Calolzio: 25 Aprile tra memoria e attualità. 'Antifascisti, antimilitaristi, antisionisti'

I bambini di Gaza come quelli di Sant'Anna di Stazzema, che giocano al girotondo sul sagrato della chiesa dove saranno trucidati dai nazifascisti. E' forte, ad impatto, impietoso ma realista, il parallelismo scelto da Corrado Conti, per dare ulteriore corpo ad un discorso già denso di concetti di strettissima attualità.
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Corrado Conti

Il rappresentante dell'ANPI ha catalizzato la scena, questa mattina, a Calolzio, con i – pochi – partecipanti alla cerimonia per l'80° anniversario della Liberazione riuniti attorno al monumento che onora la memoria dei Caduti di tutte le guerre, raggiunto in corteo dopo le soste per ricordate don Achille Bolis e Attilio Galli oltre a Salvo D'Acquisto. 
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“Il 25 Aprile non deve essere una ricorrenza come le altre ma deve avere le sue specificità, non è la festa delle Forze Armate ma è la festa dei partigiani, dei deportati, degli internati di guerra, di chi ha combattuto il fascismo e la sua dittatura” ha sostenuto, anticipando che, l'ANPI della Val San Martino, quest'anno si farà carico dell'installazione di targhe anche per il dottor Oscar Zannini, per Giuseppe e Giovanni Rosa, per  Giovanni Ripamonti come pure per Ernesto Cattaneo, tutti assassinati nei campi di sterminio.

“Ma celebrare il 25 Aprile – ha anche aggiunto Conti – non è solo e tanto occasione di memoria ma anche un momento in cui dobbiamo attualizzare cosa significa essere antifascisti, in cui cerchiamo la bussola della Costituzione repubblicana, frutto della Resistenza (…) . Significa innanzitutto fare la guerra alla guerra e quindi essere antimilitaristi” ha chiarito, citando l'articolo 11 come pure l'apporto che il nostro Paese e anche la nostra Provincia di Lecco continua a dare ai conflitti che insanguinano la terra, chiedendo di interrompere la produzione e l'esportazione di armi definendo altresì “insopportabile che l'Italia spenda decine di miliardi di euro all'anno per la spesa militare quando la sanità, la scuola, i servizi sociali vengono privatizzati e sono un diritto solo per chi può pagarli”. 

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“Essere antifascisti oggi significa – ha aggiunto ancora –  opporci in ogni modo al genocidio del popolo palestinese e quindi essere antisionisti, cioè contrari ad una ideologia che il governo israeliano sta utilizzando per cancellare culturalmente e fisicamente un intero popolo. Essere antisionisti non significa essere antisemiti. Chi lo dice sa di dire il falso. Gli antifascisti sono antisionisti. Sono i fascisti gli antisemiti. Essere antisionisti significa non girarsi dall'altra parte con oltre 60 mila civili ammazzati a Gaza, con migliaia di persone ridotte alla sete, alla fame e alla carestia perché il governo israeliano gli nega gli aiuti umanitari. Significa opporsi ai coloni fascisti che cacciano dai territori occupati illegalmente i palestinesi, usando armi e munizioni fornite da fabbriche anche italiane e di Lecco (…). Essere antifascisti e antisionisti significa non rassegnarsi mai alla regola del più forte e alla Gaza di oggi dove l'umanità pare definitivamente perduta. Dobbiamo capire per dirla con Vittorio Arrigoni che “Palestina può essere anche fuori dall'uscio di casa. Dobbiamo ascoltare l'appello dei sopravvissuti del lager di Mauthausen e percorrere una strada comune: quella della pace e della libertà per tutti i popoli”. 
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Marco Ghezzi

Di pace, da costruire, ha parlato anche il sindaco Marco Ghezzi, riproponendo parte del discorso già pronunciato lo scorso anno, per sottolineare come purtroppo non sia cambiato nulla, con una guerra ancora in corso anche nel nostro continente. “Ovviamente – ha aggiunto – il 25 Aprile non è soltanto un manifesto per la pace, ma anche, soprattutto in tempi normali, l'occasione per ricordare e manifestare gratitudine a quanti hanno combattuto per la nostra libertà contro la dittatura del nazifascismo. Nostro compito oggi è tenere vivo il ricordo di quei drammatici momenti, per evitare che si riformino le condizioni che ne hanno dato origine e per fare in modo che simili tragedie non si ripetano più. Nella speranza che le future generazioni possano godere e apprezzare i valori della libertà, del rispetto reciproco e della convivenza pacifica”.
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Marco Antozzi

Assenti, purtroppo, alla cerimonia odierna i giovani. Non il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi, con Marco Antozzi – già dimostratosi in altre occasioni particolarmente in gamba – intervenuto per esprimere l'auspicio che non si ripetano gli errori del passato e si possa cambiare mentalità. 
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Immancabile il Corpo Musicale Donizetti che ha accompagnato il corteo (ingrossato dai rappresentanti della associazioni) e animato la manifestazione insieme al Coro ANA dell'Adda. 
A.M.
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