Lecco: il Pd resta il primo partito ma perde voti, la Lega è il 'traghetto' per il ballottaggio di Negrini. E' crisi nera per Forza Italia
Confrontare il dato odierno con quello relativo a 5 anni fa è un azzardo, lo sappiamo. In un lustro il panorama politico nazionale è stato rivoluzionato. Il PdL è andato in frantumi. E' arrivata l'ondata pentastellata. La Lega ha cambiato leader e forse anche "mission". Renzi si è autoimposto alla testa di un partito passato dall'opposizione al governo per poi trovarsi a governare l'opposizione interna, ci venga passato il gioco di parole. Tutte situazioni che si sono poi riflesse anche sulla piccola Lecco, dove personalismi e baruffe interne alle forze in campo hanno fatto il resto.
Il Partito democratico, esattamente come 5 anni fa, si è confermato in testa alla preferenze di un corpo elettorale che ha faticato a portare le sue stanche membra ai seggi, toccando un desolante minimo storico in fatto di partecipazione imputabile probabilmente non solo alla nefasta decisione di indire le elezioni nel bel mezzo del ponte del 2 Giugno. Ma anche i democratici, seppur ancora in testa, hanno perso quota passando dal 36,30% dei consensi al 29,60%. All'interno della coalizione che ha spinto Brivio al ballottaggio (senza riuscire nell'impresa di riportarlo a Palazzo Bovara al primo turno, considerata "mission impossible" fin dall'inizio) guadagna un sol punto percentuale Appello per Lecco (da 5,38% a 6,60%) rimanendo però lontano dall'agognato traguardo del 10%. Non arriva invece al 3% Vivere Lecco, la civica guidata da Ezio Venturini e erede di quell'Italia dei Valori che, sotto il vessillo di Di Pietro, nel 2010 era arrivata al 3,36%.
E' l'estrema sinistra invece ad aver compiuto un balzello in avanti. Correndo da sola, "Con la sinistra cambia Lecco" di Alberto Anghileri ha infatti sfondato il muro del 5% (5,63%) quando invece SEL e Rifondazione sotto un unico logo cinque anni fa si erano fermate al 3,58%.
Il candidato "rosso puro" resta comunque fanalino di coda, quinto tra i 5 aspiranti alla poltrona, superato anche da Massimo Riva per il Movimento 5 Stelle che, al suo esordio, conquista l'8,61% delle preferenze.
Il raffronto con il 2010 si fa poi "ostico" nel panorama sconquassato del centrodestra.
La Lega rispetto a cinque anni fa ha perso voti, passando da 20,66% al 15,92% e da Bossi a Salvini nel logo ma il Carroccio è stato indubbiamente il motore dello sbarco al ballottaggio di Alberto Negrini che poco ha raccolto da una Forza Italia ormai morente, ferma a un emblematico 6,65% (come Appello per Lecco per fare un confronto tutto nostrano) pari alla metà delle "noci" raccolte dal Nuovo Centro Destra che raggiunge quota 11,98% divenendo il terzo partito dietro al Pd e ai "lumbard".
I fuoriusciti vincono poi la sfida tutta interna all'area più a destra: Fratelli d'Italia - AN si ferma infatti al 2,31% mentre La Destra per Lecco raggiunge il 3,53%. Quest'ultima è però "battuta" dalla civica "Bodega sindaco sì" (4,30%) mentre i "cugini" guidati da Zamperini si lasciano alle spalle gli alleati di "Viva Lecco" di Negrini che chiude la classifica generale 2015 con solo il 2,01% dei voti.
Ora con il ballottaggio tutto si metterà nuovamente in discussione. E se i 5 stelle si innalzano a "ago della bilancia", l'accordo tra Brivio e l'Ncd è dato quasi per scontato dai soliti beninformati che proiettano sul lago i salotti romani.
Il Partito democratico, esattamente come 5 anni fa, si è confermato in testa alla preferenze di un corpo elettorale che ha faticato a portare le sue stanche membra ai seggi, toccando un desolante minimo storico in fatto di partecipazione imputabile probabilmente non solo alla nefasta decisione di indire le elezioni nel bel mezzo del ponte del 2 Giugno. Ma anche i democratici, seppur ancora in testa, hanno perso quota passando dal 36,30% dei consensi al 29,60%. All'interno della coalizione che ha spinto Brivio al ballottaggio (senza riuscire nell'impresa di riportarlo a Palazzo Bovara al primo turno, considerata "mission impossible" fin dall'inizio) guadagna un sol punto percentuale Appello per Lecco (da 5,38% a 6,60%) rimanendo però lontano dall'agognato traguardo del 10%. Non arriva invece al 3% Vivere Lecco, la civica guidata da Ezio Venturini e erede di quell'Italia dei Valori che, sotto il vessillo di Di Pietro, nel 2010 era arrivata al 3,36%.
E' l'estrema sinistra invece ad aver compiuto un balzello in avanti. Correndo da sola, "Con la sinistra cambia Lecco" di Alberto Anghileri ha infatti sfondato il muro del 5% (5,63%) quando invece SEL e Rifondazione sotto un unico logo cinque anni fa si erano fermate al 3,58%.
Il candidato "rosso puro" resta comunque fanalino di coda, quinto tra i 5 aspiranti alla poltrona, superato anche da Massimo Riva per il Movimento 5 Stelle che, al suo esordio, conquista l'8,61% delle preferenze.
Il raffronto con il 2010 si fa poi "ostico" nel panorama sconquassato del centrodestra.
La Lega rispetto a cinque anni fa ha perso voti, passando da 20,66% al 15,92% e da Bossi a Salvini nel logo ma il Carroccio è stato indubbiamente il motore dello sbarco al ballottaggio di Alberto Negrini che poco ha raccolto da una Forza Italia ormai morente, ferma a un emblematico 6,65% (come Appello per Lecco per fare un confronto tutto nostrano) pari alla metà delle "noci" raccolte dal Nuovo Centro Destra che raggiunge quota 11,98% divenendo il terzo partito dietro al Pd e ai "lumbard".
I fuoriusciti vincono poi la sfida tutta interna all'area più a destra: Fratelli d'Italia - AN si ferma infatti al 2,31% mentre La Destra per Lecco raggiunge il 3,53%. Quest'ultima è però "battuta" dalla civica "Bodega sindaco sì" (4,30%) mentre i "cugini" guidati da Zamperini si lasciano alle spalle gli alleati di "Viva Lecco" di Negrini che chiude la classifica generale 2015 con solo il 2,01% dei voti.
Ora con il ballottaggio tutto si metterà nuovamente in discussione. E se i 5 stelle si innalzano a "ago della bilancia", l'accordo tra Brivio e l'Ncd è dato quasi per scontato dai soliti beninformati che proiettano sul lago i salotti romani.
A.M.