Lecco: il 'caso' della commemorazione dei repubblichini arriva in consiglio
Si è trascinata in consiglio comunale, e questa volta quasi letteralmente, la questione della commemorazione dei 16 repubblichini fucilati allo stadio Rigamonti Ceppi all'indomani della Liberazione e delle sue contestazioni. Come ogni anno, infatti, per il 28 aprile un gruppo di “camerati” (perché così si sono firmati nei loro manifesti promozionali) ha convocato per le 19.45 di lunedì sera una manifestazione per ricordare gli aderenti alla RSI uccisi per aver sparato sui partigiani dopo aver finto la resa.
Alle 18.30 decine di persone e di associazioni hanno risposto all’appello promosso dall’Anpi provinciale di Lecco, partecipando al presidio in Largo Montenero. Da qui, alcune persone si sono staccate per cercare, invano, di raggiungere lo stadio. Bloccati dalla Polizia i manifestanti sono poi tornati sui loro passi per dirigersi a Palazzo Bovara dove hanno cercato di entrare in aula durante il consiglio comunale, con lo stesso esito.
La seduta è stata sospesa per 15 minuti per motivi “di ordine pubblico”, come ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Roberto Nigriello, per poi riprendere regolarmente. Una seduta nella quale già il tema era stato sollevato durante la fase delle comunicazioni dai consiglieri Pietro Regazzoni e Alberto Anghileri, rispettivamente capogruppo del Partito democratico e di Con la sinistra cambia Lecco.
“A pochi metri da noi ci sono delle commemorazioni di cosiddetti camerati per ricordare 16 repubblichini. Noi vogliamo esprimere grande sostegno all’Anpi che ha radunato associazioni e cittadini in una controiniziativa per opporsi al tentativo di riscrivere la storia e non rispettare i valori e i principi della nostra repubblica democratica - ha detto Regazzoni -. L’episodio di stasera a Lecco non è isolato, basti pensare a quello che è successo ieri a Dongo. Lecco è medaglia d’argento al valore militare per la Resistenza, lo abbiamo ricordato il 25 aprile, e spiace che queste iniziative possano offuscare dei valori democratici che dovrebbero essere difesi da tutti e dalle nostre istituzioni. Forse è anche ora di tracciare un limite per far sì che tutti questi rigurgiti della storia la smettano di proliferare. Spiace vedere i poliziotti fare cordone e preoccuparsi di più dei cittadini quando il problema sono quei militanti, quei quattro scappati di casa che hanno alle loro spalle. Ricordiamoci che la nostra Costituzione ha valori chiari che noi difendiamo, ma forse è arrivato il momento di dire che non possiamo più essere tolleranti con gli intolleranti”.
“Sono passati pochi giorni dal 25 aprile, in tutta Italia si sono ricordati gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, una ritrovata libertà costata migliaia di vittime di donne e uomini con la schiena diritta che non esitarono ad andare in montagna per riconquistare democrazie e libertà - ha aggiunto Anghileri - Anche nella nostra città si è svolta una bellissima manifestazione, molta più gente del solito, due interventi estremamente significativi, da parte del Sindaco e del Presidente del’ANPI, assieme al doveroso ricordo di quanto avvenuto 80 anni fa ci hanno ricordato due questioni estremamente importanti, la memoria perché ciò che è accaduto non debba più succedere e ancora più importante la difesa della democrazia, che forse troppe volte diamo per scontata ma che così non è, ci hanno esortato a difendere e coltivare, ognuno con le proprie responsabilità e capacità i valori scritti nella nostra Costituzione. La nostra Costituzione garantisce a tutti la libertà di espressione, questa nostra Aula è la palese dimostrazione, abbiamo opinioni diverse, discutiamo, polemizziamo, a volte anche con molta veemenza ma con la consapevolezza che siamo qui perché eletti dai cittadini. È triste constatare che invece c’è chi ha nostalgia del passato, dell’olio di ricino, delle camicie nere, dei manganelli e mi riferisco a quei fascisti che l’altro ieri a Dongo in camicia nera e braccio teso hanno ricordato i gerarchi fascisti e quei personaggi che proprio in queste ore, nella nostra città stanno ‘rendendo onore’ ai militi della Repubblica di Salò che dopo avere esposto la bandiera bianca in segno di resa spararono sui partigiani. Tutto questo avvenne a Pescarenico su un viale, che non a caso è intitolato ai Martiri della Liberazione. Chiediamo con forza alla Questura e alla Prefettura di vietare queste iniziative che sono in paese violazione della legge che vieta la ricostituzione del partito fascista. Il Presidente Mattarella ci ha ricordato, proprio lo scorso 25 aprile, che ‘È sempre tempo di Resistenza’ contro le ingiustizie, contro le guerre contro il fascismo sia quello in camicia nera sia quello in giacca e cravatta. La nostra città, Medaglia d’argento per la lotta partigiana non merita simili iniziative, il nostro impegno per impedirle sarà ancora più forte”.
"Sconcerto e dolore per l'insensato assalto alla sede del Comune questa sera" è stato espresso a stretto giro, con una nota stampa, da Fratelli d'Italia. "Una massa di intolleranti che ha colpito le istituzioni locali e le nostre forze dell'ordine cui va un sentito ringraziamento per il lavoro svolto. È assurdo vedere nel 2025 a Lecco scene da guerra civile totalmente fuori dalla storia e soprattutto dalla realtà della nostra città. La nostra vicinanza alle istituzioni di Lecco che rappresentano tutti i cittadini e sono un vero baluardo di democrazia contro chi paradossalmente pensa di essere il tutore della tolleranza lanciando pietre contro eletti e polizia", il commento di Alessandro Negri (Presidente provinciale FDI), Filippo Boscagli (Capogruppo in consiglio comunale) e Massimo Sesana (Presidente del circolo cittadino).
Angela Fortino, segretario di Forza Italia Lecco, sempre tramite una nota, ha dichiarato: "Quanto accaduto questa sera al Comune di Lecco è un fatto gravissimo che offende la nostra comunità e i suoi valori di civiltà e rispetto e va giudicato senza riserve.
Esprimiamo piena solidarietà alle forze dell’ordine, che con coraggio e dedizione difendono ogni giorno la sicurezza di tutti i cittadini e che questa sera, per salvaguardare la sede istituzionale del nostro Comune e garantire l’incolumità dei Consiglieri Comunali riuniti in adunanza, sono stati aggrediti dai manifestanti “antifascisti”. La violenza non può e non deve mai essere strumento di espressione: Forza Italia crede nel dialogo, nella legalità e nella difesa delle istituzioni democratiche".
Alle 18.30 decine di persone e di associazioni hanno risposto all’appello promosso dall’Anpi provinciale di Lecco, partecipando al presidio in Largo Montenero. Da qui, alcune persone si sono staccate per cercare, invano, di raggiungere lo stadio. Bloccati dalla Polizia i manifestanti sono poi tornati sui loro passi per dirigersi a Palazzo Bovara dove hanno cercato di entrare in aula durante il consiglio comunale, con lo stesso esito.
La seduta è stata sospesa per 15 minuti per motivi “di ordine pubblico”, come ha spiegato il presidente del Consiglio comunale Roberto Nigriello, per poi riprendere regolarmente. Una seduta nella quale già il tema era stato sollevato durante la fase delle comunicazioni dai consiglieri Pietro Regazzoni e Alberto Anghileri, rispettivamente capogruppo del Partito democratico e di Con la sinistra cambia Lecco.
“A pochi metri da noi ci sono delle commemorazioni di cosiddetti camerati per ricordare 16 repubblichini. Noi vogliamo esprimere grande sostegno all’Anpi che ha radunato associazioni e cittadini in una controiniziativa per opporsi al tentativo di riscrivere la storia e non rispettare i valori e i principi della nostra repubblica democratica - ha detto Regazzoni -. L’episodio di stasera a Lecco non è isolato, basti pensare a quello che è successo ieri a Dongo. Lecco è medaglia d’argento al valore militare per la Resistenza, lo abbiamo ricordato il 25 aprile, e spiace che queste iniziative possano offuscare dei valori democratici che dovrebbero essere difesi da tutti e dalle nostre istituzioni. Forse è anche ora di tracciare un limite per far sì che tutti questi rigurgiti della storia la smettano di proliferare. Spiace vedere i poliziotti fare cordone e preoccuparsi di più dei cittadini quando il problema sono quei militanti, quei quattro scappati di casa che hanno alle loro spalle. Ricordiamoci che la nostra Costituzione ha valori chiari che noi difendiamo, ma forse è arrivato il momento di dire che non possiamo più essere tolleranti con gli intolleranti”.
“Sono passati pochi giorni dal 25 aprile, in tutta Italia si sono ricordati gli 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, una ritrovata libertà costata migliaia di vittime di donne e uomini con la schiena diritta che non esitarono ad andare in montagna per riconquistare democrazie e libertà - ha aggiunto Anghileri - Anche nella nostra città si è svolta una bellissima manifestazione, molta più gente del solito, due interventi estremamente significativi, da parte del Sindaco e del Presidente del’ANPI, assieme al doveroso ricordo di quanto avvenuto 80 anni fa ci hanno ricordato due questioni estremamente importanti, la memoria perché ciò che è accaduto non debba più succedere e ancora più importante la difesa della democrazia, che forse troppe volte diamo per scontata ma che così non è, ci hanno esortato a difendere e coltivare, ognuno con le proprie responsabilità e capacità i valori scritti nella nostra Costituzione. La nostra Costituzione garantisce a tutti la libertà di espressione, questa nostra Aula è la palese dimostrazione, abbiamo opinioni diverse, discutiamo, polemizziamo, a volte anche con molta veemenza ma con la consapevolezza che siamo qui perché eletti dai cittadini. È triste constatare che invece c’è chi ha nostalgia del passato, dell’olio di ricino, delle camicie nere, dei manganelli e mi riferisco a quei fascisti che l’altro ieri a Dongo in camicia nera e braccio teso hanno ricordato i gerarchi fascisti e quei personaggi che proprio in queste ore, nella nostra città stanno ‘rendendo onore’ ai militi della Repubblica di Salò che dopo avere esposto la bandiera bianca in segno di resa spararono sui partigiani. Tutto questo avvenne a Pescarenico su un viale, che non a caso è intitolato ai Martiri della Liberazione. Chiediamo con forza alla Questura e alla Prefettura di vietare queste iniziative che sono in paese violazione della legge che vieta la ricostituzione del partito fascista. Il Presidente Mattarella ci ha ricordato, proprio lo scorso 25 aprile, che ‘È sempre tempo di Resistenza’ contro le ingiustizie, contro le guerre contro il fascismo sia quello in camicia nera sia quello in giacca e cravatta. La nostra città, Medaglia d’argento per la lotta partigiana non merita simili iniziative, il nostro impegno per impedirle sarà ancora più forte”.
"Sconcerto e dolore per l'insensato assalto alla sede del Comune questa sera" è stato espresso a stretto giro, con una nota stampa, da Fratelli d'Italia. "Una massa di intolleranti che ha colpito le istituzioni locali e le nostre forze dell'ordine cui va un sentito ringraziamento per il lavoro svolto. È assurdo vedere nel 2025 a Lecco scene da guerra civile totalmente fuori dalla storia e soprattutto dalla realtà della nostra città. La nostra vicinanza alle istituzioni di Lecco che rappresentano tutti i cittadini e sono un vero baluardo di democrazia contro chi paradossalmente pensa di essere il tutore della tolleranza lanciando pietre contro eletti e polizia", il commento di Alessandro Negri (Presidente provinciale FDI), Filippo Boscagli (Capogruppo in consiglio comunale) e Massimo Sesana (Presidente del circolo cittadino).
Angela Fortino, segretario di Forza Italia Lecco, sempre tramite una nota, ha dichiarato: "Quanto accaduto questa sera al Comune di Lecco è un fatto gravissimo che offende la nostra comunità e i suoi valori di civiltà e rispetto e va giudicato senza riserve.
Esprimiamo piena solidarietà alle forze dell’ordine, che con coraggio e dedizione difendono ogni giorno la sicurezza di tutti i cittadini e che questa sera, per salvaguardare la sede istituzionale del nostro Comune e garantire l’incolumità dei Consiglieri Comunali riuniti in adunanza, sono stati aggrediti dai manifestanti “antifascisti”. La violenza non può e non deve mai essere strumento di espressione: Forza Italia crede nel dialogo, nella legalità e nella difesa delle istituzioni democratiche".
M.V.