Vercurago: gli ''Amici di Chiara'' compiono 20 anni e inaugurato il nuovo monumento

A volte anche dalle pagine più buie e tristi della vita può nascere il bene. A volte anche dal dolore può sbocciare un fiore.
E' il caso dell'associazione ''Gli amici di Chiara onlus" che da 20 opera su tutto il territorio provinciale - e non solo - con un sogno ben preciso: riuscire a sconfiggere la leucemia infantile.

Papà Roberto e mamma Giusy

La malattia che il 17 agosto 1995 ha tolto la piccola Chiara - che aveva solo un anno e mezzo - dall'abbraccio di mamma Giusy, di papà Roberto e della sorellina Giulia.
20 anni sono passati da quel giorno e da allora i genitori della bimba hanno incontrato tanti amici, tanti sostenitori, tanti volontari che come loro si sono rimboccati le maniche, organizzando un'infinita serie di eventi, concerti e iniziative per ricordare i bellissimi occhioni di Chiara e per raccogliere fondi da destinare al Comitato M.L. Verga, alla ricerca ed allo sviluppo del reparto di ematologia pediatrica del Nuovo Ospedale S. Gerardo di Monza.

Tanto si è fatto in questi anni e tanto ancora c'è da fare: non si ferma l'impegno di tutti gli amici di Chiara, che ieri, domenica 14 giugno, hanno inaugurato anche la nuova targa installata proprio di fronte alla sede dell'associazione, nei pressi della stazione ferroviaria di Vercurago.
Un cerimonia semplice ma sentita e partecipata, per dire grazie a tutti coloro che in questi due decenni hanno combattuto insieme a Giusy e Roberto, sorretti sempre dal sorriso del loro piccolo angioletto.

"Il 17 agosto 1995 il tuo cuore ha cessato di battere, e da quel momento per noi tempo e spazio ha finito di esistere, il dolore era l'unico sentimento che albergava nei nostri cuori" sono state le parole la mamma ha voluto ancora rivolgere alla sua Chiara. "Quante domande abbiamo posto a Dio in quei giorni. Ti ricordavamo con quel viso allegro e paffutello, e in quei momenti non riuscivamo ancora a comprendere il grande progetto cui eri destinata. Poi invece abbiamo capito che per quanto la tua piccola vita era stata breve, il disegno di dio per te era stato grande. Chiara, splendente e luminosa come il significato del tuo nome, hai illuminato il nostro cammino, facendoci comprendere che la vita vince la morte, che dal dolore nasce la speranza. E cosi in noi è nato il grande sogno di sconfiggere la leucemia e di aiutare i bambini malati".

E' cosi iniziato il lungo cammino, che ieri è stato festeggiato con la celebrazione della Santa Messa e con la benedizione del nuovo monumento - realizzato "con il cuore e con la passione" da Rolando Maggi - e reso ancor più bello dal sistema di pannelli solari che lo illuminano ogni sera.
"Ricordo ancora il primo concerto alla chiesa di Pescarenico nel settembre dello stesso anno. La presenza di così tante persone ci riempì il cuore di speranza ma soprattutto ci diede la forza di continuare, avendo compreso di non essere soli" ha continuato Giusy. "Il primo grande miracolo di Chiara è stato quello di unire nella gioia di un progetto un gruppo sempre più numeroso di persone. Ci hai fatto provare il dono grande dell'amicizia, il piacere di vedere una mano tesa verso chi ha bisogno. Il bene è stato contagioso e un pubblico sempre più numeroso ha iniziato a seguirci".

Con l'accompagnamento della banda ''Insieme'' di Ballabio, la targa è stata scoperta: un piccolo segno che Giusy, Roberto e tutto il gruppo di volontari  hanno voluto lasciare alla comunità di Vercurago, a tutti quanti hanno creduto nel loro stesso sogno, nel loro "grande progetto di amore".

"Il degrado provoca degrado, il disinteresse e la maleducazione provocano assuefazione. Invece il prendersi cura e abbellire un angolo di paese stimola l'orgoglio e il piacere di vivere la comunità, stimola la voglia di imitare questi esempi. Tutto questo, e molto altro, c'è nella decisione degli Amici di Chiara di adottare questa aiuola" ha commentato il sindaco Carlo Greppi.

Con la benedizione di Don Roberto, Vercurago ha così un nuovo piccolo segno del valore del dono, della bellezza del mettersi a disposizione del prossimo, del sapere sempre guardare al futuro anche quando tutto sembra schiantarsi contro l'assurdità del dolore.
Perché, come recita la targa, bisogna trasformare la sofferenza in generosità.
P.V.

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