Lecco, Virginio Brivio: ''La sfida con Negrini non spaventa''

Giovani volontari, consiglieri uscenti, big del partito hanno accolto l'arrivo di Virginio Brivio presso la sede di via Parini.
Dopo una breve riunione con Mike Moffo, spin doctor di Obama chiamato da Renzi per testare un nuovo modello di campagna elettorale, Brivio ha voluto commentare con i giornalisti il risultato elettorale, che lo vede primo candidato con il 40% circa dei voti.
Certo non è più il 2010, con la vittoria a sorpresa al primo turno contro Roberto Castelli, ma tutto sommato il Pd può andare soddisfatto del risultato ottenuto.

"I dati sono in linea con le nostre attese: avevamo messo in conto che il ballottaggio sarebbe stato molto probabile. E questo per vari motivi. Anzitutto perché sono stati 5 anni di governo difficile, e inoltre a questa tornata i candidati erano 5, con diversi partiti importanti" è stato il suo intervento a caldo.
La coalizione Pd è pronta a sfidare Alberto Negrini: "Una sfida che non ci fa paura. Abbiamo un programma che ha ottenuto il riconoscimento da parte del 40% dei cittadini: su questo ci confronteremo al secondo turno, senza cadere in scontri ideologici".
Le prossime due settimane saranno dunque decisive, e le porte saranno aperte "a tutte le forze politiche escluse dal ballottaggio, senza alcuna preclusione né verso Ncd, ne verso il Movimento 5 Stelle, né verso Anghileri. Al momento certo non mi sembrano ci siano le condizioni per apparentamenti, ma credo si possa ragionare su alcuni nostri punti del programma che sono condivisibili: attenzione al lavoro; semplificazione della macchina amministrativa; miglioramento delle funzioni del consiglio comunale".

Dialogo con tutte le forze - a sinistra e a destra del Pd - ma senza accordi sottobanco. Brivio ha smentito l'ipotesi di un patto con il Nuovo Centro Destra: "Se ci sarà una convergenza, sarà alla luce del sole, e verrà subito comunicata ai cittadini".
Cercare alleati per sconfiggere Negrini -  "spinto solo dalla Lega" - questa la ricetta del sindaco uscente.
Le prossime 2 settimane saranno dunque decisive e il Pd potrà contare sempre sul metodo Moffo "che ci è servito per affinare e dare scientificità alla nostra campagna".
Ma certo emerge su tutti il dato dell'astensione :"da attribuire al ponte, ma non solo: indica chiaramente una disaffezione verso la politica. E non è certo consolante vedere che in altre regioni è andata peggio". 
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