Lecco, 'assalto' al Comune: la Procura apre un'indagine. La ricostruzione della Questura
Sull’assalto di ieri sera al comune di Lecco la Procura della Repubblica vuole vederci chiaro e già quest’oggi, il Capo Ezio Domenico Basso, nel corso di una riunione operativa, ha già dato indicazioni investigative per arrivare all’identificazione dei coinvolti ed in particolare, chiaramente, di coloro i quali si sono resi responsabili di fatti penalmente rilevanti.
E’ quanto si apprende da una nota diffusa dalla Questura, ripercorrendo la movimentata serata del 28 aprile, 80° anniversario della fucilazione di 16 repubblichini arrestati in corso Como. “Come ogni anno – sottolinea il comunicato dell’Ufficio di Gabinetto - si è svolta la preavvisata commemorazione dei defunti del R.S.I., presso la lapide posta sul muro di cinta dello Stadio Rigamonti Ceppi di Lecco.

Contemporaneamente, in Largo Montenero presso il monumento ai Caduti della lotta di Liberazione, si è svolta una contromanifestazione promossa dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Contestualmente a tali iniziative, in modo estemporaneo e senza alcun preavviso, un gruppo composto da circa 200 persone, la maggior parte riconducibili alla locale area anarchica, antagonista e della sinistra radicale, si è concentrato presso lo spazio antistante la ex “Officina Badoni” in questo corso Matteotti, con l’intenzione di contestare la commemorazione organizzata in via Pascoli.

In almeno tre occasioni, la folla di contestatori ha cercato di raggiungere la zona dello stadio, inducendo l’apparato di sicurezza a sbarrare prontamente il percorso. Gli estremisti, preso atto dell’impossibilità di avvicinarsi al loro obbiettivo, hanno invertito la direzione sfilandosi in diversi piccoli gruppi dirigendosi verso il centro della città e ricompattandosi nei pressi del Largo Caleotto, dove hanno impegnato il centro della rotonda impedendo il traffico veicolare, tempestivamente ripristinato grazie all’immediato intervento delle forze dell’ordine. Di seguito – prosegue ancora la
Questura, ripercorrendo quanto accaduto - il gruppo dei 200 manifestanti ha raggiunto la vicina piazza Diaz, dove circa 50 di questi si sono introdotti all’interno del cortile del locale Municipio, dove era in corso una seduta del Consiglio Comunale. Ancora una volta, l’immediato intervento del dispositivo di sicurezza messo in atto della Questura ha impedito l’accesso nel palazzo comunale della maggior parte dei manifestanti, nonostante il lancio da parte di questi ultimi di pietre e di altri oggetti di arredo urbano all’indirizzo degli operatori della Polizia di Stato. Dopo quest’ultimo vano tentativo, i manifestanti hanno desistito da ogni ulteriore azione, dileguandosi alla spicciolata lungo via Resinelli e G. B. Grassi. Nell’occorso, il dispositivo di ordine e sicurezza pubblica posto in essere dalla Questura, con il concorso dei contingenti di rinforzo del Reparto Mobile di Milano e Torino, nonché dei militari dell’Arma dei Carabinieri e degli operatori della Polizia Locale di Lecco, ha scongiurato con successo qualsiasi attività di ritorsione o contatto fisico tra i partecipanti alle diverse iniziative. Invero, le due manifestazioni regolarmente preavvisate si sono concluse senza alcuna ripercussione sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica. Per i fatti accaduti nel pomeriggio di ieri, personale della Polizia di Stato di Lecco – D.I.G.O.S. ha riferito compiutamente all’Autorità Giudiziaria che ha assunto la direzione delle indagini”. Si procederà ora dunque alle identificazioni, con la vicenda che, rischia dunque, per i più fascinorosi, di avere uno strascico in Tribunale.
E’ quanto si apprende da una nota diffusa dalla Questura, ripercorrendo la movimentata serata del 28 aprile, 80° anniversario della fucilazione di 16 repubblichini arrestati in corso Como. “Come ogni anno – sottolinea il comunicato dell’Ufficio di Gabinetto - si è svolta la preavvisata commemorazione dei defunti del R.S.I., presso la lapide posta sul muro di cinta dello Stadio Rigamonti Ceppi di Lecco.

Contemporaneamente, in Largo Montenero presso il monumento ai Caduti della lotta di Liberazione, si è svolta una contromanifestazione promossa dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Contestualmente a tali iniziative, in modo estemporaneo e senza alcun preavviso, un gruppo composto da circa 200 persone, la maggior parte riconducibili alla locale area anarchica, antagonista e della sinistra radicale, si è concentrato presso lo spazio antistante la ex “Officina Badoni” in questo corso Matteotti, con l’intenzione di contestare la commemorazione organizzata in via Pascoli.

In almeno tre occasioni, la folla di contestatori ha cercato di raggiungere la zona dello stadio, inducendo l’apparato di sicurezza a sbarrare prontamente il percorso. Gli estremisti, preso atto dell’impossibilità di avvicinarsi al loro obbiettivo, hanno invertito la direzione sfilandosi in diversi piccoli gruppi dirigendosi verso il centro della città e ricompattandosi nei pressi del Largo Caleotto, dove hanno impegnato il centro della rotonda impedendo il traffico veicolare, tempestivamente ripristinato grazie all’immediato intervento delle forze dell’ordine. Di seguito – prosegue ancora la

