Dal Requiem a Solenghi per 'Lecco città dei Promessi sposi' 2023
L’esecuzione del Requiem di Giuseppe Verdi nella basilica di San Nicolò e una serata al Cenacolo francescano con Tullio Solenghi. Sacro e profano, cultura alta e cultura popolare: ad aprire e chiudere il festival “Lecco città dei Promessi sposi” due eventi che vogliono essere la miglior degli intenti della rassegna d’autunno dedicata ad Alessandro Manzoni e che quest’anno assume una valenza particolare ricorrendo il centocinquantesimo della morte dello scrittore.
L’iniziativa è stata presentata in un incontro a Villa Manzoni, teatro di gran parte degli appuntamenti in calendario dal 6 all’8 ottobre prossimi.
L’assessore alla cultura Simona Piazza ha parlato di uno degli appuntamenti più importanti dell’annata culturale della nostra città e che in questa occasione ha una valenza ancora maggiore, non soltanto per i 150 anni dalla morte del Manzoni, ma anche perché sarà sostanzialmente l’ultimo grande evento prima della chiusura della dimora del Caleotto per i lavori di recupero del primo piano e delle scuderie, andando quindi a completare quel progetto e il restauro del complesso museale atteso da anni e che a lungo è sembrato quasi impossibile.
Gli interventi consentiranno l’ampliamento dell’esposizione manzoniana, ma anche l’apertura del museo della lingua italiana: «La villa – ha detto Piazza – deve diventare un polo culturale della città in un rapporto sempre più stretto con le scuole e le forze produttive».
Da parte sua, il presidente di ACinque Giuseppe Borgonovo – maggiore sponsor della rassegna – ha scherzato parlando di un Manzoni come fonte di energia rinnovabile vale a dire di un’opera e di un autore sempre attuali, un autore «che non è lecchese ma è di Lecco» come testimoniano i “Promessi sposi” dalle cui pagine emerge lo stesso amore che abbiamo noi per la nostra città.
Il direttore del Sistema museale Mauro Rossetto ha presentato nel dettaglio il programma, ricordando come momento tra i più significativi quello di domenica 8 ottobre con l’inaugurazione e la presentazione ufficiale della “Ventisettana” – la prima edizione del romanzo manzoniano – con dedica autografa di Manzoni alla pittrice Ernesta Bisi e di generazione in generazione passata in eredità ai discendenti che ora l’hanno appunto donata ai musei lecchesi.
Per due settimane, il volume resterà esposto con un allestimento particolare nella cappella della stessa Villa Manzoni per poi essere depositato nella stessa vetrina della “ventisettana” già in possesso dei nostri musei per quanto non impreziosita dalla firma autografa di don Lisander.
Il festival come detto sarà inaugurato venerdì 6 ottobre con l’esecuzione del “Requiem” che Giuseppe Verdi compose proprio per la morte di Alessandro Manzoni. L’opera sarà eseguita dall’orchestra “Antonio Vivaldi” diretta da Filippo Dadone, dal coro degli “Amici del Loggion” del Teatro alla Scala e dal coro San Gregorio Magno. Appuntamento alle 21 nella basilica di San Nicolò.
Il concerto sarà preceduto allle 17,45 a Villa Manzoni da una conferenza del musicologo Angelo Ruscoini che parlerà di genesi e caratteristiche della Messa per Manzoni.
Sabato 7 ottobre, una serie di letture manzoniane sul taxi-boat in navigazione su «quel ramo», mentre alle 11 a Villa Manzoni si discuterà di come avvicinare i giovani alla lettura dei “Promessi sposi”: ne parleranno lo scrittore e insegnante Stefano Motta (curatore di una recente edizione scolastica del gran romanzo), la ricercatrice universitaria Teresa Agovino (autrice tra l’altro delò libro “Non basta essere bravi. Bisogna essere don Rodrigo” che indaga sul linguaggio “manzoniano” nei social moderni) e dello scrittore Beppe Roncari (autore di “Engag 1. Il libro di Renzo” e di “Engaged 2. Il segreto di Lucia”).
Nel pomeriggio passeggiata dalla foce del Gerenzone a quella del Bione guidati da Marta Civillini.
Infine, domenica 8 ottobre, al mattino il momento dedicato alla presentazione della “Ventisettana”, nel pomeriggio un “tea time” sempre a Villa Manzoni con degustazione di pasticcini e concerto di Giorgio Costa (pianoforte) ed Elena Cornacchia (flauto). E alla sera l’appuntamento con Tullio Solenghi (alle 21 al Cenacolo Francescano): con Anna Marchesini e Massimo Lopez, l’attore compose il celebre trio che, tra le altre cose, nel 1990 realizzò una parodia televisiva dei “Promessi sposi” che la Rai trasmise con non poche resistenze ma fu uno strepitoso successo. Solenghi parlerà proprio di quell’esperienza (biglietto d’ingresso, 10 euro).
Nel corso della rassegna, non mancherà inoltre la cornice gastronomica con alcune degustazioni.
Nel corso della presentazione sono stati anche ricordati i cosiddetti appuntamenti fuori festival: domenica 1 ottobre la tradizionale Camminata manzoniana promossa da Lecchese turismo manifestazione, quest’anno alla cinquantesima edizione; i laboratori didattici per le scuole primarie, il premio letterario per il romanzo storico e quello per la carriera.
Spazio anche alla filatelia con l’intervento dell’esperto Elvio Codega che ha ricordato le emissioni di francobolli manzoniani, tre serie per complessivi otto francobolli: non molti se si considera che Dante ne ha avuti 20 e Giuseppe Garibaldi 40. Tra l’altro, i francobolli manzoniani sono stati emessi sempre in occasione degli anniversari della morte dello scrittore, cinquantesimo (con la serie comprendente anche scorci lecchesi: l’Addio Monti, Pescarenico, il Resegone, il lago), centesimo e il centocinquantesimo di quest’anno.
Info e prenotazioni: telefono 0341.481.247 e 0341.481.249; e-mail prenotazoni@manzonilecco150anni.it.