Galbiate ricorda la Liberazione: passato e futuro si incontrano
Per l’80° anniversario della Festa della Liberazione, la comunità di Galbiate si è unita alle autorità in una mattinata all'insegna del ricordo. La manifestazione è stata inaugurata dall’Alzabandiera, in Piazza Martiri della Liberazione, e dalla deposizione delle corone ai Monumenti ai Caduti, a partire da Bartesate fino a Sala al Barro. La commemorazione è poi entrata nel vivo con la messa delle 10, seguita dalla deposizione della corona presso la lapide in onore ai Caduti a Galbiate. Ad animare il programma è stata l’esibizione del gruppo musicale "I Fracassoni" e del Corpo Musicale di Galbiate.

''Vorrei ringraziare tutti voi per essere qui a festeggiare l’80° anniversario della Liberazione'' ha esordito il sindaco Piergiovanni Montanelli. ''Questa rappresenta una ricorrenza significativa e colgo l’occasione per ricordare che, nel corso di questi ottanta anni, ha sempre onorato questa festa e questo monumento. Vorrei dedicare un sentito ringraziamento anche a coloro che c’erano in quegli anni e che ancora adesso sono qua. Nonostante gli anni, infatti, si mostrano sempre pronti e a mettersi in prima fila in queste manifestazioni. Sono preziosissimi perché, per ragioni anagrafiche, alcuni di loro ci hanno lasciato e anche a loro si rivolge il nostro pensiero. Ringrazio, infine, tutte le autorità che, prima di me, hanno reso omaggio a questa giornata, nel corso degli anni''.

In questa data così emblematica, il primo cittadino ha espresso vicinanza anche alle vittime del covid. ''Oggi - ha proseguito Montanelli - sembra che quel periodo sia lontano e non abbia lasciato strascichi. In realtà, mi viene naturale collegare quei mesi con la parola “libertà”, vera protagonista di questa mattina. Infatti, noi in prima persona abbiamo sperimentato la sensazione di una libertà limitata, condizionata e regolamentata e immagino che ognuno di noi abbia potuto apprezzare la bellezza di questa parola. Questo valore così significativo non si può maneggiare superficialmente: invito, quindi, a vivere questo spirito come uno di comunità. La libertà, infatti, appartiene a coloro che credono nei valori di cui il 25 aprile si fa portavoce''.
Con questo augurio, il sindaco ha lasciato la parola alle autorità presenti, tra cui il presidente del Parco Monte Barro, Davide Facondini: ''oggi sono qua a rappresentare i frutti dell’Italia democratica che è nata dopo il secondo conflitto mondiale, a nome di un ente nato dalla volontà di tutti noi cittadini per preservare la natura. Quindi, proprio l’esistenza del Parco Monte Barro incarna questo valore che oggi celebriamo. Faccio parte anche di associazioni di volontariato, tra cui quello della Protezione Civile, che hanno garantito la sicurezza e la riuscita della manifestazione: anch’essi sono emersi da quell’Italia. Per me, dunque, è un onore essere qui per come loro rappresentante''.

È poi intervenuto il parroco, don Erasmo Rebecchi, che ha sottolineato questi principi: ''come ho detto anche nell’omelia, la Pasqua è un rinnovamento, preceduta da un sacrificio, dalla morte e dalla passione. Allo stesso modo, anche questa festività ha origine dal sacrificio di tanti, che ha portato però alla libertà, dal punto di vista sia religioso sia civile. L’impegno è quello di custodirla e di coltivarla come un tesoro, da non dare mai per scontato. Speriamo che in questa giornata, anche in altre città italiane regni questo clima di serenità e di non violenza''.

Uno spazio speciale è stato dedicato ai bambini del Consiglio comunale delle classi quinte, con uno sguardo rivolto al futuro della società. Attraverso la lettura di fatti storici, i bambini hanno rievocato la crudeltà degli anni della Seconda guerra mondiale. Il contributo di due ragazze della scuola secondaria di secondo grado ha approfondito il ruolo cruciale delle donne per raggiungere la liberazione nel periodo fascista. Ad arricchire questo momento di condivisione è stata la poesia “Vola la libertà” di Rita Sabatini.

Il sindaco Piergiovanni Montanelli fra Davide Facondini e don Erasmo Rebecchi
''Vorrei ringraziare tutti voi per essere qui a festeggiare l’80° anniversario della Liberazione'' ha esordito il sindaco Piergiovanni Montanelli. ''Questa rappresenta una ricorrenza significativa e colgo l’occasione per ricordare che, nel corso di questi ottanta anni, ha sempre onorato questa festa e questo monumento. Vorrei dedicare un sentito ringraziamento anche a coloro che c’erano in quegli anni e che ancora adesso sono qua. Nonostante gli anni, infatti, si mostrano sempre pronti e a mettersi in prima fila in queste manifestazioni. Sono preziosissimi perché, per ragioni anagrafiche, alcuni di loro ci hanno lasciato e anche a loro si rivolge il nostro pensiero. Ringrazio, infine, tutte le autorità che, prima di me, hanno reso omaggio a questa giornata, nel corso degli anni''.

In questa data così emblematica, il primo cittadino ha espresso vicinanza anche alle vittime del covid. ''Oggi - ha proseguito Montanelli - sembra che quel periodo sia lontano e non abbia lasciato strascichi. In realtà, mi viene naturale collegare quei mesi con la parola “libertà”, vera protagonista di questa mattina. Infatti, noi in prima persona abbiamo sperimentato la sensazione di una libertà limitata, condizionata e regolamentata e immagino che ognuno di noi abbia potuto apprezzare la bellezza di questa parola. Questo valore così significativo non si può maneggiare superficialmente: invito, quindi, a vivere questo spirito come uno di comunità. La libertà, infatti, appartiene a coloro che credono nei valori di cui il 25 aprile si fa portavoce''.
Con questo augurio, il sindaco ha lasciato la parola alle autorità presenti, tra cui il presidente del Parco Monte Barro, Davide Facondini: ''oggi sono qua a rappresentare i frutti dell’Italia democratica che è nata dopo il secondo conflitto mondiale, a nome di un ente nato dalla volontà di tutti noi cittadini per preservare la natura. Quindi, proprio l’esistenza del Parco Monte Barro incarna questo valore che oggi celebriamo. Faccio parte anche di associazioni di volontariato, tra cui quello della Protezione Civile, che hanno garantito la sicurezza e la riuscita della manifestazione: anch’essi sono emersi da quell’Italia. Per me, dunque, è un onore essere qui per come loro rappresentante''.

È poi intervenuto il parroco, don Erasmo Rebecchi, che ha sottolineato questi principi: ''come ho detto anche nell’omelia, la Pasqua è un rinnovamento, preceduta da un sacrificio, dalla morte e dalla passione. Allo stesso modo, anche questa festività ha origine dal sacrificio di tanti, che ha portato però alla libertà, dal punto di vista sia religioso sia civile. L’impegno è quello di custodirla e di coltivarla come un tesoro, da non dare mai per scontato. Speriamo che in questa giornata, anche in altre città italiane regni questo clima di serenità e di non violenza''.

Uno spazio speciale è stato dedicato ai bambini del Consiglio comunale delle classi quinte, con uno sguardo rivolto al futuro della società. Attraverso la lettura di fatti storici, i bambini hanno rievocato la crudeltà degli anni della Seconda guerra mondiale. Il contributo di due ragazze della scuola secondaria di secondo grado ha approfondito il ruolo cruciale delle donne per raggiungere la liberazione nel periodo fascista. Ad arricchire questo momento di condivisione è stata la poesia “Vola la libertà” di Rita Sabatini.
V.I.