombini
Al concetto si è raccordato lo stesso intervento conclusivo di Colombini: «Quella di Marika è stata una vita all’insegna della solidarietà. Dimostrando che i volontari della nostra associazione non sono pedine da muovere, ma sono parte di noi, fanno comunità insieme a noi ed è un senso di cittadinanza in questo periodo in cui prevalgono egoismo e grettezza. Marika aveva valori alti che sono anche il codice programmatico di Auser: lotta alla povertà, all’esclusione, all’emarginazione, lotta per le pari opportunità anche di chi è in difficoltà.
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A proposito di valori costituzionali, se la democrazia è forte, l’esperienza di questi anni ci dimostra che i diritti non sono scritti una volta per sempre». Vale anche a proposito di sanità e istruzione per tutti, ha aggiunto annunciando che il 7 ottobre anche l’Auser parteciperà alla manifestazione nazionale in programma a Roma (“La via maestra” su iniziativa di Cgil e un’altra settantina di associazioni) «e Marika sarà con noi».
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Dopo gli interventi, il taglio del nastro e lo scoprimento della piccola targa che campeggia sulla porta della sala intitolata alla volontaria scomparsa.
D.C.
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