La natura è di per sé perfetta
Con riferimento all’articolo "Il lupo va declassato, io sto con la pecora" corre l’obbligo di evidenziare i dati errati e le contraddizioni in termini che vi sono riportate.
In tutta Italia il numero stimato dei lupi non è diverse migliaia, bensì 3 (dati ISPRA 2022).
In Lombardia, poi, vi sono 16 branchi accertati, di cui solo 3 tra Alto Lario, Valle Camonica, Brescia-Sondrio-Bergamo, pari ad un massimo di 17 esemplari; una coppia nel Parco Nazionale dello Stelvio; due branchi tra Val Chiavenna e Svizzera.
La mortalità è già di per sé elevata a causa di investimenti stradali, avvelenamenti e soprattutto bracconaggio.
Molto più diffusa è, invece, la presenza di cani randagi, vaganti ed ibridi, le cui predazioni sono regolarmente ed erroneamente associate ai lupi.
La prevenzione dei danni consta non solo di recinti se non si vogliono rinchiudere le greggi nemmeno di notte, ma anche di cani da guardiania (nella più popolare tradizione pastorizia che si dichiara di voler preservare) ed è per la maggior parte concentrata proprio in Provincia di Sondrio; altrettanto attivo è l’indennizzo, peraltro riconosciuto indipendentemente dal fatto che il danneggiato abbia adottato o meno idonee misure di prevenzione e sia che si tratti di allevatore professionista o amatoriale.
Tutti questi dati sono accertati e rinvenibili nel Rapporto Grandi Carnivori in Regione Lombardia anno 2022.
Tutto ciò premesso: i reali casi di predazione sono certamente strazianti.
Ma la natura non è crudele. Lo è, forse, chi ancora oggi, per puro divertimento, uccide animali indifesi, anziché sfogare la propria passione per i fucili solo nei campi di tiro a volo: l’incoerenza nelle dichiarazioni dell’articolo è davvero insostenibile.
Del resto, il lupo da sempre e’ visto come un competitore dell’attività venatoria.
La natura è di per sé perfetta: si invoca a gran voce il ricorso all’Esercito per il contenimento dei cinghiali, i cui danni sono enormemente più elevati e diffusi, quando basterebbe lasciar fare ai lupi, che prediligono di gran lunga prede selvatiche piuttosto che bestiame (Rapporto Grandi Carnivori – Alimentazione Lupo).
Questo scaricare fantomatiche paure sul lupo (e sull’orso) in una campagna elettorale dal sapore medioevale pare abbia il solo scopo di distogliere l’attenzione da problemi concreti: non è il lupo ad attaccare l’uomo, ma i suoi simili come si legge, ormai quotidianamente, sulla cronaca tra stazioni, treni e in pieno centro.
In tutta Italia il numero stimato dei lupi non è diverse migliaia, bensì 3 (dati ISPRA 2022).
In Lombardia, poi, vi sono 16 branchi accertati, di cui solo 3 tra Alto Lario, Valle Camonica, Brescia-Sondrio-Bergamo, pari ad un massimo di 17 esemplari; una coppia nel Parco Nazionale dello Stelvio; due branchi tra Val Chiavenna e Svizzera.
La mortalità è già di per sé elevata a causa di investimenti stradali, avvelenamenti e soprattutto bracconaggio.
Molto più diffusa è, invece, la presenza di cani randagi, vaganti ed ibridi, le cui predazioni sono regolarmente ed erroneamente associate ai lupi.
La prevenzione dei danni consta non solo di recinti se non si vogliono rinchiudere le greggi nemmeno di notte, ma anche di cani da guardiania (nella più popolare tradizione pastorizia che si dichiara di voler preservare) ed è per la maggior parte concentrata proprio in Provincia di Sondrio; altrettanto attivo è l’indennizzo, peraltro riconosciuto indipendentemente dal fatto che il danneggiato abbia adottato o meno idonee misure di prevenzione e sia che si tratti di allevatore professionista o amatoriale.
Tutti questi dati sono accertati e rinvenibili nel Rapporto Grandi Carnivori in Regione Lombardia anno 2022.
Tutto ciò premesso: i reali casi di predazione sono certamente strazianti.
Ma la natura non è crudele. Lo è, forse, chi ancora oggi, per puro divertimento, uccide animali indifesi, anziché sfogare la propria passione per i fucili solo nei campi di tiro a volo: l’incoerenza nelle dichiarazioni dell’articolo è davvero insostenibile.
Del resto, il lupo da sempre e’ visto come un competitore dell’attività venatoria.
La natura è di per sé perfetta: si invoca a gran voce il ricorso all’Esercito per il contenimento dei cinghiali, i cui danni sono enormemente più elevati e diffusi, quando basterebbe lasciar fare ai lupi, che prediligono di gran lunga prede selvatiche piuttosto che bestiame (Rapporto Grandi Carnivori – Alimentazione Lupo).
Questo scaricare fantomatiche paure sul lupo (e sull’orso) in una campagna elettorale dal sapore medioevale pare abbia il solo scopo di distogliere l’attenzione da problemi concreti: non è il lupo ad attaccare l’uomo, ma i suoi simili come si legge, ormai quotidianamente, sulla cronaca tra stazioni, treni e in pieno centro.
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