Metodo Moffo: raccolto un 'tesoretto' per i prossimi 5 anni
"Abbiamo vinto con 1.500 voti di scarto: non sappiamo se l'apporto è stato determinante ma sappiamo che i nostri volontari hanno parlato con 10.000 persone. Se tale struttura diventasse permanente, il sindaco avrebbe 43 persone (i "capisquadra" di ogni seggio elettorale ndr) referenti per tutto il territorio comunale". Con questa frase pronunciata dall'onorevole Veronica Tentori, traducendo quanto espresso in lingua madre dal "guru di Obama" Mike Moffo, si potrebbe forse sintetizzare l'efficacia del metodo "american style" applicato per la prima volta sistematicamente in Italia e destinato - stando almeno a quanto emerso tra i dem lecchesi - a radicarsi anche nel Bel Paese, adattandosi alla nostra "cultura" per diventare così a tutti gli effetti anche "italian".
"Il lavoro svolto dai volontari - mi si passi il termine - sembrava la scoperta dell'acqua calda: andare a incontrare gli elettori. La novità è che ciò è stato fatto con un metodo scientifico. Ci si è confrontanti con i cittadini, prendendo anche nota di quello che dicevano" ha aggiunto il sindaco. "Non è stato possibile esercitarlo per tutti gli elettori ma anche questo ha aiutato a ricostruire un rapporto che si era fatto più difficile" ha proseguito citando la vicenda Metastasi e le avversità dell'ultimo anno di amministrazione nonché il rischio - relativo agli ultimi mesi di campagna elettorale - di essersi rivolti più agli altri competitors rispetto alla cittadinanza e quindi all'elettorato. Anche i volontari del "metodo Moffo" dunque hanno fatto la loro parte venendo pubblicamente ringraziati da Brivio al pari di chi ha operato invece tramite "gli strumenti classici" del partito e ai candidati che si sono "spremuti" per il primo e il secondo turno.
"Il lavoro svolto dai volontari - mi si passi il termine - sembrava la scoperta dell'acqua calda: andare a incontrare gli elettori. La novità è che ciò è stato fatto con un metodo scientifico. Ci si è confrontanti con i cittadini, prendendo anche nota di quello che dicevano" ha aggiunto il sindaco. "Non è stato possibile esercitarlo per tutti gli elettori ma anche questo ha aiutato a ricostruire un rapporto che si era fatto più difficile" ha proseguito citando la vicenda Metastasi e le avversità dell'ultimo anno di amministrazione nonché il rischio - relativo agli ultimi mesi di campagna elettorale - di essersi rivolti più agli altri competitors rispetto alla cittadinanza e quindi all'elettorato. Anche i volontari del "metodo Moffo" dunque hanno fatto la loro parte venendo pubblicamente ringraziati da Brivio al pari di chi ha operato invece tramite "gli strumenti classici" del partito e ai candidati che si sono "spremuti" per il primo e il secondo turno.
Mike Moffo
Testimonianza diretta di come la "strategia" importata a Lecco dal guro d'oltreoceano è giunta da Roberto Pietrobelli, volto noto nel panoramica politico di centrosinistra, che ha aderito quale volontario, "scampanellando" a tutte le porte della parte di città che gli era stata assegnata. "Quanto raccolto è una ricchezza che lasciamo al territorio" ha detto in riferimento ai "feedback" ricevuti dai concittadini che si sono dimostrati per lo più "educati". "Pochissimi ci hanno mandato a quel paese. Gli anziani chiacchieravano di più e ti dicevano anche per chi votano. I giovani non esprimevano giudizi...".Roberto Pietrobelli
E anche se un elettore su 2 non è si è espresso, Moffo non esprime un giudizio netto sul fattore astensionismo, associato a suo avviso ad un periodo dell'anno vicino alle prime vacanze e alla mancata coincidenza tra le comunali e le nazionali, più sentite, a suo dire. "Dovremo fare i conti con la maggioranza silente e cercare di capire le ragioni del non voto" ha detto invece Brivio che ha aggiunto anche il "malcontento" tra le cause di questa disaffezione alle elezioni. Del resto, come ricordato da Pietrobelli, sono stati in tanti a sostenere: "Sono tutti uguali, da Brivio a Anghileri".