Il Tribunale di Lecco
E' stato condannato... da morto. E' successo a un 42enne formalmente residente a Introbio ma di fatto domiciliato dai genitori a Mandello. Lo scorso 14 novembre - su richiesta risalente al mese prima da parte del PM titolare del caso - a suo carico è stato emesso un decreto penale di condanna. Peccato fosse prematuramente mancato già il 30 settembre. La vicenda è approdata nuovamente in tribunale martedì, con il fascicolo tornato tra le mani del GUP che ha firmato il provvedimento "contestato": il giudice ha provveduto a "rivedere" la sua decisione, dichiarando il reato estinto per morte del reo. Resistenza e violenza a pubblico ufficiale nonché danneggiamento i reati contestati al mandellese, per la rocambolesca fuga di cui si sarebbe reso protagonista - stando all'impianto accusatorio - l'11 luglio 2022, tra Annone e Suello mettendo a repentaglio da propria incolumità, quella degli altri utenti della strada e quella delle divise alle sue calcagna. Alla guida di una Fiat Punto, il 42enne, non si sarebbe fermato all'alt intimatogli da una pattuglia della Polstrada di Lecco, venendo poi nuovamente intercettato ad Annone dai colleghi della sottosezione di Bellano. Anche dinnanzi alla seconda volante, non avrebbe arrestato la corsa, rischiando addirittura di investire gli agenti, poi ripartiti al suo inseguimento attraversando Cesana e Suello dove si sarebbe consumato anche uno "scontro" tra l'utilitaria in uso all'uomo e l'auto di servizio degli operanti. 2 mesi e 5 giorni di reclusione (pena sospesa), commutata in una multa da 4.875 euro, la condanna irrogata a suo carico, per decreto, quando però, purtroppo, era già deceduto. Da qui il ritorno in Aula.