Lecco, lite sul bus: vigilantes è assolto con formula piena
Assolto perchè il fatto non sussiste. Si è espresso così stamani, il giudice in ruolo monocratico Martina Beggio nei confronti di G.I., guardia giurata originaria di Napoli finita a processo per lesioni aggravate e violenza privata.
L'episodio a seguito del quale la Procura ha aperto un fascicolo a carico del 51enne, risale all'ottobre 2019 quando su un autobus di Linee Lecco era scoppiata una vivace lite. Fra i protagonisti proprio il vigilantes che insieme ad un suo collega - secondo la ricostruzione della pubblica accusa - avrebbe invitato un passeggero che non aveva obliterato il biglietto a scendere dal mezzo. Il senegalese non avrebbe accettato di buon grado la richiesta ed avrebbe iniziato un'animata discussione, al culmine della quale una guardia avrebbe estratto anche la pistola, per poi buttare il contendente giù dall'autobus. A seguito della colluttazione uno dei due vigilantes e l'extracomunitario avrebbero riportato delle lesioni, con prognosi rispettivamente di 10 e 3 giorni. Nelle scorse udienze l'imputato aveva voluto rendere esame, respingendo le accuse contestategli. ''Quando ho visto che gli animi si stavano scaldando, stavo già chiamando le forze dell'ordine e per evitare il peggio ho chiesto al ragazzo di scendere dal pullman, senza nemmeno pretendere la sanzione. Sono intervenuto solo per evitare lo scontro tra lui e il collega: non l'ho strattonato, stavo solo cercando di tenerlo fermo'' aveva riferito il 51enne in sede di esame. Chiusa la fase dibattimentale, stamani il giudice Beggio ha pronunciato sentenza di assoluzione piena nei confronti dell'imputato - per il solo capo d'imputazione relativo alle lesioni - poichè ''il fatto non sussiste''. Determinanti a questo proposito sarebbero stati i filmati di videosorveglianza acquisiti nel corso dell'istruttoria. Caduta invece, per effetto della riforma Cartabia sulla procedibilità a querela, la contestazione della violenza privata.
L'episodio a seguito del quale la Procura ha aperto un fascicolo a carico del 51enne, risale all'ottobre 2019 quando su un autobus di Linee Lecco era scoppiata una vivace lite. Fra i protagonisti proprio il vigilantes che insieme ad un suo collega - secondo la ricostruzione della pubblica accusa - avrebbe invitato un passeggero che non aveva obliterato il biglietto a scendere dal mezzo. Il senegalese non avrebbe accettato di buon grado la richiesta ed avrebbe iniziato un'animata discussione, al culmine della quale una guardia avrebbe estratto anche la pistola, per poi buttare il contendente giù dall'autobus. A seguito della colluttazione uno dei due vigilantes e l'extracomunitario avrebbero riportato delle lesioni, con prognosi rispettivamente di 10 e 3 giorni. Nelle scorse udienze l'imputato aveva voluto rendere esame, respingendo le accuse contestategli. ''Quando ho visto che gli animi si stavano scaldando, stavo già chiamando le forze dell'ordine e per evitare il peggio ho chiesto al ragazzo di scendere dal pullman, senza nemmeno pretendere la sanzione. Sono intervenuto solo per evitare lo scontro tra lui e il collega: non l'ho strattonato, stavo solo cercando di tenerlo fermo'' aveva riferito il 51enne in sede di esame. Chiusa la fase dibattimentale, stamani il giudice Beggio ha pronunciato sentenza di assoluzione piena nei confronti dell'imputato - per il solo capo d'imputazione relativo alle lesioni - poichè ''il fatto non sussiste''. Determinanti a questo proposito sarebbero stati i filmati di videosorveglianza acquisiti nel corso dell'istruttoria. Caduta invece, per effetto della riforma Cartabia sulla procedibilità a querela, la contestazione della violenza privata.