PAROLE CHE PARLANO/226
Lutto e tristezza
Non c’è dubbio sul significato del termine lutto. Si tratta infatti di un'esperienza universale che accomuna culture ed epoche diverse e che ci riconduce a quel sentimento profondo di dolore per la morte di un parente o di una persona che stimavamo per le sue qualità morali e spirituali.
Già nella cultura romana, il lutto era un rituale pubblico e privato di dolore, non sempre e solo associato alla morte di una persona cara. La parola proviene infatti dal latino lŭctus, derivato dal verbo lugēre, che significa "piangere, lamentarsi". La radice è connessa a termini indoeuropei come il greco lygròs (doloroso) e il sanscrito rujati (spezzare), suggerendo un legame con l'idea di rottura e dolore causato dalla perdita.
Evidentemente, il lutto porta con sé, oltre al dolore, un forte senso di tristezza. I nostri antenati latini la chiamavano tristitia, a sua volta collegata all'aggettivo tristis, che significa "afflitto, doloroso, malinconico". L'origine di tristis è incerta, ma potrebbe risalire a una radice indoeuropea come trei- (tre), forse in riferimento a un'antica concezione simbolica del tre, numero associato alla sofferenza, come nella triade vita-morte-rinascita.
Nel corso del tempo, il termine si è evoluto nelle lingue romanze mantenendo il significato di uno stato d'animo di profonda malinconia. In italiano, conserva ancora oggi un'accezione universale legata alla sofferenza interiore.