Il lupo va declassato. Io sto con la pecora e la biodiversità
L’Eurodeputato Pietro Fiocchi intervenendo in seduta plenaria a Strasburgo riguardo il problema dei grandi carnivori ha evidenziato il problema, ormai non più differibile, riguardo l’urgenza e la necessità di declassificare il lupo da specie altamente protetta a protetta.
In Italia il numero stimato dei lupi è di migliaia di esemplari con sempre più frequenti predazioni ed attacchi agli umani. Non solo asini, ovini, caprini e bovini ma anche cani ed animali di affezione.
Gli aiuti agli allevatori, quali recinti, cani da guardiania ecc, non sono sufficienti in quanto i rimborsi per le predazioni sono ridicoli. Assurdo, inoltre, rinchiudere animali in un recinto in alta montagna ove il concetto di allevamento semi-brado, in opera da secoli, ha un valore immenso nella prevenzione degli incendi e del rischio idrogeologico. Stanno scomparendo specie autoctone di capre e pecore alla luce delle innumerevoli predazioni e il rischio è l’abbandono dell’agricoltura, dell’allevamento di montagna e degli alpeggi con la conseguente antropizzazione del paesaggio alpino e perdita di biodiversità.
“Sono stato recentemente in Valtellina poche ore dopo una predazione ad un allevamento montano. Non riesco a descrivere lo strazio che mi si è presentato. Davanti a me vi erano animali che sono stati a lungo in agonia poiché i lupi avevano mangiato loro le interiora. Ho ancora presente gli occhi di questi poveri animali. Occhi spaventati e sofferenti che rimarranno per sempre nella mia mente, come quelli del loro allevatore. Gli animalisti - ha concluso Fiocchi – vogliono a tutti i costi difendere i lupi ma forse dal loro comodo salotto non hanno mai assistito alla morte di una pecora in maniera così cruenta e straziante. La loro ricetta è quella di eliminare l’uomo attraverso il progetto di rinaturalizzazione. Gli animalisti proteggono i corvi che minano la sopravvivenza dei passeri come specie, i cormorani che sterminano le alborelle nei nostri laghi e nei fiumi, le volpi che si nutrono di uova dell’avifauna, gli orsi che uccidono gli esseri umani e i lupi che massacrano le greggi. Se io devo scegliere tra la pecora e il lupo, IO STO CON LA PECORA!”
In Italia il numero stimato dei lupi è di migliaia di esemplari con sempre più frequenti predazioni ed attacchi agli umani. Non solo asini, ovini, caprini e bovini ma anche cani ed animali di affezione.
Gli aiuti agli allevatori, quali recinti, cani da guardiania ecc, non sono sufficienti in quanto i rimborsi per le predazioni sono ridicoli. Assurdo, inoltre, rinchiudere animali in un recinto in alta montagna ove il concetto di allevamento semi-brado, in opera da secoli, ha un valore immenso nella prevenzione degli incendi e del rischio idrogeologico. Stanno scomparendo specie autoctone di capre e pecore alla luce delle innumerevoli predazioni e il rischio è l’abbandono dell’agricoltura, dell’allevamento di montagna e degli alpeggi con la conseguente antropizzazione del paesaggio alpino e perdita di biodiversità.
“Sono stato recentemente in Valtellina poche ore dopo una predazione ad un allevamento montano. Non riesco a descrivere lo strazio che mi si è presentato. Davanti a me vi erano animali che sono stati a lungo in agonia poiché i lupi avevano mangiato loro le interiora. Ho ancora presente gli occhi di questi poveri animali. Occhi spaventati e sofferenti che rimarranno per sempre nella mia mente, come quelli del loro allevatore. Gli animalisti - ha concluso Fiocchi – vogliono a tutti i costi difendere i lupi ma forse dal loro comodo salotto non hanno mai assistito alla morte di una pecora in maniera così cruenta e straziante. La loro ricetta è quella di eliminare l’uomo attraverso il progetto di rinaturalizzazione. Gli animalisti proteggono i corvi che minano la sopravvivenza dei passeri come specie, i cormorani che sterminano le alborelle nei nostri laghi e nei fiumi, le volpi che si nutrono di uova dell’avifauna, gli orsi che uccidono gli esseri umani e i lupi che massacrano le greggi. Se io devo scegliere tra la pecora e il lupo, IO STO CON LA PECORA!”
Pietro Fiocchi, Eurodeputato