Lecco: viaggio sull'ultimo treno della notte, tra stazioni deserte e ferrovieri preoccupati
L'11 giugno scorso i due ferrovieri aggrediti a colpi di machete nella stazione di Villapizzone a Milano; una settimana dopo a Treviglio (Bg) una capotreno e un pendolare picchiati e aggrediti con un cacciavite sul regionale partito da Milano Porta Garibaldi e diretto a Cremona.
Episodi che hanno riportato l'attenzione sul tema della sicurezza nelle stazioni e nei convogli, soprattutto nelle ore serali: secondo quanto comunicato da Trenord, la Lecco-Bergamo-Brescia è la seconda linea in Lombardia per numero di aggressioni al personale, 38 in questi primi mesi del 2015

Episodi che hanno riportato l'attenzione sul tema della sicurezza nelle stazioni e nei convogli, soprattutto nelle ore serali: secondo quanto comunicato da Trenord, la Lecco-Bergamo-Brescia è la seconda linea in Lombardia per numero di aggressioni al personale, 38 in questi primi mesi del 2015

Abbiamo così provato a fare un piccolo giro in stazione a Lecco nelle ore serali, per vedere ''che aria che tira'' in piazza Lega Lombarda e sugli ultimi treni in partenza per Milano.
Alle 22.30 di lunedì sera siamo sul posto: la stazione è già deserta. Edicole, bar e biglietterie hanno abbassato le saracinesche da qualche ora, nella sala d'attesa non c'è anima viva e in tutta la zona troviamo solo un ragazzo africano seduto su una panchina ad aspettare il treno per Milano.
Alle 22.30 di lunedì sera siamo sul posto: la stazione è già deserta. Edicole, bar e biglietterie hanno abbassato le saracinesche da qualche ora, nella sala d'attesa non c'è anima viva e in tutta la zona troviamo solo un ragazzo africano seduto su una panchina ad aspettare il treno per Milano.
La sala d'attesa deserta
I primi con cui chiacchieriamo sono ferrovieri, contenti di vederci interessati alla loro situazione.
"Episodi particolarmente gravi qui a Lecco non ne abbiamo vissuti. Che io ricordi è solo capitata un'aggressione, tempo fa, ma nel complesso è tutto abbastanza tranquillo. Soprattutto se paragonata ad altre stazioni anche vicine: a Bergamo, Carnate, Milano e Sesto San Giovanni la situazione è ben più seria, non si può stare tranquilli. A Lecco invece per fortuna va molto meglio" .
Sulle banchine del capoluogo non sembra dunque ci siano problemi di violenza, quanto piuttosto pratiche di maleducazione e inciviltà.
"Episodi particolarmente gravi qui a Lecco non ne abbiamo vissuti. Che io ricordi è solo capitata un'aggressione, tempo fa, ma nel complesso è tutto abbastanza tranquillo. Soprattutto se paragonata ad altre stazioni anche vicine: a Bergamo, Carnate, Milano e Sesto San Giovanni la situazione è ben più seria, non si può stare tranquilli. A Lecco invece per fortuna va molto meglio" .
Sulle banchine del capoluogo non sembra dunque ci siano problemi di violenza, quanto piuttosto pratiche di maleducazione e inciviltà.
il treno dove ogni notte dormono alcuni senzatetto
"In tanti cercano di non pagare il biglietto. Provate a salire un giorno sul "Besanino" delle 19.07, l'ultimo che parte della giornata. Lo usano soprattutto stranieri e molti non hanno il titolo di viaggio. Una sera un capotreno ha deciso di tenere aperta solo una porta e di controllare uno per uno i passeggeri che salivano: non dico quanti ne ha trovati senza biglietto".
Dopo le aggressioni dei giorni scorsi non si lavora tranquilli: "Alcuni capitreno, donne ma non soltanto, a volte hanno anche paura ad andare da soli in alcune carrozze, soprattutto la sera. Come si può biasimarli? L'unica soluzione è fare in modo che si possa entrare in stazione solo se si possiede il biglietto".
Riprendiamo cosi a ''girovagare'' per la stazione, ma prima di salutarci, i ferrovieri indicano il treno fermo sul binario 5: è il regionale delle 6.07 che partirà la mattina per Milano Porta Garibaldi. "Ogni notte alcuni senzatetto, anche italiani, entrano nei vagoni per dormire. Ma non creano problemi e per il momento non hanno mai dato fastidio...". Tra quanti vivono la stazione di notte ci sono anche i tassisti. Scambiamo due parole anche con uno di loro (che ha voluto precisare di parlare a titolo individuale): "Tutto sommato non ci sono grossi problemi. Lecco è una citta piccola e sicura: anche ai turisti che me lo chiedono, dico di non preoccuparsi a uscire la sera che non corrono pericoli. La stazione nel complesso mi sembra sicura: ci sono numerose telecamere e chi potrebbe avere cattive intenzioni sa che verrebbe subito individuato. Certo le stazioni sono sempre posti di passaggio, dove si incontra di tutto. Una volta ad esempio sono stato avvicinato da un uomo che mi ha scambiato per uno spacciatore. In generale però si può stare tranquilli. Può capitare soltanto qualche bravata da alcuni gruppi di ragazzi, anche molto giovani, che non sanno come passare il tempo e magari bevono qualche birra di troppo. Sono convinto che le famiglie e la società non facciano abbastanza, non offrano a questi adolescenti un'alternativa, non li facciano diventare responsabili". I minuti passano: è tempo di prendere il regionale diretto a Porta Garibaldi delle 23.07, l'ultimo treno in partenza da Lecco.
Ci dirigiamo al binario tronco, dove un ragazzo sta tranquillamente facendo pipì in una fioriera come se nulla fosse.
Nella carrozza di testa siamo soli con due ragazzi francesi, di 20 e 25 anni. ''Do you have some ganja?" è la prima cosa che chiedono; ''Do you want some coke&wishy?" la seconda, porgendo un improvvisato cocktail di Coca-Cola e Jack Daniels.
Nella carrozza di testa siamo soli con due ragazzi francesi, di 20 e 25 anni. ''Do you have some ganja?" è la prima cosa che chiedono; ''Do you want some coke&wishy?" la seconda, porgendo un improvvisato cocktail di Coca-Cola e Jack Daniels.
In un inglese sgangherato abbiamo scambiato 4 parole: sono di Strasburgo e in Italia non li ha portati l'Expo ma il concerto di Manu Chao dell'altra sera Monza e adesso sono diretti ad Arcore (che pronunciano con un'improbabile accentazione sulla o) dove alloggiano. Ci tengono compagnia fino a Calolzio. In barba agli stereotipi paliamo di: pasta, Materazzi, Zidane e i Mondiali del 2006, Valentino Rossi, e delle ''beautiful italian girls".
Alla stazione di Calolziocorte-Olginate attendiamo per circa 20 minuti il treno delle 23.43 che ci riporta a Lecco. Non c'è praticamente anima viva, ma non siamo tranquilli. I parcheggi bui, il silenzio tutto intorno, la mancanza di una casa nelle vicinanze e, non da ultimo, anche le notizie di questi giorni: come fa una ragazza sola ad avventurarsi in questo deserto che improvvisamente si può animare di personaggi con cattive intenzioni?
P.V.