Lecco, Cultura della salute/2: conoscere e prevenire il diabete, la 'ricetta' del dr.Balza

Sta riscuotendo un certo consenso tra i lecchesi l'iniziativa "Cultura della Salute", promossa dall'Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco, con la collaborazione dell'ASL e del Comune. Nel pomeriggio di ieri infatti la sala del Centro Civico di Germanedo è tornata a riempirsi per l'incontro condotto da Gianni Balza, medico dell'ospedale Manzoni, in materia di diabete. L'appuntamento, fissato per le ore 15.00, si inserisce all'interno del ciclo di tre iniziative proposte, rappresentando così il secondo tema trattato accanto a "malattie della pelle" e "scompenso cardiaco", quest'ultimo in programma per la prossima settimana.

Il dottor Balza

In apertura, un breve momento di presentazioni ha rimarcato l'intento che anima il progetto: "Promuovere la cultura sui temi della salute è indispensabile per poter provare a prevenire determinate patologie. Informarsi, in questo senso, diviene un atto di presa di coscienza che rende evidente come le persone stiano iniziando a pre-occuparsi della propria salute, il che è importantissimo" ha sottolineato la presentatrice. Di seguito, senza lasciare troppo spazio agli indugi, è stato il relatore del giorno, il Dott. Balza, a prendere la parola, calandosi subito nel vivo della tematica. "Il diabete non è una malattia marginale. In Lombardia attualmente si stima che circa un milione di persone soffrano di questa patologia, e questo rende evidente il motivo del nostro incontro" ha esordito il professionista. Ma cosa si intende, in sostanza, con il termine diabete?

Il pubblico in sala

"Si tratta di una malattia legata ad un problema di secrezione dell'insulina, il che fa sì che nel sangue si registrino livelli di glucosio troppo elevati" ha chiarito Balza evitando i tecnicismi, affinché la spiegazione giungesse chiara e comprensibile. "Tra i vari tipi, si distinguono il diabete di tipo 1, un tempo definito "giovanile", che in realtà si può manifestare a età diverse, ma essenzialmente compare al di sotto dei trent'anni; c'è poi il diabete di tipo 2, la forma più comune, che tendenzialmente appare dopo i 40 anni; e c'è infine il diabete gestazionale, caratterizzato da un inizio (o primo riconoscimento) durante il periodo di gravidanza". Il primo problema di questa patologia, come evidenziato durante l'incontro, consiste proprio nel suo riconoscimento: i pazienti asintomatici, infatti, arrivano in ospedale con i loro problemi senza sapere che questi sono causati proprio dal diabete. "Si tratta di una patologia che crea danni andando a "caramellare" le diverse parti dell'organismo, come ad esempio le arterie, le estremità delle gambe, l'occhio o i globuli rossi stessi".


Ed è proprio l'impossibilità di riconoscere la patologia tra i pazienti asintomatici, di fatto, che ha reso necessario operare una forte campagna di sensibilizzazione su questa tematica. In primis, allora, è necessario che il paziente prenda coscienza del problema e che sappia come comportarsi per prevenirlo: "due sono le traiettorie da seguire: primo, svolgere attività fisica, secondo, modificare la dieta". Ma attenzione: in entrambi i casi è bene non cadere negli eccessi: "L'attività fisica deve essere moderata ed aerobica, non si può partire a mille se non si è mai fatto nulla" ammonisce il dottore. Sì allora a una buona passeggiata di almeno 30 minuti al giorno, o ad una biciclettata, ma anche fare le scale può essere utile in questo senso: "Per una persona non più giovanissima, di fatto, non bisognerebbe scendere sotto la soglia dei 5000 passi al giorno" consiglia Balza. Anche rispetto alla dieta, poi, niente sacrifici estremi: "non è necessario stravolgere le proprie abitudini, ma modificarle in meglio: necessario ridurre l'apporto di grassi e meglio evitare il più possibile gli acidi grassi saturi. L'apporto di carboidrati non deve di certo essere eliminato, ma si consiglia di aumentare la quantità di fibre". Il richiamo, ancora una volta, è quindi alla nostra dieta mediterranea, fatta di 3-4 porzioni di frutta al giorno e altrettante di verdure.

Bernardino Secomandi, presidente dell'AGD Lecco

Tuttavia, se dieta e attività fisica non dovessero bastare, si rende necessario intervenire con le pastiglie da farsi somministrare rigorosamente dallo specialista perché, come spiega il relatore, "alcune di queste stimolano di molto al produzione di insulina e quindi possono portare ad una caduta dei livelli glicemici fino a giungere all'ipoglicemia: quando inizia a mancare zucchero le conseguenze sono varie e poco piacevoli: sudorazione, batticuore, scarsa lucidità e altre". Ma quale deve essere, allora, il livello ideale di glicemia? "L'obiettivo è non farla scendere troppo e non farla salire troppo: non meno di 100 e non sopra i 180 quindi. Il massimo risultato consiste nel raggiungere il minor livello di emoglobina con il minor rischio di ipoglicemia" ha spiegato l'esperto. Tuttavia, dare i numeri può sembrare semplice, ma in realtà il processo è complesso: si rende necessaria quindi una forte sinergia tra medico e paziente. E se è già difficile fare comprendere agli adulti i rischi e le modalità di gestione di tale patologia, figuriamoci ai più piccoli. Anche se meno diffuso, infatti, il diabete 1 colpisce i bambini e i ragazzi manifestandosi agli esordi in modo decisamente traumatico, che può persino decretarne il coma. Per parlarci di questo genere di diabete la parola è così passata a Bernardino Secomandi, presidente dell'AGD Lecco, l'Associazione Giovani con Diabete che, come racconta lo stesso Secomandi, "viene fondata nel 1994 proprio da un gruppo di genitori di bambini e ragazzi che in quegli anni vivevano il momento di esordio della malattia". L'AGD è una realtà oggi molto attiva sul nostro territorio, che si propone molteplici finalità: "Innanzitutto vogliamo promuovere e favorire con ogni mezzo la conoscenza del diabete di tipo 1 al fine di permetterne la diagnosi precoce e la cura efficace" ha detto fiducioso. E proprio in questa direzione guardano allora le proposte promosse dall'associazione: fare conoscere, educare e supportare i giovani con diabete sull'importanza e l'utilità di una adeguata attività fisico-sportiva, con particolare attenzione al raggiungimento dell'equilibrio metabolico. Grazie a questi e ad altri presupposti, quindi, i giovani diabetici hanno potuto usufruire di corsi, pubblicazioni, conferenze, momenti di festa assieme e campi scuola promossi.

Un campo dei ragazzi AGD

"I campi scuola prevedono una settimana al mare all'insegna dello sport, dove i bambini vengono affiancati da medici e staff che insegnano loro la gestione della patologia e il corretto stile di vita" ha raccontato Secomandi. Ma le attività di AGD riguardano anche il nostro stesso territorio: "Siamo molto attivi anche a Lecco: ogni anno in Piazza Garibaldi si organizza una settimana dedicata a questo tema e a settembre organizziamo un torneo di beach volley a fianco del quale montiamo un nostro stand dove è possibile provare la glicemia e informarsi sulla tematica". Tra le altre iniziative promosse dall'associazione, poi, anche il progetto "diabete e psiche" e quello di gestione della malattia a scuola.
Una realtà viva ed attenta, dunque, quella di AGD, che vuole continuare ad operare al meglio affinché questa patologia possa essere gestita nel miglior modo possibile garantendo la miglior qualità di vita. Per fortuna, anche a livello regionale le cose sembrano andare nella giusta direzione. Come ha informato il presidente Secomandi, infatti, "la regione Lombardia ha accolto il piano nazionale diabetico e la nostra associazione si è guadagnata un posto al tavolo decisionale, dove verrano dibattute le modalità di intervento. Speriamo quindi di poter tirare fuori tutti insieme il meglio da questa occasione". E' con questo bell'augurio che l'incontro è così giunto al termine. I presenti hanno avuto allora la possibilità di porre le ultime domande, dopodiché la sala si è svuotata.
Prossimo appuntamento con Cultura della Salute fissato per giovedì 18 giugno con la partecipazione di Stefano Savonitto, direttore della Cardiologia del Manzoni, che interverrà sul tema dello scompenso cardiaco.

Giulia Achler
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.