Brivio: 'il dottore non ha ordinato alleanze, noi ci rivolgiamo a tutte le liste e a tutti gli elettori, la proposta è il programma'

Parla dinnanzi alla sua "orchestra"  che, a fine comizio gli tributa anche uno scroscio di applausi, ma Virginio Brivio si rivolge a tutti coloro che ieri non sono andati a votare perché non in città o perché consciamente hanno optato per non far valere un proprio diritto o, ancora, che si sono recati alle urne ma il prossimo 14 giugno, giorno del ballottaggio, si troveranno senza il loro "rappresentante" perché già "fatto fuori". A loro l'invito, l'accorato appello rivolto chiaramente anche a quel 40% dell'elettorato che già si è orientato sulla coalizione che lo sostiene, a sceglierlo, a riconfermarlo dunque per i prossimi 5 anni alla testa di Lecco.

Brivio dinnanzi alla sua "orchestra"

"Ieri non abbiamo vinto, siamo solo avanti ma il 14 giugno tutto si azzera: la partita ricomincia e dobbiamo saperlo e trasmetterlo" ha esordito rivolgendosi alla stampa ma anche alla nutrita schiera di candidati e rappresentanti delle tre liste che lo sostengono nonché esponenti locali del Pd riuniti presso la sede di via Parini. "Non abbiamo la supponenza di non aver bisogno degli altri: abbiamo bisogno di collaborazione per governare. Noi, a differenza di Negrini, abbiamo un progetto per unire, per unire la città e il territorio. Il suo azionista di maggioranza è la Lega, forza che rispettiamo, seconda dopo al Pd. In questo momento vogliamo però sottolineare le cose positive, noi siamo più capaci di tirare fuori il meglio, di unire. Non perdiamo tempo a parlare male" ha poi aggiunto dopo aver snocciolato i tre chiodi su cui battere. Ovvero "aggredire la crisi economica semplificando la vita alle imprese", "riformare, gradualmente ma con decisione, l'apparato amministrativo",  "far ripartire processi importanti e rinnovativi" dando slancio alle opere pubbliche e alle manutenzioni puntando alla sinergia con il privato e ai finanziamenti europei per reperire fondi.

Chiediamo, ha argomentato nel suo monologo a braccio, "un cambio di passo non legato a schematismi da vecchia politica" sottolineando come "non cerchiamo apparentamenti formali. Abbiamo rispetto per le altre liste e per i loro elettori. Diciamo però loro di guardare al nostro stile" evidenziando tratti distintivi - a suo dire - quali la buona fede, l'intraprendenza e la conoscenza. "Siamo aperti e disponibili" ha poi ripreso. "La nostra proposta è il programma".
Pancia a terra, il motto per i prossimi giorni con la ripresa dei contatti nei quartieri, porta a porta, per conquistare anche gli scettici e per farsi meglio conoscere nelle zone della città meno favorevoli. E al lavoro tornerà anche la squadra del guru americano Mike Moffo composta da "formichine" laboriose preferite "ai grilli parlanti". In agenda - ma senza data - anche una capatina in città di Matteo Renzi ("non mi dispiacerebbe nemmeno la Boschi" la battuta quasi scontata).

"La migliore risorsa sono comunque le persone che sono qui" ha però ribadito, rivolgendosi in modo particolare a chi sa già che non approderà a Palazzo Bovara ma è già pronto a rimboccarsi le maniche per sostenere la coalizione da oggi al 14, animati "non dalla volontà di avere i "cadreghini" ma di servire la città"
"Noi ci rivolgiamo a tutti. A tutte le liste e a tutti gli elettori. In dottore non ha ordinato nessuna alleanza" la chiosa finale rispondendo a chi domandava di contatti con la sinistra di Anghileri o con Ncd.
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